39-Someone can help you

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"Tu chiamami se senti i mostri
che se ci sto ti vengo a prendere
nonostante tutto"
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Erano le 7 di sera quando arrivarono al Riki's Bar.
Era già buio, non era rimasto più nessun cliente e Riki stava scopando a terra, avrebbe chiuso il locale a momenti.
:"Ciao Vinci, come stai? Hai portato anche degli amici, venite che vi offro qualcosa"
Disse allegramente quando vide Vincenzo e gli altri della comitiva entrare. Vincenzo fece cenno ad Alice di chiudere la porta, poi si girò verso Riki e fece un sorrisetto.
:"Certo. Abbiamo molto di cui parlare, ci servirà bere qualcosa prima"
Riki aggrottò la fronte confuso, ma poi riuscì a mascherare subito la sua espressione con un sorriso. In silenzio, andò dietro al bancone, preparando alcuni bicchieri di Aperol Spritz. Nel frattempo gli altri si sederono a un tavolo ad aspettare. Tra loro si lanciavano occhiate, perché sapevano che non sarebbe stata una semplice bevuta tra amici.
Quando, dopo un paio di minuti, Riki portò i bicchieri e si sedette a capotavola con loro, calò il silenzio. Il primo a cercare di rompere il ghiaccio fu Riki.
:"Ragazzi ma siete sicuri di stare bene? Avete certe facce"
:"Perché non la finiamo con questa pagliacciata?"
Tuonò Vincenzo dall'altra parte del tavolo. Riki deglutì, non riuscendo più a nascondere la preoccupazione. Poi Vincenzo continuò, calmo stavolta.
:"Beh hai ragione, devo dire che non stiamo proprio molto bene e neanche Luna"
A sentire quel nome, Riki sbiancò. Vincenzo bevve un sorso di Aperol, e poi posò il bicchiere di vetro sul tavolo, lentamente.
:"Ora, dato che non abbiamo tempo da perdere e ogni secondo ci allontana dalla speranza di poterla ritrovare, perché non ci racconti tutto? Ad esempio, come hai fatto a prenderci per il culo per tutto questo tempo. Deve essere una storia interessante e muoio dalla voglia di conoscerla"
Riki sembrava ormai al punto di svenire. Respirava profondamente e stava iniziando a sudare freddo. Passandosi una mano fra i capelli neri, balbettò.
:"Ma c-cosa d-dici, Luna p-poverina, non l-le f-farei ma del mal-"
:"SMETTILA!"
Urlò Vincenzo, alzandosi e sbattendo le mani sul tavolo, facendo sussultare tutti. Riki, al contrario ai alzò lentamente, a testa bassa, e si diresse alla cassa. Vincenzo si avvicinò lentamente a lui e vide che stava cercando qualcosa in un cassetto sotto la cassa. Appena trovò ciò che stava cercando lo mostrò a Vincenzo. Era una foto, con due uomini, uno dei quali era sicuramente Riki. Ad un tratto si ricordò di quando Luna gli aveva parlato della reazione di Riki quando lei aveva visto quella foto.
:"Spero mi avrai riconosciuto, questo sono io"
Disse Riki, indicando se stesso nella foto.
:"Ma sai chi è questo? Lui è David, mio fratello"
Continuò indicando l'altro uomo. Vincenzo sapeva che David fosse il fratello di Riki perché glielo aveva detto detto Melissa, ma sentirlo dire da lui in prima persona faceva un'altro effetto.
:"Vi racconterò tutto. Fin dall'inizio"
Disse dopo alcuni secondi Riki, alzando lo sguardo per la prima volta. Poi tornò a sedersi e così fece anche Vincenzo.

