"Il mio cuore vibra,
come quando l'alba ci assaliva
voglio farmi un giro dentro la tua vita"
—————————————————-Il tempo passa.
Passa molto in fretta.
E in attimo, da un clima monotono e noioso fatto solo di pioggia e cielo grigio, ti ritrovi a quello caldo e gioioso del Natale.
Che poi in realtà di caldo non ci sarebbe nulla, ma solo la stufetta e le coperte di pail.Erano passate tre settimane da quella volta a casa di Luna e tutto era proceduto perfettamente: Vincenzo veniva a prenderla più spesso all'università e nelle
materie che avevano in comune, studiavano insieme.
Erano anche andati a cena in un ristorante di lusso un sera, ma, subito dopo aver pagato, erano andati ad abbuffarsi al McDonalds di fianco.
A volte capitava che litigassero, ma raramente.—-
:"Avanti passami la stella di Natale"
Disse Luna, su una scala mentre appendeva le decorazioni all'albero di Natale.
Si trovava a casa di Vincenzo, e insieme stavano facendo un albero enorme che riusciva a toccare il soffitto. Prima avevano anche impastato dei biscotti che adesso stavano cuocendo in forno.
:"Non ci arrivo"
Disse lui mettendosi in punta di piedi e cercando di passarle la stella.
:"Ci credo, sei basso"
Rise Luna provocandolo.
:"Non è vero, è l'albero ad essere alto"
Rispose fintamente offeso.
Luna sorrise e scosse la testa, poi disse.
:"Dai lancia"
Allora Vincenzo lanciò la stella che Luna prese al volo, e mise sopra l'albero.
Nello slanciò per prenderla al volo però, perse l'equilibrio e cadde.Vincenzo l'afferrò poco prima che lei cadesse e rimasero lì, a due centimetri di distanza, a guardarsi.
Poi lui azzerò le distanze e la baciò.
Fu un bacio tenero, lungo.
Ad un certo punto Luna si staccò e disse.
:"Mi sa che dovremmo pulire un po' in giro, quell'albero era tutto impolverato"
:"Lo faremo dopo"
Rispose lui prima di ricominciare a baciarla.
Continuarono a baciarsi con foga e Vincenzo la prese in braccio accarezzandole la schiena. Poi Luna scese e camminarono fino ad incontrare il muro dove lei si scontrò con la schiena. Vincenzo si staccò dalle sue labbra e iniziò a baciarle il collo, al che lei si morse il labbro per il piacere.E mentre stavano per andare sul divano per continuare a coccolarsi e baciarsi, sentirono il rumore del forno che segnava che i biscotti erano pronti e che se li avessero lasciati qualche minuto in più li avrebbero bruciati.
Vincenzo sbuffò portando gli occhi al cielo e, mentre Luna imprecava a bassa voce, sparì in cucina per prendere i biscotti e portarli in salotto.Appena tornò con una teglia di biscotti appena sfornati, si sederono e iniziarono a mangiare.
:"Sono venuti bene"
Disse Luna addentando un biscotto, contenta delle loro doti culinarie.
:"Eh certo, io sono un cuoco meraviglioso"
Esclamò Vincenzo ironico, portando il petto in fuori.
:"Ma vaffanculo"
Rispose lei ridendo. Rise anche lui e continuarono a mangiare.——
Dopo quella volta passò un'altra settimana e ben presto il clima natalizio diventò sempre più forte.
Durante quei giorni, Luna era uscita con la comitiva per augurargli buone feste, e non riusciva ancora a credere a quello che aveva scoperto. Leonardo, ragazzo che lei aveva sempre creduto avesse una cotta per Ginevra, aveva fatto coming out: era ufficiale, Leonardo era gay.
Non aveva legato tantissimo con lui e non se lo sarebbe neanche aspettata, ma era felice del fatto che lui avesse avuto il coraggio di dire una cosa così importante.Il giorno successivo, Vincenzo era partito per il sud per stare con la sua famiglia, anche se poi sarebbe tornato il 30 per poter passare Capodanno con Luna.
Era partito il 22 e Luna, quando l'aveva salutato all'aeroporto, aveva fatto di tutto per non rattristarsi davanti a lui: era come se in aeroporto si sentisse la mancanza di una persona, ancora prima che questa vada via.
Almeno Vincenzo aveva qualcuno con cui passare il Natale.
Luna no.
Forse avrebbe chiesto ad Alice, ma aveva paura di dare fastidio.Ora che Vincenzo era andato via, Luna aveva iniziato piano piano a non sentire più quella magia del Natale, ma solo angoscia di dover passare una festa così importante da sola.
E mentre pensava questo seduta sul divano, ad un tratto suonò il telefono.
Lei rispose e l'altra voce disse.
:"Luna? Luna Bianchi? Sei tu?"Luna riconobbe subito quella voce.
A mezzo fiato esclamò.
:"Cassandra..."
:"Si tesoro, sono proprio io"
Cassandra era la badante del padre di Luna, che soffriva di una grave malattia, l'alzheimer.
Aveva inoltre una sindrome rara, che non gli permetteva di avere rapporti umani con le altre persone. L'unica persone che riusciva a tollerare era la badante.:"Come sta papà?"
:"Sono felice di dirti che la nuova terapia dei medici sta funzionando! Tuo padre inizia a ricordarsi di te e dice che vuole rivederti!"
:"Oddio, davvero?"
Rispose Luna con le lacrime agli occhi dalla felicità.:"Si, davvero. Dato che non ti ho avvisato in tempo e sarebbe difficile per te prendere i biglietti, ti spiacerebbe se noi venissimo a Roma due giorni? Giusto per passare il Natale insieme, potrebbe fargli bene."
Propose Cassandra con voce dolce.
:"Certo, va benissimo. Ho un divano-letto in casa, non preoccupatevi"
:"Perfetto. Ciao cara"
:"Ciao, a presto"
E subito dopo essersi salutate, la badante chiuse la telefonata.Luna saltò sul letto e urlò dalla felicità, portandosi le mani sul viso.
Suo padre, che non vedeva da più di un anno, sarebbe venuto a Roma, città che ormai era come una casa per Luna.
Dopo essere stata un po' sul letto a fissare il vuoto, andò a prendere il telefono per comunicare subito la notizia a Vincenzo.
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•Anima fragile•
RomanceUn incontro. Due vite che si incrociano. Luna, una ragazza che ha vissuto fin troppe cose, che è uscita a testa alta dagli abusi psicologici del patrigno e che ora vuole solo ricominciare alla grande. Vincenzo, un ragazzo che lotta ogni giorno con...