30. La domenica più noiosa del mondo.

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Leonardo

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Leonardo

È la domenica più noiosa del mondo. Guardo le persone con disinteresse mentre passeggiano per la villa di questo paesino sperduto ai confini della Calabria. Sono seduto su una dannata panchina in ferro battuto da oramai più di un'ora perché i miei amici non vogliono saperne proprio di alzarsi e farsi una passeggiata o quantomeno andare al bar a prendere qualcosa. Andrea e Giovanni continuano a parlare delle loro ultime conquiste ed io non me la sento di partecipare alla loro conversazione. 
Da un lato sono anche infastidito dal fatto che Andrea sia interessato ad un'altra ragazza, quando solo fino al mese prima mi aveva chiaramente detto che se ci avessi provato con Alice per lui la nostra amicizia sarebbe finita. 
Ebbene, mentre in gita io ce la mettevo tutta per rovinare la mia relazione - forse in modo irreversibile - lui aveva conosciuto ad un'altra. 
Sono passate due settimane da quando ho spiegato la mia situazione familiare ad Alice Russo e dopo quella serata passata a ridere, scherzare e mangiare, tutto era tornato come prima. 
Come prima che la baciassi per la prima volta. 
Avevo sperato fortemente che avrebbe ceduto alle mie avance, speravo di riuscire a conquistarla di nuovo ma Alice Russo si era dimostrata molto più testarda di quanto avrei mai potuto immaginare. Non ero mai stato rifiutato prima di lei. Lasciato sì, da Noemi Bidoli, ma non avevo mai sentito il cuore pesante all'idea che una ragazza potesse non voler avere più niente a che fare con me. 
Porto la visiera del cappellino dietro la testa e nel momento esatto in cui alzo lo sguardo, i miei occhi incontrano i suoi, già intenti a scrutarmi da lontano. Alice indossa una gonna di jeans a vita alta, una maglia a righe bianche e verdi ed una giacca di jeans forse troppo grande per la sua figura esile. Mi accenna un sorriso ma prima che io possa ricambiare viene distratta dalle sue amiche, che la trascinano oltre il mio campo visivo, dietro l'enorme monumento raffigurante un soldato in memoria dei caduti in guerra, che si innalza al centro della villetta.  
Estraggo il cellulare dalla tasca dei pantaloni neri e le scrivo su WhatsApp. 

Leonardo: Sei bellissima.

Alice visualizza quasi subito. Probabilmente si sta annoiando anche lei. Attendo con impazienza che risponda.
"Sta scrivendo..." 

Alice: Smettila di fare il ruffiano.
Leonardo: Sto dicendo la verità, giuro. 
Alice: Va bene, se lo dici tu...
Leonardo: Se vieni al bar ti offro un caffè.

Aspetto qualche minuto, ma Alice semplicemente visualizza e non risponde. Sbuffo sonoramente e decido di mettere via il cellulare. 

- Leonardo, si può sapere che cazzo ti prende? - Domanda Giovanni.
- Lascialo perdere, ultimamente è sempre di cattivo umore. - Borbotta Andrea. 

Gli getto un'occhiataccia fulminea. Lui sa perché sono di malumore, cioè, lo può intuire, anche se non sa propriamente tutta la verità. 

- Sì, Giovanni. Lasciami perdere. - 
- Che succede? - Il suo tono è un po' preoccupato. 

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