13- I love you

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"Io ci sarò
fino alla fine
come un ricordo che non se ne va
pensavo che
fosse impossibile lasciarti un posto per l'eternità
vorrei darti i miei occhi per farti vedere
come ti vedo io"
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:"Piccola andiamo a casa"
Luna annuì ormai stanca e insieme si avviarono verso la macchina.
Vincenzo le aprì la portiera e appena Luna si sedette sul sedile sentì un forte giramento di testa che lui vide.
:"Va tutto bene?"
Vincenzo si era girato verso di lei e stava aspettando una risposta.
:"Emh.. si tranquillo"
Biascicò Luna e lui rispose con tono quasi severo.
:"Stanotte dormi a casa mia, passiamo da te a prendere le tue cose e poi torni a casa domani. Ci tengo troppo a te e non voglio che ti succeda qualcosa."
:"Va bene"
Luna sorrise istintivamente: amava quando lui era così protettivo, quando si prendeva cura di lei e quasi si sentiva in colpa per tutte queste attenzioni.
Accese la radio per cercare di sentirsi meglio: la musica le dava forza, tutte le volte in cui si sentiva triste metteva le cuffie e i suoi problemi diventavano più leggeri. Cambiò canale nella speranza di trovare la canzone giusta e appena sentì 'Shadow of the day' dei Linkin Park si fermò. Era perfetta. Le era sempre piaciuta e adesso la ritrovava in radio.
Vincenzo non ci fece molto caso, era anche lui ubriaco e cercava di non distrarsi, tenendo lo sguardo solo sulla strada, perché una sola distrazione sarebbe potuta essere fatale. I suoi occhi combattevano per non chiudersi dalla stanchezza mentre la sua mano destra cambiava la marcia e svoltava nella via per andare a casa di Luna.

Appena arrivarono lui fermò la macchina e disse.
:"Dammi le chiavi, io salgo sopra a prendere le cose, tu aspettami qui"
Luna avrebbe voluto ribattere e dire che avrebbe potuto andarci lei a prenderle ma le parole le morirono in bocca. Era troppo andata, si era accasciata al sedile con la speranza di far passare il mal di testa. Si limitò ad annuire e a prendere le chiavi, Vincenzo le prese e si avviò all'interno del palazzo in cui lei viveva.
Mentre lo aspettava continuò ad ascoltare la musica che passava in radio.
Dopo un po' lo vide spuntare con una busta contenente il suo beauty-case e un cambio per domani.
Lui risalì in macchina e Luna prese la busta sulle sue gambe, dopodiché Vincenzo accese l'auto e ripartirono.

Appena arrivarono a casa di Vincenzo, Luna andò in bagno, prese un'oki per il mal di testa e fece per andare in camera da letto ma si bloccò sulla soglia: lui era sdraiato e si stava toccando il ciuffo. Il suo sguardo era perso nel vuoto e Luna pensò fosse tremendamente sexy in quel momento.
Lei sorridendo andò verso di lui e si sdraiò lì accanto. Non riusciva a definire per quanto tempo guardarono il vuoto uno accanto all'altra ma non le dispiaceva. Per lei, molte volte,  il silenzio valeva più di mille parole, specialmente se era sdraiata accanto a lui, il ragazzo che le aveva fatto battere il cuore fin dall'inizio, che l'aveva stravolta e che adesso, grazie a lui, sorrideva davvero. Si sorprese della molteplicità di pensieri che faceva mentre era ubriaca.
Ad un tratto lui si alzò dal letto, andando verso l'armadio, interrompendo il momento.
:"Cazzo, ho scordato di mettere il tuo pigiama nella borsa, dai aspetta che ti do una mia maglietta"
Luna sorrise all'idea di mettere per la prima volta qualcosa di Vincenzo.
Lui guardò dentro l'armadio, poi prese una maglietta lunga e bianca, e la diede a Luna, mettendosi a sedere sul letto. A sua volta anche lei si mise a sedere , dopo aver messo la maglietta, e Vincenzo iniziò a dire.
:" Ti è piaciuta la festa di stasera? A me si dai, ti ho fatto conoscere gente nuova e... non fare caso a Melissa lei è solo stronza... ah, poi dobbiamo chiedere a Ginevra chi era il pizzaiolo, perché le pizze erano molto buone e... poi-"
Stava straparlando, probabilmente era questo il suo modo bizzarro di reagire all'alcool.
:"Shh"
Luna portò un dito sulle labbra di Vincenzo e pian piano lo tolse. Si avvicinò di più a lui, lo guardò negli occhi, quegli occhi marroni che adorava con tutta sé stessa. Alzò la mano destra e la passò sui capelli di Vincenzo, che poi fece ricadere sul suo viso. Si morse il labbro inferire prima di dire la cosa più spontanea che poteva venirle in mente.
:"Ti amo Vinci, non sai quanto"
Lui fece un sorriso.
:"Anche io ti amo, ma adesso sei ubriaca e stanca, meglio andare a dormire"
Queste ultime parole le disse con poca convinzione. Fosse stato per lui, sarebbe stato sveglio con lei tutta la notte, ma voleva che si riposasse un po'.
Luna scosse la testa e si fiondò sulle sue labbra,lui ricambiò e approfondì ancora di più il bacio.
Lei portò una mano sul suo petto e caddero sul letto dove il bacio si fece sempre più passionale, a tratti dolce. Luna gli levò la maglia del pigiama, iniziò a baciarlo prima sul collo, poi scese più sotto dove gli lasciò un succhiotto all'altezza della clavicola al che lui scoppiò a ridere.
:"Io tra due giorni ho le prove e devo ballare senza maglia, tutti lo vedranno"
Disse riferendosi al succhiotto.
:"Non fa niente, così tutti sapranno che sei mio"
Luna rispose anche ridendo e lui scosse la testa divertito, vendicandosi sul suo collo, per poi tornare sulle sue labbra e continuare a baciarla.
Dopo altri baci che sapevano di alcool e fumo ma di tanto amore, si addormentarono: lei con le testa sul petto di Vincenzo e lui che l'aveva circondata con il braccio stringendola a sé.

Il mattino dopo Luna si svegliò per la troppa luce che arrivava dalla finestra e appena si accorse di essere tra le braccia di Vincenzo si sentì protetta. Lo guardò attentamente, si sentiva come se fosse drogata di lui.
Poi dopo essere rimasta ancora un po' a letto, si alzò, andò in bagno a lavarsi e tornò in camera da letto. Appena arrivò alla soglia e vide Vincenzo abbracciato al cuscino le venne un'idea.
Andò in cucina dove preparò un'abbondante colazione che mise su un vassoio.
Ritornò in camera da letto, posò il vassoio sulla scrivania e si mise sul letto dove diede un bacio sul naso a Vincenzo.
:"Piccola"
Disse lui con voce assonnata.
:"Ma buongiorno dormiglione"
Rispose Luna che iniziò a dargli tanti piccoli baci sul naso.
:"Ho una sorpresa per te"
Continuò poi alzandosi per prendere il vassoio.
Appena lui lo vide si mise a sedere con la schiena appoggiata al muro e con un sorriso a trentadue denti disse.
:"Grazie amore"
Vincenzo la invitò inoltre a fare colazione insieme a lui. Stettero un altro po' sul letto a parlare e scherzare, dopodiché si alzarono e lui riaccompagnò Luna a casa.

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