28- Love & Chill

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"E' nato tutto da un gioco di sguardi
mi piace ancora si come mi guardi
ero quello stronzo ma ti prego non allontanarti
e adesso che c'è ne frega degli altri"
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Bisogna affrontare ciò che si ha davanti, perché
scappare continuamente dalla realtà non serve: sembra di scappare dai problemi, in realtà ce li si porta dietro e poi lasciarli andare è difficile, se non impossibile.
Si deve avere la forza di farsi prendere a schiaffi dalla realtà per potersi rendere conto dei propri errori: è vero, non si possono cancellare, ma si può sempre rimediare.
Un po' come aveva fatto Vincenzo.
Era caduto nel baratro, ma aveva avuto la forza di rialzarsi, grazie a Luna.

Entrambi sapevano benissimo cosa volevano fare ora: risaldare il loro rapporto. Per questo motivo questa sera Vincenzo aveva prenotato una cena ad un ristorante, per un vero e proprio appuntamento, dato che precedentemente se n'erano dati poco e niente.
Peccato che Luna aveva preso un colpo d'aria e si era ammalata.
Era successo due giorni prima, quando lui le aveva fatto la sorpresa all'università. Quel  giorno si era vestita abbastanza leggera e in più aveva anche piovuto.
All'inizio Vincenzo non sapeva se disdire la prenotazione o meno, perché voleva capire se Luna sarebbe guarita o no. Alla fine dovette disdire tutto, perché a Luna era venuta la febbre alta.
Oggi Luna si sentiva un po' meglio, ma non poteva rischiare di ammalarsi di nuovo. Per questo motivo avevano deciso di passare la serata a casa sua e Vincenzo avrebbe anche dormito da lei.

:"Ti giuro scusami mi sento troppo in colpa"
Disse lei al telefono con Vincenzo che nel frattempo, dopo essere stato da Riki a fare colazione, stava andando all'accademia.
:"Tranquilla, tanto passeremo comunque la serata insieme, non ti libererai facilmente di me"
Scherzò lui, cercando di non far sentire Luna in colpa su una cosa che non poteva comandare.
Continuarono a scherzare, e dopo, quando Vincenzo arrivò all'accademia, si salutarono e lui chiuse la chiamata.
Lui allora salutò i suoi compagni, andò in spogliatoio a cambiarsi e poi andò a lezione, sperando che oggi non avrebbero fatto nulla di difficile.

:"Ei bella, come stai?
Chiese per telefono Alice a Luna.
:"Ho un po' di febbre ma del resto tutto bene"
Rispose Luna che nel frattempo stava guardando alla tv un soap opera degli anni 90'.
Aveva sulle gambe una tazza di tè caldo e le sembrava di essere in paradiso.
:"Ma alla fine come siete rimasti tu e Vincenzo? Uscirete o no?"
Chiese ancora Alice curiosa.
Luna bevve un sorso di tè e rispose.
:"In realtà l'ho invitato a casa mia stasera, passeremo la serata insieme comunque.
Anche se spero di non immischiargli l'influenza"
:"Fidati che a fine serata sarà lui quello con la febbre"
Rise Alice e anche Luna.
Alla fine parlarono un'altro po' e poi Luna chiuse la chiamata.

Passò un'altra ora a guardare la tv e appena si rese conto che fosse mezzogiorno, andò a cucinarsi un piatto di pasta per pranzo.

——

Quando furono le cinque e mezza, Vincenzo non perse tempo, infatti, dopo aver ripassato la coreografia fatta a lezione, andò a farsi una doccia.
Dopo un quarto d'ora finì di prepararsi ed uscì di casa con uno zainetto contenente il cambio per il giorno dopo.
Quando fu fuori casa, si fermò un attimo e mandò una selfie a Luna dove si vedeva il giardino di casa propria. Lei rispose invece, con una foto che inquadrava una confezione di  tachipirina e un bicchiere d'acqua.
Vincenzo sorrise e poi iniziò a camminare.

Arrivò da Luna dopo mezz'ora, e, con un sorriso a trentadue denti, suonò il campanello.
:"Puntuale come un'orologio svizzero"
Disse Luna aprendo la porta.
:"Lo so, lo so, io sono speciale"
Rispose Vincenzo portando il petto infuori.
:"Entra dai, 'speciale'"
Sospirò infine Luna, spostandosi per far entrare Vincenzo.
Si sedettero sul divano e Vincenzo chiese.
:"Che si fa?"
Luna penso un attimo.
:"Cioccolata, coperta, Netflix e chi si è visto si è visto?"
Esclamò infine guardandolo felice e con un sorrisetto furbo.
:"Andata"
Rispose anche lui ridendo.
Luna non se lo fece ripetere due e andò a prendere una coperta grande e il computer. Mentre lei faceva le cioccolate, Vincenzo avrebbe cercato la serie tv o il film da vedere.
Appeno lo trovò, avvisò Luna e nel frattempo lei venne sotto la coperta insieme a lui con due tazze di cioccolata calda in mano.
Questo era uno dei motivi principali per cui Luna amava l'inverno: coccole, relax, era come se il mondo si congelasse lì fuori e lei avesse tutto il tempo di fare quello che voleva.
O forse erano solo i benefici di avere l'influenza.
Avevano deciso di vedere "Twilight" e la prima mezz'ora fu abbastanza tranquilla: erano entrambi più timidi rispetto al solito dato che avevano fatto pace da poco.
Mano a mano le cose si fecero più interessanti.
Vincenzo mise la mano sulla coscia di Luna e lei, rossa dall'imbarazzo, cerco di concentrarsi di più sul film.
Lui lo notò e, per stuzzicarla ancora di più, salì la mano quasi fino al reggiseno.
Poi si avvicinò al suo orecchio e sussurrò.
:"Tanto lo so che non puoi resistermi"
Luna fece una smorfia di sfida e disse un "mh mh"
per provocarlo.
Vincenzo allora rise e iniziò a farle i grattini sulla schiena. Passarono un paio di minuti così, poi Luna non riuscì più a trattenersi: si girò e lo baciò.
Spostando il computer, Luna si mise sopra Vincenzo e si baciarono sempre con più foga.
Mentre Vincenzo continuava ad accarezzarle la schiena, lei portò le mani sui suoi capelli e iniziò a scompigliargli il ciuffo.
Dopo un po' di tempo passato così, Vincenzo sussurrò.
:"Ma non dovevamo vedere un film?"
:"Shh"
Luna lo zittì per poi continuare a baciarlo.
Alla fine guardarono il film a spezzoni: un po' si baciarono e un altro po' lo guardarono facendo battute sui personaggi e sulla storia in generale.

Quando Twilight finì decisero di ordinare due pizze.
Così Vincenzo chiamò il fattorino, mentre Luna pensava al fatto che queste serate con lui le erano mancate un sacco, dato che solo con lui riusciva a sentirsi felice veramente.

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