38-Truth over truth

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"Ma chissà dove ti trovi
questa città così grande alla fine
a noi ci ha reso più soli,
ci siamo persi"
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:"Che cosa vuoi?"
Tuonò Vincenzo al telefono, sempre più arrabbiato.
:"Beh, io nulla. Ma ho qualcosa che vuoi tu. Anzi, per meglio dire, qualcuno. Sai, Luna adesso è qui con me. È stato molto facile prenderla e portarla via dopo la festa, soprattutto grazie all'aiuto della tua amichetta Melissa. Ed è stato ancora più semplice entrare in casa e metterla a soqquadro, così, solo per divertimento"
Ridacchiò David in risposta. Vincenzo era totalmente accecato dalla rabbia che gli sembrò di vedere tutto nero.
:"Figlio di puttana, dimmi subito dov'è Luna!"
Urlò, facendo sussultare tutti gli altri che stavano ascoltando la chiamata. David non si fece spaventare, anzi rise.
:"Te lo dirò stai tranquillo, ma prima dovrai fare una cosa per me. Dovrai pagarmi un riscatto di 500 mila euro, altrimenti non la rivedrai mai più."
Vincenzo impallidì, e deglutì più volte. Non sapeva dove avrebbe preso tutti quei soldi, ma il suo unico obbiettivo al momento era riportare Luna sana e salva a casa.
:"Te li darò, ma prima passami Luna"
Rispose con la voce spezzata e le gambe che gli tremavano.
:"Va bene. Vieni qua tesorino, fagli sentire come stai bene qui con me."
Disse David chiamando Luna. Il modo in cui lui l'aveva chiamata 'tesorino' fece venire a Vincenzo voglia di vomitare.
:"Vincenzo non fare niente di quello che dice, ti prego, non ne vale la pena"
Piagnucolò Luna e lui si sentì male al pensiero di come la stesse trattando. Realizzò solo adesso quanto fosse bella la sua voce.
:"L-luna"
Sussurrò e una lacrima gli scese sul viso. Poi sentì qualche rumore, segno che David fosse tornato in chiamata.
:"Basta così. Ti chiamerò per dirti dove e quando dovrai darmi i soldi. Ci vediamo presto, e... quasi dimenticavo. Prova solo a chiamare la polizia e Luna farà una brutta fine"
Appena disse questa frase, Vincenzo chiuse subito la chiamata, abbassando lo sguardo, con la voglia di spaccare tutto. In silenzio, lo guardavano tutti.

:"Che cosa ha detto?"
Chiese Daniele piano, dopo una manciata di secondi.
Vincenzo si sentiva scioccato, confuso e tutti quegli sguardi puntati addosso, gli facevano venire voglia di scappare, di fuggire il più lontano possibile e non voltarsi indietro.
Poi prese coraggio e alzò lo sguardo, osservando quello di tutti gli altri. Si soffermò su Alice, seduta a terra che piangeva e Ginevra che cercava di consolarla. Dovevano sapere cosa avesse detto quel verme.
:"Ora vi spiego tutto"
Si voltò a guardare Melissa accennando uno strano sorriso.
:"Anzi, forse potrà farlo meglio lei"

Melissa si portò le mani ai capelli e sospirò. Dopo qualche secondo, disse.
:"Un giorno, mi ha contattata con un numero privato e mi ha chiesto di incontrarci, perché lui poteva darmi la cosa che desideravo di più. Quando ci siamo visti, mi ha detto di essere il patrigno di Luna e che voleva solo il meglio per lei. Mi ha spiegato che, quella notte in discoteca, dovevo solo tenerti impegnato verso le 2, e fare in modo che Luna ci vedesse mentre ci baciavamo. Mi ha detto che al resto ci avrebbe pensato lui, che dovevo fare solo come diceva"
Fece una pausa, guardando per un attimo le facce scioccate dei presenti. Poi continuò.
:"Mi dispiace, io non volevo che andasse a finire così. Non augurerei a nessuno di essere rapito, volevo solo che Vincenzo fosse mio"
Vincenzo scaraventò una sedia a terra e il boato fece sussultare tutti. Poi si avviò velocemente verso di lei.
:"Porca puttana, ti rendi conto di cosa hai fatto? Non ti picchio solo perché sei una ragazza, altrimenti ti avrei pestato!"
Dopo aver detto questo diede un pugno al muro e rovesciò un'altra sedia. Melissa iniziò a piangere, spaventata.
:"Io non volevo, mi sento una merda, vi prego dovete perdonarmi!"
:"Non dobbiamo perdonare proprio un cazzo, sei una schifosa bugiarda, Melissa!"
Urlò lui, ancora più forte di prima.
:"Smettila di fare la vittima perché non sono l'unica colpevole! Tu sei sparito per tutta la cazzo di serata e non ci hai ancora detto perché!"
Urlò lei di rimando, accusandolo.
:"Vuoi, anzi, volete sapere perché sono sparito? Sono stato a risolvere uno dei problema più grossi della mia vita! Mi sono sdebitato con della gente che mi aveva aiutato quando ero pieno fino al collo con la droga, e ora sono libero dai debiti! L'ho fatto soprattutto per Luna, per mettere una pietra sopra a questa storia!"
Esclamò Vincenzo con il fiatone.
Melissa scoppiò in lacrime e si allontanò da lui, spaventata.

Prima che Vincenzo potesse fare altro, Alice si avvicinò a lui e l'abbracciò, più forte che potè. Stettero un bel paio di minuti così e quell'abbraccio, in qualche modo, riuscì ad alleviare la rabbia che provava.
:"Era tanto il debito che dovevi pagare? L'hai pagato poco alla volta?"
Chiese Alice calma, guardandolo apprensiva. Vincenzo annuì, e lei continuò.
:"Ti prego, ascoltami. Dobbiamo capire cos'è successo e tu dovrai raccontarci cosa vi siete detti a telefono, nei minimi particolari. È vitale farlo, se vogliamo salvarla"

Lui allora iniziò a raccontare cosa avesse detto David, il riscatto e tutto il resto.
:"E noi dove li prendiamo tutti quei soldi? E soprattutto, sappiamo che David è il patrigno di Luna, ma come si comportava con lei?"
Chiese Daniele.
:"La picchiava, per questo è scappata ed è venuta a Roma. A quanto pare non era contento il bastardo di averle rovinato l'adolescenza, doveva farlo anche con il resto della sua vita. Ancora non so come prendere tutti quei soldi per salvarla"
Disse Vincenzo, sentendo i sensi di colpa sempre più pesanti e la rabbia ribollire dentro di sé.
:"Troveremo un modo"
Esclamò Leonardo cercando di rassicurarlo.

E mentre pensavano a come recuperare quei soldi, Alice disse.
:"Melissa, ho una piccola domanda"
Chiese guardandola e avvicinandosi a lei.
:"Come ha fatto David ad arrivare a te? Voglio dire, come faceva a sapere che eri proprio tu la 'rivale' di Luna?"
Questa domanda fece riflettere tutti. Melissa si asciugò un'ultima lacrima prima di rispondere.
:"Gliel'avevo chiesto e lui mi aveva risposto che Luna aveva appena iniziato a lavorare da suo fratello, e che lui, appena aveva riconosciuto che si trattava di 'quella Luna', l'aveva contattato"
Vincenzo spalancò la bocca, incredulo di ciò che aveva appena scoperto. Verità su verità svelate troppo in fretta, gli sembrava di star vivendo in un film dell'orrore.
:"Venite tutti con me"
Disse richiamando l'attenzione su di sé.
:"Andiamo al Riki's Bar"

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