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Luke's pov

"Sei patetico" mi ripeto per la terza volta in cinque minuti.

Si, ecco come mi sentivo. Patetico.

Il mio stomaco stava facendo delle capriole, mentre la osservavo.

I suoi capelli lunghissimi, ondeggiavano ad ogni suo movimento, i suoi occhi fissi su quelli di Harry.

Mi fidavo di lui. Ciecamente, e sapevo che l'avrebbe sempre trattata bene.

Era bellissima, cazzo se lo era.

Le sue mani piccole, erano appoggiate sul petto del riccio, mentre lui la attirava a se.

Io ero seduto sull'albero appena fuori dalla finestra che li osservavo.

Non lo sapeva nessuno che venivo qua, ma Harry aveva qualche sospetto.

Le ciocche ondulate di Alex, vengono accarezzate dalle mani di Harry mentre lei lo cerca ancora di guardare, nonostante la stanchezza.

La cosa che notavo di più ogni volta che la osservavo, erano i suoi occhi.

Non erano più splendenti e felici come li avevo visti io l'ultima volta, cioè quattordici anni fa.

Quegli occhi erano spenti, tristi e sofferenti a causa di Nathan.

Avevo bisogno di sentire la sua voce almeno per un secondo.

E ho giurato a me stesso che gliela farò pagare.

Un senso di colpa enorme mi arriva nel petto, al pensiero che se io non avessi lasciato Alex da sola, mio padre non avrebbe mai fatto quelle cose.

Sono una merda.

Trattengo quasi il respiro quando un ricordo viene a galla.

FLASHBACK

"Luke, addormenta Alex" dice mia madre con un sorriso.

Solo lei sapeva quanto mi piaceva addormentare la bambina, ed a quanto la bambina piacesse essere addormentata da me.

Con passo svelto mi avvicino alla stanzetta dipinta di rosa e piena di giocattoli, e raccolgo tra le mie braccia Alex.

Mi fa un piccolo sorriso mostrando i due dentini che le stavano crescendo e muovendo le manine insieme alle gambe felicemente.

Aveva solo due anni, e allora non sapevo che quella sarebbe stata l'ultima volta che l'avrei avuta tra le braccia, e l'ultima volta che avrei visto mia madre e mio padre.

"Amore, sono a casa" esclama Nathan dal piano di sotto.

Mi isolo per un momento chiudendo la porta della cameretta, e sedendomi sulla poltroncina bianca con la bambina ancora tra le braccia.

Le lascio un bacio sulla fronte, a cui sorride facendo un versetto.

"Ehy piccola" sussurro mentre lei faceva quello che più adoravo: appoggiava la testolina sul mio petto.

Comincio ad accarezzarle la nuca mentre con l'altro braccio la cullo avanti e indietro.

Anche se era piccola e non poteva capire certe cose, sapevo che stava aspettando che la facessi diventare felice.

Infatti lei non aveva neancora chiuso gli occhi.

Sapevo che stava aspettando che io cantassi quella canzone. La nostra canzone.

'But if I kiss you

will your mouth read this truth, 

Darling how I miss you,

The Dark In The Light | |H.S.| |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora