31- Christmas day

17 2 0
                                    

"Come hold me please,
and never let me go"
————————-

Natale.
Quel periodo in cui bisognerebbe essere più felici.
Dove l'ansia non dovrebbe esserci.
Invece Luna era tanto ansiosa: mentre aspettava suo padre, si faceva mille domande, le più strane e folli, perché aveva paura. Aveva paura se avessero perso il l'aereo, oppure se ci fosse stato un incidente...
Per riuscire a pensare positivo era andata in cucina a prepararsi una tisana.
Lui e Cassandra sarebbero arrivati tra poche ore e non vedeva l'ora di riabbracciarli.

Ad un tratto suonò il campanello.
Luna scattò subito dalla sedia in cui era seduta, posò la tazza ormai vuota, e andò ad aprire la porta, impaziente.
Appena aprì la porta trovò Cassandra che le diede un caloroso abbraccio. Luna ricambiò, e poi disse.
:"Come stai?"
Cassandra felicissima, rispose.
:"Bene,bene. Tuo padre è sotto a parlare con una signora, vado a prenderlo. Nel frattempo prepara due bicchieri d'acqua, avrà molta sete"
Luna annuì e andò in cucina.
Dopo aver versato l'acqua nei bicchieri, sentì la porta chiudersi, segno che suo padre era finalmente in casa.
Andò in soggiorno, lasciando i bicchieri nel piano della cucina, e finalmente lo vide.
Suo padre, quell'uomo che lei ricordava come alto, robusto e forte adesso era diverso. Era molto più magro, i capelli marroni lasciavano spazio a qualche capello bianco e l'espressione era più spenta, a causa di tutto quello che aveva passato.
:"P-papà"
Sussurrò Luna, portando una mano davanti alla bocca.
Lui in risposta fece un gran sorriso e allargò le braccia.
:"Vieni qua figlia mia, fatti abbracciare"
Luna corse da suo padre e lo abbracciò: le sembrò di tornare a quando da piccola faceva gli incubi e suo padre era lì, ad abbracciarla e a farla sentire al sicuro. L'amore vero di padre è una cosa non può mai essere spezzata e questo Luna lo sapeva bene.
E mentre si lasciava cullare da quell'abbraccio, qualche lacrima scese dai loro occhi dalla felicità.
:"Mi sei mancato"
Sospirò Luna.
:"Anche tu, tesoro mio"
Rispose lui stringendola ancora di più.
Dopo qualche secondo si separarono e notarono Cassandra che, con un fazzoletto in mano, si asciugava gli occhi.
:"Che c'è? Mica potete commuovervi solo voi!"
Rispose ironica alle loro occhiate e tutti e tre risero.
:"Dai venite, vi offro qualcosa"
Disse Luna prima di accompagnarli in cucina.

Appena entrarono, il padre e Cassandra si sederono sulle sedie, mentre Luna prese dei biscotti e una bottiglia di succo di frutta. Dopo averli posati sul tavolo, si sedette anche lei, davanti a suo padre.
:"Allora che cosa mi racconti?"
Chiese lui curioso, addentando un biscotto.
:"Beh papà, ci sarebbero un sacco di cose da raccontare"
Disse lei versando in tre bicchieri un po' di succo di frutta, poi continuò.
:"Ho un fidanzato e si chiama Vincenzo. È del sud, infatti durante le feste torna lì per stare con la sua famiglia. Purtroppo non so se riuscirete a conoscervi durante queste feste."
Lui sorrise.
:"Sono felice per te figlia mia. E con la scuola?"
:"Con l'università tutto bene, ho fatto un po' di assenze, ma so che riuscirò a recuperare tutto"
Rispose dopo aver bevuto un po' di succo.
:"Meglio così dai"
Disse lui soddisfatto.

Dopo aver passato una mezz'oretta di tempo a parlare del più e del meno, li guidò fino alla stanza in cui avrebbero dormito, facendogli vedere anche l'appartamento in generale.

La sera stessa chiamò Vincenzo per raccontargli cos'era successo oggi, e fu felice di sapere che anche lui stava bene.
:"Mi manchi da impazzire, Vi"
Disse Luna sdraiata sul letto.
:"Mi manchi tanto anche tu, per fortuna non staremo tanto tempo lontani. So che senza di me non puoi resistere"
Rispose lui ironico e Luna rise, portandosi una mano alla fronte.
:"Non cambierai mai, vero?"
:"No, mai"
Mentre lui diceva questo, Luna sentì dei rumori dall'altra parte del telefono.
:"Ma che stai facendo?"
:"Oh no, niente, devo fare una partita a Fifa con mio cugino, e sta cecando di "boicottare" la chiamata per farmi giocare con lui il prima possibile."
Luna sorrise e rispose.
:"Va bene tranquillo, non ti disturbo più,  ci sentiamo domani. Buona notte"
:"Buona notte principessa"
Detto questo, Vincenzo chiuse la chiamata.
Luna sorridendo, posò il telefono sul comodino e si addormentò.
Questa, forse, fu una rare volte in cui non soffrì di insonnia.

——

Il 24 sera, Luna, suo padre e Cassandra erano stati invitati a casa di Alice, dove era presente anche suo fratello, per passare la vigilia insieme. I genitori di entrambi erano partiti alle Bahamas per tutto il periodo natalizio, per questo Alice li aveva invitati a casa sua.
:"Allora, come vanno gli affari?"
Chiese Luna a tavola al fratello di Alice mentre prendeva un pezzo di tacchino.
:"Benissimo, mio padre mi sta aiutando molto con un progetto, e non vediamo l'ora che venga portato a termine"
Rispose lui con solennità, sistemandosi la cravatta. Luna aveva sempre pensato che questo sarebbe stato uno scenario abbastanza improbabile: lui, il ragazzo più pasticcione e poco organizzato della famiglia, ora aiutava il padre nell'azienda di famiglia che si occupava della compravendita di terreni.
Continuarono a mangiare e, mentre gli altri parlavano del più e del meno, lei si chiedeva come sarebbe stato se Vincenzo fosse stato lì presente. Le sarebbe piaciuto se lui avesse conosciuto suo padre, pensava che sarebbero andati subito d'accordo.

Il giorno dopo, 25 dicembre, Luna, aiutata da suo padre e Cassandra, aveva cucinato e sistemato gli ultimi addobbi in casa, dato che avrebbero festeggiato a casa sua. Ovviamente, erano stati invitati anche Alice e suo fratello.
Quei giorni tutti avevano passato tanto tempo insieme, cosa che nel resto dell'anno era difficile fare, come  per Luna e suo padre, lasciandosi coinvolgere dal clima natalizio.

•Anima fragile• Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora