13. Fidanzati rompipalle.

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Alice

- Tu - mi punta il dito contro Andrea - avresti dovuto avvertirmi, venire a cercarmi e non farti salvare da lui! - Dice portando la sua attenzione a Leonardo.

Siamo in villetta come tutte le domeniche e Noemi ed Andrea hanno pensato bene di incontrarci tutti e quattro per parlare di quanto accaduto la sera prima.
A quanto pare erano entrambi incazzati ed io non riuscivo a capirli perché in realtà ricordavo ben poco dell'accaduto.
Leonardo sembra seccato quasi quanto me di questa situazione. Resta a braccia conserte con il busto poggiato alla balconata. Ha lo zigomo violaceo, suppongo a causa della rissa di ieri.
Resta ugualmente bellissimo.

- Ma sei serio? Anziché ringraziarmi, ti infastidisci perché ho evitato a un coglione di provarci con la tua ragazza? Che avrei dovuto fare? Aspettare che la violentasse magari? - Sputa velenoso come non mai.

Andrea alza gli occhi al cielo infastidito. Sa di non poter dire nulla all'amico perché lui non era presente ed effettivamente non può avere la certezza di come sarebbero andate le cose se Leonardo non fosse intervenuto.
D'altro canto, Noemi non sembra essere di un umore diverso rispetto ad Andrea.

- Mi hai piantata in asso. Te ne sei andato via senza dire niente, ti sembra un comportamento giusto questo? Fai tanto cavaliere pronto a salvare la donzella in pericolo e poi lasci la tua ragazza da sola in un locale pieno di gente ubriaca e fatta. -

Il discorso di Noemi fila alla grande. Non so come Leonardo sarà in grado di giustificarsi questa volta. Capisco la mia amica, anche io mi sarei infuriata con il mio ragazzo per una cosa del genere. Alla fine è venuto in mio soccorso per poi fare la stessa identica cosa che Andrea ha fatto con me: lasciarmi sola, circondata da un branco di lupi affamati.
Osservo il ragazzo al mio fianco, il quale non sembra essere minimamente scalfito dalle parole della bionda.

- Tu non sei la mia ragazza. - Tuona con freddezza.

L'unico a non sembrare sorpreso dal comportamento di Ferrari a quanto pare è Andrea. Noemi è rimasta senza parole, i suoi occhi sono spalancati dallo stupore. È sempre stata abituata ad essere al centro dell'attenzione. È sempre stata abituata ad avere Leonardo ai suoi piedi.
Ora sembra che i ruoli nella loro coppia si stiano invertendo.
Cala un silenzio tombale che decido di interrompere.

- Mi dispiace per ieri sera. Io a dire il vero non ricordo molto, ma a quanto pare vi ho fatti preoccupare e arrabbiare tutti. Non volevo andasse a finire così, quindi, per piacere - guardo Leonardo e spero mi dia ascolto - fate tutti pace e dì a Noemi che ti dispiace, sono sicura che sei arrabbiato e che non pensavi sul serio quello che hai detto. -

Leonardo mi guarda a sua volta, attendo una sua risposta con impazienza. Non capisco cosa sto facendo. In pratica gli ho appena chiesto esplicitamente di tornare insieme a Noemi.
Eppure so di non volere questo. So che lui merita di più, che lei lo vuole per mero capriccio.
E allora perché diavolo ho detto quello che ho detto?
Ferrari sospira, non dice niente ma ci volta le spalle e fa per andarsene.
Per un attimo rimango immobile a guardare la sua figura allontanarsi, poi, istintivamente, lo seguo.
Quando lo raggiungo è arrivato alla macchina.
- Russo, cosa vuoi? -
- Ma come...-
- Il tuo profumo, Heidi. - Risponde alla mia domanda ancora prima che possa porla.
- Leonardo. - Gli afferro la spalla e solo a quel punto si volta verso di me.

Sento le guance andare a fuoco nel momento in cui i suoi occhi si fissano nei miei. Ha questo dannato modo di guardarmi, come se volesse capirmi davvero, come se mi volesse scavare dentro e divorare l'anima.

- Cosa vuoi? - Ripete.
- Sei arrabbiato con me? -
- Sì. Non ti devi intromettere quando parlo di qualcosa che mi riguarda. - dice poggiandosi con la schiena allo sportello della sua Jeep.

Perché proprio lui?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora