34-Pick-up

24 2 0
                                    

"Told you not to worry
But maybe that's a lie
Honey, what's your hurry?
Won't you stay inside?"
—————————————————-

Nei giorni seguenti la situazione fu abbastanza tranquilla.
Luna aveva riflettuto molto sulla questione Matilde-Carmeni, e alla fine si era convinta del fatto che se loro due erano felici insieme, doveva accettarlo. Anche se non avrebbe esitato a difendere Matilde se il prof avesse provato a trattarla male o ad usarla.
Oggi era domenica, Luna stranamente si era alzata presto e per questo, aveva sfruttato tutto il tempo possibile per studiare. Dopo aver finito, chiamò Alice per chiacchierare un po' e, dopo aver visto che fosse già mezzogiorno, andò in cucina a prepararsi qualcosa.
——

Vincenzo invece, si era alzato molto tardi quella mattina e appena aveva guardato il telefono, oltre al messaggio del buon giorno di Luna al quale rispose subito, ne trovò uno da Melissa, con scritto.
"Ti va di vederci oggi? Vorrei parlarti"
Vincenzo un po' confuso aveva risposto.
"Tra mezz'ora vicino casa mia. Va bene?"
La risposta di Melissa non tardò ad arrivare.
:"Va benissimo. A tra poco"
Vincenzo visualizzò il messaggio senza rispondere.
Così, andò a prepararsi per uscire, e appena vide che era ora di andare, prese le chiavi, il telefono, il portafogli e uscì.

Appena arrivò, vide che lei era già lì ed era seduta in una panchina.
:"Ciao"
La salutò lui, freddo.
:"Ciao. Come stai?"
Rispose Melissa alzandosi e guardando in basso, quasi triste, dato che non si aspettava un saluto così freddo.
:"Bene tu?"
Rispose Vincenzo, che stava aspettando che andasse subito al punto.
:"Bene"
Disse Matilde alzando di un po' il tono di voce e lo sguardo.
Poi continuò.
:"In questo periodo ci siamo allontanati molto, in realtà, da quando tu e Luna siete tornati insieme. E io ho riflettuto molto su di noi, il fatto è che non riesco a dimenticarti. Io ti amo, Vincenzo"
Vincenzo spalancò gli occhi dallo stupore: non voleva ammetterlo, ma in fondo se l'aspettava.
:"Melissa io sono fidanzato. Io amo Luna, non la tradirei mai."
Poi mise una mano sulla spalla di Melissa e disse con tono rassicurante.
:"Devi dimenticarmi, fallo per te stessa. Troverai qualcuno che ti ama come vorresti, ma io non posso e non voglio farlo."
Melissa con uno scatto, tolse la mano di Vincenzo da lei e con le lacrime agli occhi disse.
:"Sei uno stronzo. Non finisce qui, che sia chiaro. Nessuna è meglio di me!"
Dopo aver detto questo fece per andarsene, ma Vincenzo le afferrò il polso e la guardò minaccioso.
:"Prova soltanto a fare del male a Luna e la pagherai, sappilo"
Melissa si divincolò di nuovo e scappò più veloce che potè.
Vincenzo si portò una mano sulla fronte e poi fumò una sigaretta chiedendosi come, qualche anno fa, si era potuto fidanzare con una psicopatica del genere.

Dopo essere tornato a casa e aver pranzato, scrisse a Luna per accettarsi che stesse bene, dato che aveva paura che Melissa potesse farle del male.
Poi scrisse.
"Fatti trovare pronta sotto casa tua oggi alle 6."
La risposta di Luna arrivò dopo alcuni secondi
"E dove mi porti??"
Lui sorrise, amava lasciarla sulle spine.
"È una sorpresa :)"
E, dopo aver scritto questo, andò a letto a fare un pisolino, pensando quanto Luna sarebbe stata felice quando avrebbe saputo dove sarebbero andati stasera.

—-
Dopo aver passato le ultime due ore a dormire, Vincenzo si alzò dal letto e andò a prepararsi poi uscire. Quando ebbe finito, sistemò le ultime cose e poi uscì di casa.
Per questa volta, aveva lasciato la moto a casa e si era fatto prestare un pick-up da un suo compagno d'università.
Dopo aver fumato l'ultima sigaretta del pacchetto, entrò in macchina e poi partì verso casa di Luna.

