11-Pre-party

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"Des nuits d'amour à plus finir
Un grand bonheur qui prend sa place
Des ennuis, des chagrins s'effacent
Heureux, heureux à en mourir"
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Luna amava il mare, amava stare insieme agli altri così come non le dispiaceva la solitudine. Amava il vento che le scompigliava i capelli, amava il giorno, amava rendere felice qualcuno con un sorriso, amava tante cose. Amava viaggiare, avrebbe preso il primo treno per ovunque. Le piaceva evadere, sognare, esplorare. Scriveva tanto, di tutto, se aveva deciso di studiare letteratura italiana all'università c'era un motivo. Pensava tanti ed era molto introversa, anzi troppo.

Faceva tanti pensieri sotto la doccia: essa la aiutava a rilassarsi e far scivolare tutto via. Mentre la playlist di canzoni scorreva sul suo smartphone, rifletteva su cosa avrebbe indossato questa sera.
Quando uscì dalla doccia, si diresse in camera, spalancò l'armadio e cercò qualcosa di carino da mettere. Butto un paio di vestiti in aria e alla fine optò per un top nero, una gonna di jeans e le vans. Dato che la festa sarebbe stata a casa non c'era bisogno di indossare qualcosa di troppo elegante.
Dopo aver scelto i vestiti si asciugò i capelli e appena Vincenzo le scrisse che stava arrivando entrò in panico, era arrivata solo a metà: doveva ancora truccarsi e vestirsi.
Fece tutto di fretta e appena sentì suonare il suo cuore perse un battito, doveva ancora vestirsi e lui era già lì. Andò di fretta alla porta e la aprì
:"Ciao amore"
:"Ciao ansia mia"
Rispose Luna al saluto di Vincenzo che appena entrò la guardò stranita perché aveva ancora la vestaglia e non il vestito. Inoltre la casa era molto in disordine, c'erano trucchi, idee di possibili outfit buttati in giro e aveva lasciato anche alcune mensole aperte, dato che aveva fatto uno spuntino prima della doccia.
:"Lo so, lo so è tutto un casino tu lasciami solo il tempo di vestirmi con calma e perfezionare il trucco... oh cazzo ho scordato di mettere il rossetto"
Disse lei esasperata mentre di fretta e furia era andata dalla porta d'ingresso al bagno per specchiarsi.
Vincenzo andò verso di lei fino ad arrivarle dietro, la abbracciò e man mano le sue mani scivolarono sui fianchi di Luna.
:"Tranquilla, ancora abbiamo un po' di tempo, il rossetto voi ragazze lo mettete in cinque secondi e poi... beh a me non dispiace se ti vesti davanti a me, anzi"
Luna diventò rossa dall'imbarazzo, diede uno schiaffetto leggero a Vincenzo e poi sospirò.
:"Sei proprio un pervertito"
Lui in risposta rise e andò in camera da letto aspettando che lei avesse finito con il trucco.
Dopo Luna uscì e si cambiò davanti a lui: farlo non le metteva imbarazzo anzi si sentiva talmente protetta da lui che per lei era indifferente.
Appena finì Vincenzo la fissò meravigliato. La gonna le stava benissimo così come il top, le piaceva, le piaceva da impazzire.
Lui invece aveva indossato una camicia bianca e un paio di jeans: semplice ma davvero bello.

Appena scesero le scale Luna si portò una mano alla bocca dallo stupore: c'erano almeno 10 ragazzi, divisi in due macchine, ed erano tutti lì seduti che osservavano la scena.
:"Oddio quando ti avevo detto di portare degli amici... non pensavo ne avresti portato così tanti"
:"Al liceo ho fatto tante amicizie, loro erano tutti della mia vecchia comitiva poi ci siamo separati perché ognuno ha preso strade diverse... oggi ho deciso di riunirli"
Rispose Vincenzo a Luna e lei sorrise, era molto contenta per il suo ragazzo.

Salirono in macchina e a guidare era proprio Vincenzo: oltre la moto sapeva portare anche la macchina. Tre amici erano messi dietro e Luna era seduta davanti con Vincenzo.
Per quasi tutto il viaggio non parlarono molto, ma fin dall'inizio lui la prese per mano infondendole tanta sicurezza, come solo lui sapeva fare.

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