Alex's pov
L'acqua calda che fuoriusciva, mi bagnava il corpo con frorza. Mi calmo all'istante, ma l'immagine della testa del ragazzo staccata dal resto del corpo, mi piomba i testa con più forza del getto.
Scuoto la testa per farla andare via, ma non esce dalla mia mente. E in quel momento i miei ricordi vengono a galla.
FLASHBACK"Lasciami stare!" urla mia madre dalla cucina buia. Un tonfo segue quella frase.
"Per favore!" ancora le urla dalla voce dolce, adesso terrorizzata, di mia madre.
"Mi ami?" chiede mio padre. Le voci si fanno più chiare mentre mi avvicino trascinando il mio corpicino assonnato alla porta della cucina.
"Mamma?" sussurro piano stropicciandomi gli occhi.
Quando la mia vista si era chiarita, la scena che avevo trovato davanti a me era sconvolgente per una bambina di pochi anni.
"Cosa fai alla mamma?" domando ancora rivolgendo uno sguardo a papá.
"Niente" la lascia cadere per terra senza maglietta, e con passo svelto se ne va dalla casa sbattendo la porta.
FINE FLASHBACKE come sempre, quei ricordi orribili dovevano riaffiorare nei momenti più brutti.
Spensi l'acqua, come se tutto d'un tratto mi fossi accorta che bruciava, e quasi scappai dalla doccia. Di solito il getto d'acqua mi distraeva dai pensieri traumatici della mia vita, ma in quest'ultimo periodo non era così. Ero sommersa da stupidi e dolorosi ricordi della mia stupida e dolorisa vita.
Esco dal bagno dopo essermi vestita e raccolta i capelli in una treccia disordinata, trovando Harry ancora seduto sul letto con i gomiti poggiati sulle ginocchia e le dita che stringevano i suoi ricci in un'azione che sembrava quasi dolorosa. Dov'era finito l'Harry che avevo conosciuto a scuola? Dov'era finito il suo fantastico movimento con la testa per spostare il ciuffo dagli occhi? Dov'era finita la sua fantastica personalità?
Non potevo fare a meno di pensare che avevo della paura nei suoi confronti.
La sua testa si alza, e i suoi occhi scuri e lucidi mi fanno prendere un colpo al cuore. Lo avevo visto piangere così poche volte che sembrava una cosa impossibile.
Non riuscivo ad avvicinarmi a lui dopo quello che aveva fatto, eppure i suoi occhi erano una calamita verso i miei.
Prendo tutta la forza che mi è rimasta e abbasso lo sguardo, stendendomi sul mio lato del letto per poi coprirmi con le coperte.
Mi sentivo così in colpa di non averlo accarezzato per farlo calmare.
Non avevo neancora assorbito tutte le informazioni che avevo scoperto fino ad adesso, poi sembrava che quando io ed Harry eravamo insieme, succedeva sempre qualcora di brutto.
Sapevo che aveva ucciso quel ragazzo perche quest'ultimo era peggio di mio padre, lo sapevo. Sapevo che lo aveva fatto solo per proteggermi. Forse, era proprio quello che mi aveva spinto a fargli quella domanda.
"Come va il petto?" sussurro così piano da pensare che non aveva capito la mia domanda.
"Non mi fa più male" se ne stava ancora li, immobile nella stessa posizione. Se non vedevo la sua schiena che si alzava ed abbassava per il respiro, potevo giurare che fosse una statua.
"Buona notte Alex" sussurra prima di alzarsi e molto probabilmente andare nella sua stanza mai utilizzata da lui da quando ci eravamo trasferiti qui.
Le ore passavano, io non riuscivo a chiudere occhio ed era una tortura orribile. Non riuscivo a togliermi dalla testa la scena dell'omicidio e, cazzo, quella era ancora più orribile.
Poi c'era un'altra cosa: non ero abituata a dormire senza Harry, lo ammettevo.
Mi alzo dal letto, passandomi una mano tra i capelli e percorro il corridoio che porta alle scale, magari un bicchiere d'acqua mi avrebbe fatto qualcosa. Non posso fare a meno di fermarmi davanti alla porta semichiusa della camera di Harry.
Una guerra era iniziata dentro di me. Dovevo aprire o no quella porta?
Senza pensarci ancora, la spingo piano, intravedendo la sua schiena nuda lasciata fuori dalle coperte e i suoi ricci così scompigliati da farmi credere che li aveva tirati più di quanto lo avesse mai fatto.
Con passi lenti e piccoli, mi avvicino al materasso, inginocchiandomi su di esso per poi sporgere la testa per vedere il suo volto.
Occhi chiusi, labbra semi aperte.
E non potevo fare a meno di pensare ai nostri dolci baci.
Porto una mano sui suoi capelli, accarezzandoli con delicatezza. Mi avvicino alle sue labbra, con un nuovo coraggio nel corpo: baciarlo. Avevo il coraggio di baciarlo.
Quando le mie labbra posarono sulle sue, il mio cuore prende un battito rafforzativo.
Mi stacco immediatamente quando lo sento muoversi sotto il mio tocco, ma quando vedo i suoi occhi aperti e quando sento la sua mano sulla mia nuca, non volevo altro che approfondire quel piccolo bacio a stampo.
Si mette sopra di me, trattenendo il suo peso sulle sue braccia mentre continuava a baciarmi quasi con disperazione, con tristezza.
Affondo la mano sulla sua schiena nuda desiderando un contatto maggiore con il suo corpo.
Quando si stacca dalle mia labbra, si avvicina al mio orecchio e dopo aver lasciato un veloce bacio sotto di esso mi sussurra:
"Ti ricordo che i vampiri non dormono"
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One Second Of Little Taylor di @Rebecca_Styles_1989 (è una chat su whatsapp tra cantanti tra cui One Direction, 5 seconds of summer, taylor e molti altri! è divertentissima e l'autrice è dolce e simpatica. leggetela non ve ne pentirete affatto, anzi farete due risate!) inoltre ringrazio Rebecca per la copertina della storia, l'adoro!-Alex
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The Dark In The Light | |H.S.| |
FanfictionE mentre lei festeggiava il suo compleanno e cresceva, io rimanevo sempre uguale. Stesso corpo, stesso aspetto esteriore, stessa voce, ma invecchiando nell'anima. -Harry Styles