Appena arrivò, parcheggiò nel primo posto che trovò e, ormai preparato psicologicamente a dover aspettare almeno venti minuti, mise una delle sue playlist preferite, rilassandosi.
E, mentre si guardava intorno, notò un uomo dall'altra parte della strada, che da quasi dieci minuti stava provando a far ripartire la macchina. Indeciso se andare ad aiutarlo o meno, alla fine uscì dal pick-up e si avvicinò verso di lui.
:"Scusi le serve una mano?"
Chiese all'uomo girato di spalle, che appena sentì questo, si voltò verso di lui.
Sembrava un brav'uomo, forse sulla cinquantina, basso e un po' grosso. La cosa che colpì Vincenzo però erano gli occhi: erano azzurri e magnetici, misteriosi, quasi come se avessero un'ombra d'oscurità.
Di una cosa era sicuro, con uno sguardo avrebbe potuto spaventare chiunque.
:"Oh ragazzo, ecco potresti tenere fermo questo per favore?"
Rispose l'uomo indicando un'asta di ferro che reggeva in alto il cofano della macchina.
Appena Vincenzo lo fece, l'uomo sistemò qualcosa dentro il cofano e appena ebbe fatto si sentì come una vibrazione, segno che il danno era stato riparato.
:"Grazie mille del tuo aiuto, qual'è il tuo nome?"
Disse l'uomo guardandolo fisso e Vincenzo si sentì subito a disagio, non sapeva bene perché.
Poi rispose.
:"Vincenzo. Si figuri, ho fatto molto poco."
:"Il mio nome è David. È stato un piacere conoscerti, spero di poterti rincontrare in futuro"
Disse lui con un gran sorriso anche se a Vincenzo non parve del tutto sincero.
:"Lo è stato anche per me. Arrivederci"
Rispose infine Vincenzo allontanandosi e tornando in macchina.

Dopo due minuti, Luna uscì dalla porta e andò verso Vincenzo salutandolo con un bacio.
Dopo essersi staccata dal bacio notò il pick-up e disse.
:"Hai cambiato la moto?"
Vincenzo sorrise e rispose.
:"No, ho solo preso questo per l'occasione. Dai saliamo in macchina"
E dopo aver detto questo salirono in macchina e partirono.

:"Avanti dai, vuoi dirmi dove stiamo andando?"
Chiese Luna dopo un mezz'ora da quando erano partiti.
:"Assolutamente no"
Rispose Vincenzo facendo un sorrisetto compiaciuto.
Luna mise il broncio.
:"Siamo in macchina da mezz'ora e siamo in una stradina di campagna, dispersi nel nulla, penso di meritare una spiegazione"
Vincenzo rise di gusto.
:"Vedrai, dove ti sto portando ti piacerà. E poi, ci sono io a proteggerti"
Luna inarcò un sopracciglio.
:"Batterai i nemici a suon di piroette?"
:"Non sottovalutarmi, piccola malefica. So fare a botte, l'ho fatto più di una volta. E comunque, tu potresti aiutarmi a suon di libri e canti di Leopardi"
Rispose a tono lui, distogliendo un'attimo lo sguardo dalla strada per guardare Luna, che rideva e scuoteva la testa.

Dopo un'altro quarto d'ora finalmente arrivarono a destinazione: davanti a loro c'era un grandissimo schermo gigante e alcune macchine parcheggiate lì davanti.
:"Come hai fatto a trovare un drive-in in Italia?"
Chiese Luna a bocca aperta. Aveva immaginato una cena romantica o qualcosa di simile ma il drive-in era proprio l'ultima cosa a cui avrebbe pensato.
:"Ho buone conoscenze. Ho già comprato i biglietti, possiamo parcheggiarci subito"
Rispose Vincenzo prima di guidare fino a uno dei posti migliori e parcheggiare.

Quando le luci dei fari delle macchine si spensero, capirono che il film stesse per cominciare. Vincenzo girò il pick-up rivolgendo la parte posteriore verso lo schermo gigante. Poi aprì il grande borsone che aveva portato con sé e prese alcune coperte, popcorn, patatine e due lattine di coca cola.
Infine li dispose per bene nel cofano.
:"Hai pensato proprio a tutto tu,eh"
Esclamò Luna sarcastica guardando il suo fidanzato sistemare tutto.
:"Volevo rendere questa serata speciale"
Rispose Vincenzo sorridendo e sedendosi sopra le coperte. Fece poi cenno a Luna di sedersi e lei lo fece.

Il film che stavano vedendo era "Gangster story", il film sulla famosa coppia criminale Bonnie e Clyde.
Era una bella sensazione vedere questo film insieme a lui: anche loro due, come Bonnie e Clyde, erano fatti l'una per l'altro e si amavano da impazzire.
Era vero, Vincenzo aveva pensato proprio a tutto.
Poggiò la testa sulla sua spalla rilassandosi e intrecciò la propria mano alla sua.
:"Grazie, Vinci"
:"Per cosa?"
Chiese lui voltandosi lentamente.
:"Per tutto. Ti amo"
Rispose alzando lo sguardo verso di lui.
:"Ti amo anche io"
Sussurrò Vincenzo stringendola ancora di più a sé e dandole un bacio sulla fronte.

•Anima fragile• Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora