Harry's pov
"lo hai voluto tu" esclamo mentre Chris è per terra piegato in due dal dolore.
Riafferro la mano di Alex e ricomincio a camminare verso la porta d'entrata.
"puttana!" urla Chris ora in piedi. Ora basta. L'hanno offesa fino ad ora e adesso è il momento di smettarla. Scatto all'indietro lasciando la mano della ragazza che sussulta per la sorpresa. Sento i miei occhi diventare rossi, e i miei denti crescere. Non mi posso far vedere in queste condizioni da nessuno, ma non me ne frega adesso.
Gli sguardi di quei cretini sono pietrificati e terrorizzati. Proprio l'effetto che volevo.
Afferro la maglietta sgualcita di Chris e lo alzo da terra.
"che hai detto?!" urlo guardandolo fisso negli occhi.
"n-niente" balbetta togliendo lo sguardo da me per spostarlo sul mio labbro inferiore per guardare i canini più lunghi.
Lo faccio cadere per terra e mi avvicino alla ragazza che mi guarda preoccupata. Tengo lo sguardo basso mentre mi avvicino, cercando di farmi passare l'arrabbiatura.
"ora possiamo andare"
**
La macchina è silenziosa mentre guido. Non voglio far sapere la verità ad Alex, non è pronta e lo vedo dai suoi occhi.
Se quella cretina racconta di suo padre, di conseguenza racconta anche di me e della mia famiglia, e non voglio che Alex scopra tutto.
Ho il terrore che si possa allontanare da me, che abbia paura. Che mi dica che sono un mostro. Non voglio che qualcuno me lo ricordi.
"ti senti ancora convinta?" chiedo fissando la strada che percorro.
Resta in silenzio, sono sicuro che sta riflettendo su cosa fare.
"in verità no" sussurra guardando fuori dal finestrino.
"che ne dici di rimandare?" chiedo guardandola per qualche secondo per poi ritornare alla strada.
La vedo annuire con la coda dell'occhio ma la sconfitta è chiara nel suo viso.
"perchè non vuoi che io lo sappia?" domanda guardando le sue Vans.
E ora che le dico? non ero preparato per questa domanda.
"Non ... non penso che tu sia pronta" balbetto cambiando marcia.
"Harry ho un piccolo problema" dice poi spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchia.
"puoi dirmi tutto" le ricordo sorridendo leggermente per la sua timidezza.
"non ho il cellulare con me, è rimasto a casa di mio padre" risponde dopo qualche momento guardandomi.
"allora faremo una puccola tappa li" annuncio svoltando a destra. Il viale pieno si case bianche e gialle, mi ritorna familiare. Il ricordo immediato del padre di Alex per terra mi ritorna in mente come una bomba e la rabbia comincia a crescere.
Devo calmarmi prima che combini un casino.
Accosto davanti alla casa e vedo la ragazza che abbassa lo sguardo per non piangere. È stato un trauma per lei, e mi sento colpevole per questo.
"Hey" dico allungando una mano verso la sua guancia. La accarezzo delicatamente con il pollice.
"stai qui, vado io dentro" annuisce tirando le maniche della mia felpa più giù per coprire le ferite senza fasciatura. Adoro il fatto che si sia messa la mia felpa, le sta benissimo. Non capisco come abbia fatto a sopportare tutto questo maltrattamento per anni senza mai fiatare. È una cosa inumana, sapere che una persona ha subito tutte quelle cose.
Scendo dalla macchina e chiudo la portiera con un botto, prima di avvicinarmi alla porta di legno laccato in bianco.
È ancora aperta, è rimasta aperta in questi giorni, un segno a mio favore.
L'odore penetrante di sangue sporco è ancora presente nell'aria in modo nauseante anche per me, che mi nutro di questo.
In cucina è rimasto tutto uguale: La scritta sul muro c'è ancora, il tovagliolo con cui mi sono pulito le mani è ancora sul tavolo e la pozza di sangue è ancora sul pavimento. Una cosa è cambiata, solo una. Il sangue non è più rosso, ma nero. Era finto, tutto finto. Il liquido rosso che gli usciva dalla bocca e dal naso di Nathan, era tutto finto. Non era il suo sangue, ma di qualcun'altro. Il rumore delle ossa rotte era finto, il suo dolore era finto.
La rabbia affiora, inevitabile. Non riesco a contenerla. Il mio pugno raggiunge il muro dipinto che si sgrerola come sabbia sotto al mio tocco infuriato.
Faccio dei respiri profondi per calmarmi, ma non ci riesco.
Solo in quel momento mi rendo conto di quanto Alex ha bisofno di me. Di noi. Te lo prometto Alex, farò passare le peggiori torture a Nathan, ti vendicherò piccola.
Salve ragazze :) allora come vi pare questo capitolo?vi piace la storia? lasciate qualche commento per farmi sapere :)
Volevo informarvi che gli aggiornamenti non saranno più ogni giorno, ma ogni tre giorni a causa della scuola, mi dispiace ma sono all'ultimo anno ed ho gli esami, quindi devo studiare :(
Farò il possibile per aggiornare al più presto.
Ciau a tutti :)
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The Dark In The Light | |H.S.| |
Fiksi PenggemarE mentre lei festeggiava il suo compleanno e cresceva, io rimanevo sempre uguale. Stesso corpo, stesso aspetto esteriore, stessa voce, ma invecchiando nell'anima. -Harry Styles