Alex's pov
Le mie ginocchia erano presse sul mio petto che si alzava e abbassava velocemente.
Mi mancava l'aria dentro quell' armadio piccolissimo.
Non ce la facevo più.
Ad ogni rumore o ad ogni urlo, serravo gli occhi e mi tappavo le orecchie con le mani.
La mia fronte era imperlata dal sudore.
Poi dei passi velocissimi mi fanno saltare.
Erano al piano di sotto, ma la paura era tanta.
"Dov'è?!" urla una voce a me sconosciuta.
Un botto fortissimo segue quella domanda.
Che sta succedendo? Cercano me? Chi sono queste persone?
L'anta dell'armadio viene aperta piano rivelando una ragazza molto bella.
Stavo per urlare quando la sua mano mi tappa la bocca.
"Shh" dice guardandosi le spalle.
"Devi fidarti di me" sussurra afferrandomi il braccio con la mano che poco prima mi zittiva.
"Come faccio a sapere che non mi farai del male?" domando a voce alta.
"Alex, fidati e basta" come faceva a sapere il mio nome? Chi era?
"No" strappo via il braccio dalla sua presa fin troppo forte per la sua stazza e quasi urlo dal dolore quando il gomito va a finire sul sostegno di legno alle mie spalle.
Ringrazio mia madre mentalmente, per avermi sempre raccomandato di non dar retta agli sconosciuti.
Dal piano di sotto proviene un grosso rumore di piatti che si frantumano sul pavimento e sussulto per lo spavento.
"Sentono il tuo odore. Devi andartene da qui" Sentono il mio odore. Che cosa sono, dei cani?!
"Chi sei?" chiedo facendomi ancora più piccola in quello spazio ridotto.
"A dopo le presentazioni" prende ancora il mio braccio fra la sua mano e mi alza dalla mia postazione nell'armadio.
"No! Lasciami!" urlo tirando indietro il mio corpo con tutta la forza che ho.
"Me lo ha detto Harry" al suo nome sussulto. Come stava? Che cazzo era successo?
"Sbrigati" non avevo scelta. I rumori dal piano di sotto erano incessabili. Dovevo solo fidarmi di questa ragazza sconosciuta e dai capelli ricci.
Mi afferra il braccio per la terza volta e comincia a scendere le scale.
"Adesso dobbiamo stare a attente. Devo aspettare il segnale di Harry" si accuccia alla fine del muro con la testa sporgente alla cucina.
"Ora" il mio cuore martellava in una maniera assurda. Quasi non lo sentivo.
Corriamo per un'altra rampa di scale fino ad arrivare nel giardino.
Intravedo Arianne che afferra i capelli di una bionda tinta con una brutalità disumana.
Corriamo fino ad una macchina nera, che riconosco subito come quella di Harry.
"Adesso andiamo a casa mia" gira le chiavi nell'accensione facendo ruggire la macchina.
Il viaggio è silenzioso fino a quando non parlo.
"Chi sei?" chiedo silenziosamente rivolgendo il mio sguardo a lei.
"Jade" la sua voce dolce rieccheggia nell'auto.
"Come conosci Harry?" domando sempre nello stesso modo in cui ho porto la prima domanda.
"È un mio ... amico. Da quando lui ..." si blocca improvvisamente facendo vacillare lo sguardo.
"Da quando?"
"Non posso dirtelo" adesso è lei quella con il tono basso.
"Perchè?" non riuscivo a starmene zitta.
"Smettila di chiedere" il suo tono minaccioso.
Dal suo aspetto, aveva poco più anni di me, i capelli ricci e blu. Si, erano blu. Ma non potevo dire che stava male, anzi le stavano incredibilmente bene.
Non rispondo, accovacciandomi ancora di più sul sedile, e guardando fuori.
La macchina si ferma con un movimento brusco, e quasi cado in avanti.
"Siamo arrivati" mi informa scendendo dalla macchina e avvicinandosi alla porta d'entrata di un condominio.
La seguo con lo sguardo basso, ancora scossa per la sua risposta di prima.
Saliamo le scale fino al terzo piano, per poi entrare in un appartamento piccolo ma grazioso.
Appena si siede su uno sgabello della cucina, le squilla il telefono che afferra velocemente.
"Dimmi" afferma agrottando le sopracciglia.
"Si lei è qui ... Si sta bene" mi guarda per qualche secondo mentre parla di me.
"E che altro dovrei fare per lei? Aiutarla a mangiare?" agrotto le sopracciglia.
"Vaffanculo" questa è la sua risposta prima di staccare il suo telefono dall'orecchia.
Mi mordo il labbro per non fare domande, ma la mia curiosità mi scavalca.
"Chi era?" chiedo ancora arrabbiata per le sue risposte.
"Sono cazzi miei" si avvicina ad una porta. "Se hai fame, ci dovrebbe essere qualcosa in frigo" e con questo sbatte la porta alle sue spalle lasciandomi sola in questo appartamento sconosciuto.
Di bene in meglio, Alex.
Salve a tutti!
Allora per prima cosa volevo scusarmi per la luuunga attesa, ma ho avuto dei problemi.
Seconda cosa, voglio ringraziare tutti per le visualizzazioni! +1500 ragazze mi è venuto un infarto giuro!
Poi, volevo chiedervi se potete commentare per farmi sapere se la storia piace :)
P.s. Allooooraaaa vi chiederete ... Ma Jade non era quella insieme al gruppo che aveva incontrato Harry nello scorso capitolo?
Sto zitta :3
Bon basta :D
Alla prossima!
-Alex
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The Dark In The Light | |H.S.| |
FanfictionE mentre lei festeggiava il suo compleanno e cresceva, io rimanevo sempre uguale. Stesso corpo, stesso aspetto esteriore, stessa voce, ma invecchiando nell'anima. -Harry Styles