35-You make me feel good

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"Ti posso avere per una notte sola, sì
ti voglio assaporare come fossi droga, ma
abusarne come fossi della coca,
uno che lo fa per bisogno e non per moda, sì"
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Il rumore della sveglia quella mattina fu più snervante del solito.
Appena Luna si svegliò, spense la sveglia appoggiata al comodino e poi si strinse il cuscino alla faccia.
Oggi, giovedì, sarebbe dovuta andare all'università ma, dato che sarebbero mancati tutti i prof, oggi non avrebbe avuto lezione. Così, si era offerta di fare ore extra al Riki's bar.
Dopo una decina di minuti di dormiveglia passata a guardare il vuoto, si alzò andando in cucina a fare colazione e, dopo aver finito e aver mandato il solito "buongiorno" a Vincenzo su whatsapp, andò in bagno a prepararsi per andare a lavoro.
Appena finì sistemò le ultime cose ed uscì di casa.

:"Buongiorno Luna"
Disse Riki vedendola entrare al bar
:"Buongiorno Riki"
Rispose Luna ricambiando il saluto, per poi andare a prendere il grembiule nel cassetto sotto la cassa.
Appena lo aprì, però, non trovò i soliti grembiuli colorati, anzi il cassetto era totalmente vuoto. In realtà, non proprio vuoto: era presente una piccola cornice al contrario, che lei prese e girò, vedendo che contenesse una foto. Nella foto, erano presenti due ragazzi ad un parco, uno accanto all'altro e sorridevano alla fotocamera. Uno era sicuramente Riki da giovane, forse anche po' più
magro. L'altro uomo era strano: Luna aveva la sensazione di averlo già visto da qualche parte, ma non le veniva in mente dove.
:"Ah, già, scusami,ho spostato i grembiuli. Ora sono nel cassetto in fondo a destra"
Urlò Riki dall'altra parte della stanza, dopo aver visto che Luna non si muoveva da lì.
:"Riki, chi è l'uomo accanto a te?"
Rispose lei, noncurante di ciò che Riki aveva appena detto, indicando l'uomo accanto a lui nella foto.
Riki sbiancò e si irrigidì tutto d'un tratto. Il sorriso di sempre si era trasformato in un qualcosa di indecifrabile. Luna non lo aveva mai visto così, le sembrava avesse toccato uno dei suoi tasti dolenti.
Quasi quasi le faceva paura.
Dopo alcuni secondi, farfugliò.
:"Lui è...mio f-fratello"
Luna capì che forse aveva sbagliato a chiederlo e disse subito.
:"Mi dispiace,non dovev-"
:"No, no, tranquilla, cose da niente. Stanno arrivando dei clienti, perché non andiamo a servirli?"
Esclamò Riki,interrompendo Luna e facendo tornare il solito sorriso allegro.
Lei annuì e, dopo aver finalmente messo il grembiule, andò a servire i primi clienti, cercando di togliersi dalla testa quella foto e l'espressione di Riki.

Durante la pausa pranzo, Luna ricevette un messaggio da parte di Vincenzo, con scritto.
"Oggi ti va di dormire a casa mia? Appena finisci di lavorare chiamami, così ti passo a prendere"
Luna sorrise e rispose.
"Va bene, tanto ho un cambio da te, così non dobbiamo passare a casa mia. Ci vediamo dopo"
Dopo aver risposto, si riposò un'altro pò e poi tornò a lavoro.

