"Guardo il vento portarsi i petali altrove
Forse è solo un'impressione
Un battito di ciglia e sto nell'occhio del ciclone
C'ho troppi pensieri e sono di poche parole"
—————————————Come una foglia spazzata via dal vento.
Come le bravi piogge primaverili, il tempo era passato.
Dopo la festa di capodanno, era stato un periodo molto teso: Luna e Vincenzo avevano sostenuto molti esami, e per fortuna erano andati bene.
La loro storia stava continuando per il meglio ed erano felici.:"Indovina cos'è successo ieri sera?"
Disse Matilde a Luna, mentre prendevano i libri dagli armadietti.
:"No cosa?"
Rispose lei, anche se immaginava cosa fosse successo. Matilde allora si avvicinò un po' di più verso Luna e disse, a bassa voce.
:"Io e il professor Carmeni... abbiamo deciso di iniziare a vederci ufficialmente!"
:"Che cosa?!"
Urlò quasi Luna facendo voltare alcuni ragazzi. Poi continuò, stavolta più piano.
:"Ti rendi conto che non è legale una cosa del genere? E a proposito, ti ha detto che fino a un mese fa stava con un'altra prof?"
Matilde sorrise.
:"Si che me lo ha detto, rilassati. Per ora tra me e Matteo, è tutto sotto controllo"
Luna sorrise per tranquillizzarla anche se, dentro di sé, era come se sentisse che qualcosa sarebbe andato storto. Aveva paura che la sua amica potesse soffrire e non voleva permetterlo.
Appena la campanella suonò andarono in classe, proprio in quella del professor Carmeni.Durante questa lezione, Luna non si stava concentrando su Pascoli come tutto il resto della classe, ma stava pensando ad altro.
E appena, dopo un'ora, suonò la campanella, decise di liberarsi di questo peso.
Aspettò che tutti se ne fossero andati, fece cenno a Matilde di aspettare in corridoio, e poi si avvicinò al professore.
:"Vuole qualche chiarimento sulla lezione?"
Chiese il professore con non troppa gentilezza dato che la lezione era finita, mettendo il libro nella cartella.
:"No, volevo dirle una cosa. Io lo so."
Rispose lei incrociando le braccia al petto. Il prof sbiancò e si voltò a guardarla.
:"Cosa vorrebbe dire?"
:"Volevo dire che deve trattarla bene. A Matilde, lei le piace sul serio."
Il prof la guardò un po' confuso ma poi rispose.
:"Anche a me piace e lo sa benissimo anche Matilde. Spero solo che lei, mia cara Luna, non vada in giro a raccontarlo, voglio dire, glielo sconsiglierei caldamente, potrebbero esserci delle conseguenze"
:"Certamente. Arrivederci prof"
Disse Luna, cercando di essere il più naturale possibile per poi uscire dall'aula e dirigersi in quella di filosofia.:"Luna che hai?"
Disse sottovoce Matilde, mentre il prof di filosofia spiegava Aristotele.
:"Niente, tranquilla"
Rispose lei, che aveva cercato di fare come se tutto fosse normale, ma non ci era riuscita.
Matilde sorrise, non credendole.
:"Ti conosco, è da dopo l'ora del Carmeni che sei così. Ti ha davvero dato così fastidio il fatto che io mi senta con lui?"
:"No, no, davvero tranquilla, è per un'altra cosa"
Rispose cercando di essere il più convincente possibile e, appena suonò la campanella che segnava la fine dell'ora, fu la prima ad uscire dalla classe, correndo.——
Quello stesso pomeriggio, Luna aveva dato appuntamento a Vincenzo da Riki's, il bar vicino casa sua.
Solo che quando lui era arrivato, l'aveva trovata al bancone con addosso un grembiule giallo e bianco.
Vincenzo aveva sorriso, visibilmente confuso.
:"Da quando lavori qui?"
:"Da una settimana"
Aveva risposto Luna, fiera.Anche se lei facesse avanti e indietro per il locale servendo i clienti, alla fine riuscirono a bere un cappuccino insieme e a parlare seriamente.
:"Come mai hai iniziato a lavorare?"
Chiese Vincenzo curioso.
:"Sai, mio zio acquisito, il fratello del mio patrigno, quando sono scappata, mi aveva dato molti soldi, affinché io potessi farcela a pagare le spese. Il problema è che quei soldi adesso sono finiti, quindi ho iniziato a lavorare qui, proprio sotto casa tua."
Rispose lei tranquilla.
:" Beh, almeno potrò passare da te tutte le volte che voglio."
Disse lui ridendo, poi continuò più serio, prendendole la mano sul tavolo.
:"Amore se hai bisogno di soldi, puoi benissimo chiedere a me, sai che non esiterei mai a darteli"
:"No, Vinci tranquillo, lavorare può farmi bene. Grazie per esserci sempre"
Rispose lei sorridendo e dandogli un bacio a stampo.Dopo un'ora, appena terminò il suo turno di lavoro, Vincenzo l'accompagnò a casa.
Luna aveva paura che Vincenzo potesse pensare male, ad esempio che avesse troppi debiti e che avesse bisogno di un lavoro più redditizio, ma lei si trovava bene da Riki's.
Lavorava tre ore al giorno, perché aveva l'università, e non aveva un brutto guadagno.
Mentre pensava questo era sdraiata sul letto, guardando il soffitto.
Dopo un'altro po' di tempo passato a pensare, spense la luce e si girò sul lato destro per addormentarsi.
L'ultimo pensiero che fece, fu la frase che le aveva detto il prof prima che lei uscisse dall'aula, "potrebbero esserci delle conseguenze".
E, mentre una parte di sé le suggeriva di farsi gli affari suoi e non parlarne più, l'altra voleva difendere la sua amica e sapere quali sarebbero state queste "conseguenze".
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•Anima fragile•
RomanceUn incontro. Due vite che si incrociano. Luna, una ragazza che ha vissuto fin troppe cose, che è uscita a testa alta dagli abusi psicologici del patrigno e che ora vuole solo ricominciare alla grande. Vincenzo, un ragazzo che lotta ogni giorno con...