10-The 'Riki's bar'

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"Seguo l'onda
Dove l'acqua è più profonda
Dove anche il più bravo affonda
Dove indietro non si torna più"
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Dicono che a volte la vita ti sorride.
Dicono che le cose belle arrivano per caso.
Dicono tante cose, alcune vere, altre no.
Quello che Vincenzo sapeva era di fidarsi solo di se stesso, di contare solo sulle proprie forze.
Ne aveva passate tante, la distanza dalla sua famiglia e le normali cose degli adolescenti: la prima sbronza, il primo tiro che lo aveva quasi fatto soffocare, la prima ragazza.
Tutto intenso si, ma non come la sua relazione con Luna. Teneva a lei più di qualsiasi altra cosa, aveva sentito fin da subito un'istinto protettivo quando l'aveva salvata in discoteca.
C'erano ancora tante cose che di lei non sapeva, tanti segreti che probabilmente non gli avrebbe rivelato tanto facilmente. Vincenzo conosceva poco e niente del suo passato ma a lui non importava.

Come tutti i giorni si svegliò presto, ripassò le coreografie mentalmente mentre faceva la doccia, si vestì ed uscì di casa. Ogni mattina si recava al
'Riki's bar", il bar vicino casa sua che non era molto frequentato, ma ne valeva la pena andarci. Appena entrò sentì un'atmosfera familiare, quel posto gli trasmetteva una certa tranquillità. Andò al bancone dove vide il proprietario, Riki che lo salutò felice.
Vincenzo e Riki avevano molta confidenza, si vedevano praticamente tutti i giorni.
:"Ei Vinci, che mi racconti?"
Disse il proprietario mentre ripuliva il bancone. Era un uomo alto e brizzolato sulla cinquantina,sempre con il sorriso stampato sul volto. Negli anni '90 si era trasferito dagli Stati Uniti all'Italia e aveva aperto questo bar insieme ai suoi figli e a sua moglie.
:"Niente di particolare, tu?"
Rispose Vincenzo sistemandosi il ciuffo davanti allo specchietto sul bancone.
:"Nulla solita vita qui"
Disse Riki e poi aggiunse.
:"Ti porto il solito?"
Vincenzo annuì e si andò a sedere in un tavolo fuori.
Aveva portato con sé alcuni libri, gli avevano dato alcuni compiti e capitoli da studiare.
Iniziò a leggere e quando arrivò il caffellatte si fermò un attimo, prese il telefono e scrisse il solito
-buongiorno principessa- a Luna.
Pensò che ormai non poteva vivere senza di lei, era diventata parte della sua vita. Pensò anche al modo anzi alla persona che li aveva fatti conoscere per bene, Alice: senza di lei si sarebbero solo incontrati e sarebbe finito tutto lì. Quel pomeriggio a casa di Alice era stato fondamentale, Luna e Vincenzo avevano potuto scambiarsi i numeri di telefono e avevano potuto sentirsi e rivedersi ancora.
Pensò anche al modo in cui lui aveva conosciuto Alice, un modo davvero bizzarro.

*Inizio flashback*

Vincenzo si trovava in aeroporto, come tutte le vacanze natalizie era tornato dalla sua famiglia e dopo aver passato due settimane con loro, stava per prendere l'aereo che l'avrebbe riportato a Roma.
:"Attenzione il gate chiude fra quindici minuti"
Vincenzo sentì la voce dell'altoparlante e si mise in fila. Accanto a lui c'era una ragazza che stava cercando freneticamente il suo biglietto. Probabilmente aveva la sua stessa età, era bionda e sembrava molto preoccupata: era da un bel po' che lo cercava, Vincenzo senti anche delle imprecazioni e sospiri da parte della ragazza.
Lui la guardò per una manciata di secondi poi disse.
:"Scusa ti serve una mano?"
:"Si grazie mille"
Rispose lei distrattamente e poi continuò.
:"Cerca dentro questa borsa, io cerco in quest'altra"
Vincenzo la aiutò e dopo qualche minuto disse
:"Sei sicura di averlo portato con te stamattina?"
:"Si si sicurissima, o cazzo, ma perché tutte a me?"
Disse lei esasperata. Vincenzo guardò meglio nella tasca di una borsa e infine trovò il biglietto: era ben nascosto, era un po' impossibile da trovare.
:"Trovato"
Esclamò e la ragazza si rallegrò improvvisamente.
:"Oddio grazie mille, sei il mio eroe"
Dopo aver detto questo lei allungò la mano verso di lui e disse.
:"Alice"
:"Vincenzo"
Rispose lui ricambiando la stretta di mano.
Dopo essere entrati in aereo scoprirono che i loro posti assegnati erano vicini. Parlarono tanto in viaggio e scherzarono sulla questione del biglietto. Scoprirono anche di avere tante cose in comune, a partire dal fatto che abitavano entrambi nella stessa città, infatti decisero di scambiarsi i numeri di telefono e continuare a conoscersi. Dopo un paio di mesi diventarono molto amici.

*Fine flashback*

I pensieri di Vincenzo furono interrotti dal suo telefono. Lo sbloccò e vide un messaggio da parte di Luna.
-Buongiorno amore, che fai di bello?-
Vincenzo sorrise istintivamente e rispose.
-Colazione, oggi non abbiamo prove-
Il messaggio di Luna non tardò ad arrivare.
-Capito. Amo domani è sabato, a casa di un'amica di Alice hanno organizzato una festa e mi hanno detto di invitare chi vuoi. Tu vieni con me? Se vuoi puoi invitare anche i tuoi amici.
-Per me va bene, domani pomeriggio passo a prenderti. Ps. non vestirti troppo scollata che sono geloso ahaha-
-Ok gelosone mio, a domani-
Dopo aver risposto con un cuore al messaggio di Luna, Vincenzo pagò, uscì dal bar e ritornò a casa.

Spazio autrice
Hi❤️ questo è un capitolo un po' di passaggio, i prossimi saranno più interessanti ahah.
Voi come state?

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