——

:"È incredibile il modo in cui ti comporti, dovresti darti una calmata"
Disse Luna secca, entrando nell'appartamento dopo Vincenzo e buttandosi sul divano con le braccia conserte.
:"Quel tipo ti stava guardando il culo da un'ora, cosa avrei dovuto fare?"
Rispose lui, poggiando le chiavi sul tavolo e rimanendo in piedi.
Luna era arrabbiatissima: appena aveva finito di lavorare, Vincenzo era passato a prenderla per andare a casa insieme, come erano rimasti nel messaggio, e ad un certo punto, si erano fermati per comprare un gelato. Un ragazzo aveva iniziato a "infastidire" Luna, e Vincenzo, per difenderla, gli aveva quasi urlato contro. Tutti i passanti si erano voltati a guardarli e a Luna aveva dato molto fastidio.
Così avevano continuato il resto del tragitto in silenzio e, ora che erano arrivati a casa, avevano iniziato a litigare.
Vincenzo scosse la testa sorridendo e continuò.
:"Vuoi davvero essere arrabbiato con me perché ti ho difesa?"
:"Posso anche farlo da sola"
Esclamò Luna alzandosi, ma senza guardarlo negli occhi. Si avvicinò a lui e, guardandolo per la prima volta negli occhi da quando erano arrivati a casa,continuò.
:"Mi hanno dato fastidio i toni, non puoi fare così ogni volta"
:"Va bene scusami, non succederà più"
Rispose Vincenzo con tono dolce. Poi però fece un sorrisetto, passandosi la lingua sul labbro inferiore.
:"Ora, dato che sono stato proprio un cattivo ragazzo e merito una punizione, cosa posso fare per farmi perdonare?"
Luna sorrise, poi si morse il labbro e sussurrò.
:"Vieni qui"
Lui si avvicinò a lei che subito premette le labbra alle sue. Cominciarono a baciarsi in modo sempre più intenso, fino a quando Vincenzo la spinse all'indietro facendola sbattere contro il muro.
Poi staccò la bocca da quella di Luna e iniziò a darle baci sul collo, sbottonandole la camicetta che indossava.
Luna pensava di essere in paradiso: quei baci caldi sulla sua pelle la mandavano fuori di testa. Istintivamente, tolse la maglietta di Vincenzo e gli aprì la cerniera dei jeans.
:"Aggrappati scimmietta"
Mugolò Vincenzo prima di prenderla in braccio e portarla in camera da letto.
Attraversarono il corridoio e appena arrivarono, la poggiò delicatamente sul letto, mettendosi sopra di lei.
Si baciarono un'altro po', poi si alzò e da un cassetto prese un preservativo che mise, subito prima di entrare in lei.
Quella volta fu tutto molto più profondo e intenso, era come se i due corpi fossero diventati uno solo quella notte.
E se l'attimo prima litigavano per qualche sciocchezza, quello dopo erano insieme ad amarsi ancora più di prima.
Appena finirono, Vincenzo si distese di lato ancora ansimando e gettò il preservativo usato nel cestino della spazzatura vicino al letto.
Luna, anche lei ansimante, si avvicinò a lui, poggiando la testa al suo petto.
Dopo qualche secondo di silenzio, con il solo rumore dei loro respiri che riempiva la stanza, Vincenzo disse, secco.
:"Non ho sonno"
:"Neanche io"
Rispose Luna guardando il soffitto, poi continuò.
:"Strano, di solito ci addormentiamo sempre dopo aver fatto l'amore"
:"Già, forse la sto superando"
Esclamò Vincenzo al che Luna si voltò stranita verso di lui.
:"Cosa stai superando?"
Vincenzo fece un lungo sospiro.
:"Subito dopo essere venuto, provo una strana sensazione, un senso di tristezza assurdo, per questo motivo mi addormento, non perché ho sonno, ma per non sentirlo. Da quando il nostro rapporto è diventato più stretto, non provo più questa sensazione. Tu mi fai stare bene, in tutti i sensi."
Luna sorrise, guardandolo compassionevole.
:"Anche tu, non sai quanto"
Sorrise anche lui e iniziò ad accarezzarle i capelli.
Dopo qualche minuto di silenzio, passati a coccolarsi e a guardare il soffitto, Vincenzo esclamò.
:"Sabato la comitiva va in discoteca. Ci andiamo anche noi?"
Luna annuì.
:"Certo, anche se non so cosa mettere"
:"Pensi già da ora a cosa metterai sabato?"
Rispose lui alzando un sopracciglio.
:"Ovvio"
Esclamò Luna come se fosse la cosa più scontata del mondo.
Vincenzo rise e abbassò la testa, dandole un piccolo bacio sul naso.

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