42. Il mio rifugio preferito.

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Alice

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Alice

Non riesco a smettere di guardare il modo in cui è conciato l'occhio di Leonardo, è pieno di sangue all'interno e tutta la parte che contorna l'occhio è violacea.
Non posso credere che suo padre abbia osato mettergli le mani addosso e soprattutto, che lo abbia colpito in una parte così delicata.
Eppure, nonostante il suo viso malconcio, non mi è mai parso più felice di così. Ines ha deciso di chiedere il divorzio ed il solo pensiero di Diego Ferrari lontano da casa, rende Leonardo tranquillo come non lo avevo mai visto.
Anche adesso, mi sorride sornione e cerca le mie labbra. Lo accontento, ma faccio ben attenzione a non sfiorare la parte sinistra della faccia.
- Sei bellissima -, dice riempiendomi di piccoli e fugaci baci lungo la spalla.
- E tu sei mezzo cieco in questo momento, dunque i tuoi complimenti non possono essere tenuti in considerazione. - Lo prendo in giro.
- Se da mezzo cieco ti vedo bellissima, immagina quello che penso di te quando posso vederti con entrambi. - Risponde, facendomi arrossire.
- Sei sempre il solito ruffiano! - Lo accuso scherzosamente.
Resta in silenzio qualche istante, per poi inumidirsi le labbra con la lingua e riportare i suoi occhi nei miei.
- Vorrei parlarti di una cosa -, esordisce facendo intrecciare le nostre dita. Mi tiro su a sedere.
- Di cosa si tratta? - Domando immediatamente.
- Voglio farti una proposta. - Afferma, più serio che mai.
- Fermo, fermo, fermo. Non sono pronta per sposarmi, siamo troppo giovani. - Mi affretto a specificare.
Leonardo scoppia a ridere e mi guarda sconvolto, scuote la testa.
- Certo che sei davvero ottusa! Come...cioè, come diavolo ti è venuto in mente che volessi farti la proposta di matrimonio?! - Esclama divertito tanto quanto me.
- "Voglio farti una proposta" -, lo scimmiotto, cercando di imitare la sua voce. - L'hai detto con un tono di voce così serio che mi hai spaventata! - Mi giustifico.
Sospira e dopo un attimo ritorna serio.
- Ho scelto la tua stessa università -, confessa.
Strabuzzo gli occhi, incredula. - Pensavo che il tuo sogno fosse quello di studiare a Torino. -
- È vero, ma adesso le circostanze sono cambiate. Prima avevo solo ragioni per scappare via da qui mentre adesso voglio restare, per stare vicino a mia madre. Studierò comunque quello che desidero in un'università abbastanza rinomata nel settore, quindi non ti preoccupare. -
Anche se sembra abbastanza sicuro della sua scelta, io non riesco a non pensare di essere stata l'ago della bilancia che l'ha indotto a fare questa scelta. Leonardo nota il mio silenzio e reclama la mia attenzione tirando una ciocca dei miei capelli.
- Heidi -, mi chiama ma non riesco neanche a guardarlo negli occhi.
- Mi puoi guardare? - Chiede gentilmente e solo allora faccio come mi dice. - Ti giuro che sono felice di questa scelta e che tu non c'entri niente con la mia decisione ma non posso nasconderti che il pensiero di te vicina mi renda ancora più felice. - Prende la mia mano e ne bacia il dorso. - Dunque, Alice Russo, volevo chiederti il permesso di domandare a nonna Adele se possiamo prendere casa insieme, sempre se l'idea non ti dispiace. - Propone, lasciandomi senza parole.
Mi sta seriamente chiedendo di andare a convivere con lui dopo solo qualche mese che stiamo insieme?
- Non devi darmi una risposta subito, puoi prenderti qualche settimana per pensarci. - Aggiunge subito dopo, notando la mia titubanza.
Dopo la sua ultima affermazione riprendo a respirare. La sua richiesta mi sembra affrettare le cose tra noi, ma allo stesso tempo la sua idea mi alletta.
- Una lista -, dico ad alta voce, senza rendermene conto.
- Cosa? -
- Farò una lista con i pro e i contro della tua proposta e non appena avrò i risultati, te lo farò sapere. - Do voce ai miei pensieri.
- Una lista come quella che ti ha fatto mettere insieme a me? - Domanda, prendendosi gioco di me e delle mie liste per prendere le decisioni.
Alzo gli occhi al cielo. - Esattamente. -
- Potrò mai vedere quella lista? - Chiede incuriosito.
Picchietto l'indice contro il mento, fingendo di pensarci.
- No, non credo. - Affermo per poi lasciargli un bacio a fior di labbra.
- Heidi, sei una nana malefica. -
- Pensavo mi amassi anche per questo -, porto una mano sul petto, fingendomi offesa.
- Hai proprio ragione. - Ammette, sorridendomi.
Svegliarmi e vedere questo sorriso tutte le mattine, non mi dispiacerebbe affatto.

Autrice:
Buon pomeriggio a tutti!
Il prossimo capitolo sarà l'epilogo.
Come lo immaginate?
Cosa ne pensate della storia?
Fatemelo sapere qui sotto,
un abbraccio,
Alexandria Lewis

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