:"I nostri genitori erano americani, ci siamo trasferiti in Italia quando eravamo ancora piccoli"
Iniziò a raccontare Riki, con gli occhi lucidi.
:"Mio fratello non è mai stato un tipo tranquillo, fin da bambino si è sempre comportato in modo strano. Litigava spesso con l'altro nostro fratello Jace e di solito sono sempre stato io a mettere le cose a posto fra loro. Ha iniziato a perdere tutto e tutti, e alla fine gli sono rimasto solo io. Non so di preciso cosa sia successo con Luna prima che lei venisse qua a Roma, ma ho sempre pensato che David almeno un po' le volesse bene. Mi aveva chiesto di aiutarlo a cercarla e che se l'avessi trovata, dovevo subito avvertirlo. Mi ha mandato una sua foto, in modo che potessi riconoscerla.
E io come un'idiota gli ho creduto e l'ho aiutato, consegnando Luna nelle sue mani. Non sapete quanto mi dispiace."
Concluse, asciugandosi le lacrime che scendevano imperterrite sul suo viso.
:"E noi come degli stupidi dovremmo credere che ti dispiace?"
Tuonò Vincenzo, alzandosi di nuovo.
:"Da te non me lo sarei mai aspettato! Tu sei una delle prime persone che ho conosciuto da quando sono venuto a Roma, ti consideravo mio amico ma mi sbagliavo. Come hai fatto a guardare Luna negli occhi queste settimane che ha lavorato con te, con la consapevolezza stare per darla a quell'animale?"
Per la prima volta Vincenzo non si sentiva arrabbiato, ma deluso. Aveva la sensazione di non potersi fidare più di nessuno e questo gli faceva male, molto male.
:"Io non ne avevo la consapevolezza!"
Piagnucolò Riki.
:"Io sapevo che Luna fosse scappata da lui, ma pensavo che David fosse cambiato"
:"Non pronunciare il suo nome di merda in mia presenza."
Disse acido Vincenzo, e dopo un sospiro, Riki continuò.
:"Il punto è che io in fondo gli volevo bene e speravo che volesse sistemare le cose con lei, ma mi sbagliavo. È forse un crimine sperare il meglio per la propria famiglia?"
:"E quindi vorresti lavartene le mani così?"
Esclamò Melissa, per la prima volta da quando erano entrati lì dentro.
:"Una ragazza è stata rapita e l'unica cosa che riesci a dire è che 'speravi il meglio per la tua famiglia'? Luna non mi piaceva per niente, ma non le avrei mai augurato questo"
Riki la squadrò dalla testa ai piedi, poi si avvicinò a lei, guardandola con uno strano sorrisetto.
:"Tesoro, tu sei colpevole quanto me. Abbiamo sbagliato entrambi, ma siamo noi i suoi due complici. Tu sei nella merda quanto me e questo non puoi negarlo"
Melissa non rispose, guardandolo male.
:"Ti sbagli, tu sei peggio"
Disse Vincenzo, difendendola. Se qualcuno gli avesse detto che un giorno avrebbe difeso Melissa, gli avrebbe riso in faccia.
:"Lei almeno è stata coerente fin da subito. Tu ci stai mentendo da settimane, se non mesi"
Riki abbassò lo sguardo, mortificato.
:"La famiglia non si sceglie"
:"È vero la famiglia non si sceglie, ma cosa farne della nostra vita si. Possiamo scegliere chi aiutare e chi no, ma soprattutto possiamo scegliere se vedere il bene o il male nelle persone. Non ti sto incolpando di essere il fratello di David, ma di aver scelto di aiutarlo a portare via la mia ragione di vita"
Esclamò Vincenzo scacciando via le lacrime che minacciavano di uscire.
Ci fu un'attimo di silenzio, un tempo che sembrava interminabile.
:"E va bene"
Disse Riki ad un certo punto, alzando lo sguardo.
:"Non posso rimediare al passato e alle scelte che ho preso. Vorrei aiutarvi, ma David non mi ha detto dove si trova con Luna e anche se glielo chiedessi non me lo direbbe.
Io non posso aiutarvi, ma conosco qualcuno che può farlo."

Spazio autrice
Ei, come state?💕
Questa è la parte più contorta della storia, e man mano ci avviciniamo sempre di più alla fine (il libro può finire in bene o in male, questo è tutto da vedere ahahahaha). E niente, spero che i capitoli vi stiano piacendo.

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