Stringo la giacca al mio petto quando il vento comincia a soffiare più forte. Annie camminava al mio fianco con un sorrisino complice verso di me.
Ero sicura che se le avessi detto di parlare, mi avrebbre impestato di domande su Harry.
Gia, Harry. Non capivo il perchè del suo gesto. Mi aveva visto nel momento della mia vulnerabilità in quello stupido spogliatoio, si era seduto con me a lezione e si era presentato.
Che effetto aveva avuto quando aveva visto il mio corpo? Si era spaventato? Disgustato? Avevo troppe domande che mi giravano nella testa.
"Annie" dico ricordandomi di mio padre. Mi guarda e cambia immediatamente espressione quando vede la mia preoccupazione.
"che succede Alex?" ferma la camminata mettendomi una mano sulla spalla per farmi fare lo stesso.
"mio ... mio padre" balbetto, spingendo giù il nodo che minacciava di crearsi nella mia gola.
"che ha detto?" mi prende la mano come segno per farmi continuare a parlare. "mi ha scritto un messaggio mentre ero in palestra, dicendomi che dobbiamo fare i conti appena arrivo a casa" la mia vice viene spezzata da un singhiozzo. Eravamo in mezzo ad un marciapiede, ma in quel momento non ci davo nemmeno retta. La mia mente pensava ad altro. La ragazza mi abbraccia spostandosi sul prato che costeggiava il passaggio pedonale. "Alex, non devi continuare a sopportare" dice alzando il mio mento costringendomi a guardarla.
"i-io non so che fare" confesso mettendomi due mani davanti al viso. "puoi venire da me" ribatte.
"no, te l'ho gia ripetuto centinaia di volte Annie" il mio tono era diventato improvvisamente duro. "devo affrontare la mia vita, anche se fa schifo" aggiungo prima di ricominciare a camminare verso casa mentre il vento asciuga le mie guance bagnate.
**
La porta cigola mentre la apro. Quel cigolio che mi spaventava da piccola e che mi spaventa anche adesso, forse di più.
"Finalmente!" urla mio padre alzandosi improvvisamente dal divano. Un brivido mi fulmina sulla spina dorsale alla vista del suo stato di ubriachezza. Alza un braccio per colpirmi ma a quel gesto balzo all'indietro. Il rumore del vetro che si frantuma sul pavimento mi fa urlare. "Hai rotto la mia bottiglia!" i suoi occhi si scuriscono tutto d'un tratto. "s-scusami i-io non volevo" dico guardando il casino di whisky sul pavimento. Mi afferra il polso stringendolo con forza, e mi trascina nella mia camera da letto.
"mi fai male" la mia voce si spezza dal dolore quando aumenta la stretta. Mi spinge sul letto e con una catena di ferro mi lega i polsi troppo doloranti. Ti prego. Non di nuovo.
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Harry's pov
Il cemento si sgretola al contatto con il mio pugno. La testa mi scoppiava e la sete diventava sempre più soffocante. Non ce la facevo più. L'aveva fatto ancora. Quel fottuto figlio di puttana aveva picchiato mia sorella per la seconda volta. Non le aveva fatto male, naturalmente. Ma era il gesto. Cazzo era il gesto!
"merda!" urlo colpendo ancora quel muro troppo fragile per me.
"Harry" no Ellen. Non ancora.
"vattene" sputo senza guardarla. La sua mano si poggia sulla mia spalla in un misero tentativo di farmi calmare. "Harry devi calmarti" la sua mano si sposta sulla mia mascella tesa. "e nutrirti" aggiunge. Lei era la moglie di mio padre. Non l'avrei mai considerata una madre. Io avevo la mia. Non con me, ma ce l'avevo. Sospiro uscendo da casa. Le passeggiate di solito mi calmavano. Ma non questa volta. Alice era mia sorella e non doveva essere toccata. Nessuno poteva toccarla! La cosa che mi distruggeva era che io non potevo fare assolutamente niente. Non dovevo dare nell'occhio, e adesso ero in giro per New York mentre le mie iridi erano illuminate dal rosso. Io non volevo essere così. Non lo avrei mai voluto.
Nuovo aggiornamento! ecco il capitolo 6! volevo ricordarvi che scrivo anche un'altra storia sempre sui One Direction che si chiama "Really?!" - "Yes,really" chi vuole la legga :)
Alla prossima gente! :*
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The Dark In The Light | |H.S.| |
FanficE mentre lei festeggiava il suo compleanno e cresceva, io rimanevo sempre uguale. Stesso corpo, stesso aspetto esteriore, stessa voce, ma invecchiando nell'anima. -Harry Styles