21-Can we talk?

32 3 0
                                    

"Who am I?
Someone that's afraid to let you go"
———————————————

Ci sono diversi step quando ci si lascia: il primo è la non accettazione. Si continua a credere che probabilmente sia tutto un brutto sogno, che magari il giorno dopo ti risveglierai con la persona che ami accanto, ma non è così. Poi l'accettazione e la falsa illusione di poter andare avanti anche senza di lui: ascolti musica felice, cerchi di farti bella, vuoi non farti fregare a tutti i costi. E infine l'ultimo, il più brutto: il dolore. Alla fine ti convinci che senza di lui non puoi stare, ti mancano le sue chiamate, i suoi abbracci, le carezze, i forse, stare a letto e parlare di qualsiasi cosa, fumare insieme, il giro in moto che scompiglia i capelli, i ti amo, la sua mano stretta alla tua, il suo profumo e la consapevolezza di avere qualcuno come te accanto.

Ecco.
Luna queste fasi le attraversò tutte, nel giro di quattro giorni.
Era tristissima e mangiava poco e niente.
Fortunatamente Alice le faceva compagnia per la maggior parte del tempo, quindi non cadeva troppo in paranoia.

:"Amo dai facciamo qualcosa che ti va di fare!"
Disse l'amica sorridente cercando di rallegrare Luna.
Lei guardò il vuoto e disse.
:"Non sento più differenza ormai, facciamo quello che vuoi"
Ad un certo punto Alice si alzò dal divano e sbottò.
:"Dai che ne hai passate di peggiori! Non sarà un ragazzo a buttarti giù!"
:"Alice tu non capisci quanto era importante Vincenzo per me! Io lo amo e lui mi ha tradita! Hai idea di quanto mi senta una merda adesso?"
Era furiosa: Alice non capiva, Luna aveva passato molti dei momenti più belli della sua vita con lui in quei sei mesi di relazione, seppur pochi.
:"Si ti capisco scusami... volevo solo tirarti su di morale"
Alice, visibilmente vergognata, abbassò il tono di voce e si risedette sul divano.
:"Tranquilla... se non ci fossi tu, in questo momento io mi sentirei ancora più sola"
Si sorrisero a vicenda e alla fine decisero di andare a fare un giro al parco per poi tornare a casa.

Appena arrivò a casa la prima cosa che fece, fu quella di controllare il telefono: dentro di sé, sperava che sarebbe arrivato un messaggio da parte sua.
E quella volta, il messaggio arrivò davvero.
Diceva semplicemente: 'Possiamo parlare? Questo pomeriggio alle 7, al ponte vicino casa tua'
Era freddo, quasi come i messaggi della segreteria telefonica ma Luna fu comunque felice di averlo ricevuto. Rispose anche lei con un freddo: 'Ci sarò'
e poi andò a cucinare sapendo che le sarebbe spettata anche un po' di studio.

Qualche ora dopo, quando ebbe finito di mangiare, lavare i piatti e studiare, andò a prepararsi e si specchiò seriamente per la prima volta in quattro giorno. Si vedeva orribile: le brutte occhiaie e un colorito pallido la facevano sembrare ancora più triste. Quella volta mise più trucco del solito e riuscì ad aggiustarsi un po'. Appena ebbe finito e vide che era ora di andare, prese le chiavi, il telefono, il cappotto e poi uscì di casa.

Dopo 5 minuti arrivò al ponte e vide che Vincenzo era già lì, che stava guardando il telefono. Luna perse un battito. Per un'attimo rimase lì ferma, con la voglia di tornare indietro e barricarsi in casa, ma non lo fece, anzi, avanzò verso di lui e appena gli fu vicina disse un timido 'ciao'. Vincenzo alzò lo sguardo lentamente incontrando quello di Luna, e per un attimo si guardarono come due anime che avrebbero voluto solo cancellare ciò che era successo l'altra sera e tornare come prima. E Luna lo avrebbe voluto, in quel momento era il suo desiderio più grande.
Peccato che non accadde.
Lo sguardo addolcito di Vincenzo tornò serio e poi prese la parola.
:"Senti Luna io ci ho pensato a lungo e tra di noi non funziona già da quasi un mese. Mi dispiace ma io non voglio più continuare questa relazione"
Luna sentì le lacrime pizzicarle gli occhi ma le ricacciò dentro con forza. Per distrarsi guardò il suo collo coperto da una sciarpa: nonostante fosse ben coperto si intravedevano i segni che lei le aveva lasciato qualche giorno prima. 'Ormai gli resteranno solo questi di me' penso con tristezza.
Dopo questa piccola pausa, Vincenzo riprese.
:"Però siamo nella stessa comitiva, quindi per non dividerla, rimarremo amici, più o meno. Va bene?"
Luna annuì lentamente e cadde una lacrima incontrollata dai suoi occhi. Vincenzo sembrò, o forse si sforzò, di non farci caso.
:"È tutto qui?"
Chiese lei con la voce tremante.
:"Si, è tutto qui"
Rispose lui freddo.
:"Ciao allora"
Continuò Vincenzo prima di iniziare ad incamminarsi.
:"Aspetta"
A Luna uscì spontaneo, non riusciva ad accettare che lui avesse dimenticato loro così velocemente.
:"Ti prego, non andare, io ti amo"
Disse accasciandosi a terra piangendo.
:"Scusa ti prego perdonami per tutto, questi giorni senza di te sono stati insopportabili. Possiamo risolvere e far tornare tutto come prima!"
Vincenzo con gli occhi umidi di lacrime si avvicinò a lei e non disse nulla, ma l'abbracciò forte, quasi come se entrambi potessero sciogliersi in quell'abbraccio. Dopo un po' si staccò, si alzò e fece alzare anche Luna. Infine disse 'Addio' prima di incamminarsi di nuovo e sparire dall'altra parte del ponte.

•Anima fragile• Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora