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"Siamo arrivati"
Harry svolta a destra in un vialetto e si ferma davanti un cancello lungo e grigio scuro.
"Q-questa è la casa?" lascio la mia bocca leggremente aperta per lo stupore mentre mi sporgo in avanti per vedere bene quella villetta.
Il riccio ridacchia divertito, poi annuisce sempre sorridendo.
"Mio padre non si è mai voluto trattare male" nel suo tono sento una nota di disprezzo, ma faccio finta di non aver sentito.
"Wow" riesco a dire.
Afferra un telecomando piccolo e schiaccia il bottone per far aprire il cancello. Poi entra e parcheggia la macchina dentro un tendone bianco usato come un garage.
"C'è qualcun'altro che abita qui?" chiedo notando un'altra auto parcheggiata.
"Non abita qui, è venuta a sistemare la casa per noi. É una vecchia amica di famiglia, si chiama Arianne" spiega, slacciandosi la cintura e aprendo lo sportello.
"Vai pure dentro, ci penso io a scaricare i bagagli" mi sorride.
"Sicuro che non hai bisogno di aiuto?" domando scendendo anche io. Prendo un grosso respiro, cercando di mettere nella mia testa la realizzazione che adesso sono qui. Non ci potevo ancora credere, non riuscivo.
"Sicurissimo" dopo avergli fatto un sorriso, mi avvicino alla porta nera e la apro.
Una cucina di un marroncino scuro, mi si presenta davanti agli occhi, e un tavolo dello stesso colore è addobbato con un cesto di frutta.
"Ciao" una dolce voce mi saluta, e giro lo sguardo per trovare un sorriso da una bellissima ragazza.
"Ciao" dico timidamente.
"Sono Arianne, una vecchia amica di famiglia" dice abbracciandomi.
"Si, Harry me lo ha detto. Io sono Alex" mi presento sciogliendomi dall'abbraccio e stringendole la mano.
"Ti troverai molto bene qui. È una cittadina stupenda, ed avete la casa tutta per voi" arrossisco a quell'affermazione,e lei se ne accorge.
"Harry può essere molto affascinate. È sempre stato un rubacuori. Non mi stupisco se ha rapito anche il tuo" mi fa l'occhiolino ed il calore sulle mie guance cresce ancora di più.
"I-io e l-lui non siamo i-insieme" balbetto imbarazzata portandomi una mano sulla nuca.
"Ah no? Scusami, pensavo che foste insieme" si scusa sorridendo.
"Arianne!" la voce del riccio rimbomba nell stanza e la ragazza lo corre ad abbracciare. Lascia le borse per terra e apre le braccia per poi accoglierla fra di esse.
Un sentimento di fastidio cresce dentro di me. Ma che sto dicendo? Non sono gelosa! O forse si?
"Come stai Hazza?" domanda la mora lasciandolo.
"Bene"
"Come sempre!" esclama la ragazza sorridendo ancora.
"Io vi lascio soli,devo andare da Joelle" stampa un bacio sulla mia guancia e abbraccia ancora il riccio.
Deve abbracciarlo ancora per molto?
Poi fa un cenno con la mano ed esce dalla porta.
Rilascio un respiro che non sapevo di star trattenendo e mi passo una mano tra la lunghezza dei miei capelli.
"Ti faccio vedere la casa" dice Harry afferrando ancora le valigie e camminando verso una rampa di scale.
**
"È enorme!"esclamo buttandomi sul letto a peso morto.
La luce nella stanza era accesa a cusa del buio che c'era fuori. Era circa l'una di mattina,e dopo il viaggio e le cose che sono successe stranamente non avevo sonno. Forse ero troppo agitata di avere una vita diversa per chissà quanto tempo.
"Hai sonno?" domanda il riccio sedendosi accanto a me.
"No" gli rispondo sorridendo. "E tu?" aggiungo.
Scuote la testa e si alza in piedi.
"Che ne dici se ci guardiamo un film anche se è l'una di mattina?" annuisco e lo seguo per le scale fino ad arrivare al salotto.
"Che vuoi guardare?" prende in mano tre custodie e me le fa vedere.
"Non li ho mai visti"
"Allora scelgo io" sorride, infila il CD nel lettore DVD e si siede accanto a me.
"Faccio dei pop-corn?"chiedo alzandomi e mettendo in pausa anche se doveva ancora iniziare.
"Io non ho fame, fatteli per te" annuisco e mi dirigo in cucina e afferro una ciotola colorata.
Avevo il corpo in fiamme. Ogni volta che le mani fredde di Harry mi sfioravano, sentivo la temperatura alzarsi in una maniera impressionante.
Prima mentre facevamo il giro per l'enorme casa, sono inciampata su uno scalino, e lui mi ha afferrato per il bacino. Ho messo subito delle distanze tra i nostri corpi, agitata come ero. Ma adesso mi sto maledicendo per non essere stata tra le sue braccia scolpite e tatuate.
Era una cosa troppo, e dico troppo, strana per me avere dei contatti dolci con un maschio. Anzi, dei maschi. Zayn è stato molto dolce con me, e lo ringrazierò a vita per questo. Gli unici rapporti che ho avuto con il genere maschile, sono stati quelli con mio padre e a causa sua ne ho sempre avuto paura.
"Hei sei viva o ti sei addormentata sul bancone?" la voce bellissima e roca di Harry arriva nella stanza, seguita da lui.
"Si, sono viva" sorrido.
Tiro via il sacchettino di pop-corn dal microonde e lo vuoto nella ciotola. Ne mangio uno, sorridendo verso Harry che mi guarda divertito.
"Ne vuoi uno?" alzo la ciotola per fargliela vedere e lui scuote la testa.
Poi appoggio il contenitore sul bancone e faccio un passo lento verso il ragazzo, che mi guarda confuso.
"Posso avere un abbraccio?" domando arrossendo.
Lui ridacchia, prima di aprire le braccia e di sussurrarmi un 'Vieni qui'.
Le sue braccia si incrociano dietro la mia schiena e io prendo un enorme respiro per sentire il suo profumo. Avevo bisogno delle sue braccia intorno a me. Non avevo mai provato quel sentimento, credo che fosse un senso di protezione. Solo al pensiero che lui fosse qui con me e che mi stesse abbracciando, mi vengono i brividi.
Con un tocco leggero mi sfiora il braccio sorridendo.
Era bellissimo. Quegli occhi verdi che facevano invidia allo smeraldo, quelle labbra a cuore così perfette, le sue fossette adorabili quando rideva. Non ci credevo ancora che lui fosse vero.
"Ti voglio bene" sussurro ancora contro il suo petto. Gli volevo bene? Solo bene? Volevo bene a molte persone, ma quando mi toccavano non sentivo l'elettricità scorrere per il mio corpo. E se non era solo bene, cos'era?
"Grazie" risponde lui. "Anche io, molto" aggiunge stringendo di più le braccia intorno a me.
"Adesso sono un po stanca" guardo l'ora sull'orologio appeso al muro, che segna le due meno cinque.
"Guardiamo il film e mangiamo i pop-corn domani" dice sciogliendo quel contatto. Annuisco, salendo le scale. Sento che spegne il televisore prima di seguirmi.
"Emh ... Buona notte" balbetta restando sulla soglia della porta mentre io mi stendo sul letto.
"Si, buona notte" c'era troppo imbarazzo tra di noi.
"Harry?" lo chiamo prima che andasse via.
"Si?"
"Resti con me, fino a che non mi addormento?"
Sorride e si stende affianco a me, rimanendo sopra la trapunta.
Mi avvicino al suo corpo, mettendo una mano sul suo petto, mentre lui mi avvolge tra le sue braccia. Rimarrei così per sempre se fosse possibile.
Appena chiudo gli occhi, mi ritrovo la figura di mio padre riflettuta nella mente, quindi sussulto e li riapro subito.
"Che succede?" domanda il riccio preoccupato.
"Ho v-visto mio padre" non me ne ero neanche accorta che stavo tremando dalla paura.
"Hei tranquilla" mi accarezza i capelli e mi bacia la fronte.
Un leggero canto comincia a venire fuori dalle sue labbra, facevo fatica a riconoscere le parole. I suoi occhi erano fissi nei miei mentre produceva quella melodia.
"Give a little time to me
We’ll burn this out
We’ll play hide and seek
To turn this around
And all I want is the taste that your lips allow
My my, my my Give me love
My my, my my Give me love"
I miei occhi cominciano a chiudersi da soli, ma mi sforzo di guardare ancora i suoi.
"Dormi piccola" sussurra accarezzando la guancia. Dei brividi si formano sulla mia pelle, mentre i miei occhi non sopportano più la vita reale, e si chiudono, mettendo per un po' in pausa la realtá.

The Dark In The Light | |H.S.| |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora