Leonardo
L'ho vista raramente ridere così, come in questo momento. Lotta con la mozzarella filante della sua pizza e allo stesso tempo fa delle facce buffe perché scotta.
Vorrei che fosse così spensierata più spesso.
- Quanto hai impiegato a fare tutto questo? - Domanda ad un tratto, dopo aver mandato giù un bicchiere d'acqua.
- Tutto il tempo necessario. - Rispondo rimanendo vago.
In realtà ho impiegato l'intera settimana ad organizzare il tutto, sfruttando ogni momento libero a mia disposizione e adesso il suo sorriso mi garantisce che ne è valsa la pena.
- Hai fatto davvero un ottimo lavoro. Non so come tu abbia fatto, ma hai colto nel segno. - Dice portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio mentre addenta l'ultimo pezzo di pizza.
- Sto imparando a conoscerti, Heidi. Anche se mi sembra di conoscerti da una vita. - Ammetto.
- Ehi, ti ricordo che abbiamo fatto le medie insieme! -
- Ne sei sicura? - Le serbo un'occhiata confusa. Faccio finta di non ricordare e sembra crederci davvero.
I suoi occhi castani si spalancano e la bocca resta socchiusa.
- Davvero non ricordi? - Domanda incredula.
Scoppio a ridere data la sua espressione ed Alice capisce finalmente che stavo bluffando.
- Sei un'idiota! - Inveisce contro di me per poi incrociare le braccia sotto al seno e voltarsi dal lato opposto rispetto al mio.
Sposto i cartoni della pizza oramai vuoti, divarico le gambe e prendo posto dietro a lei. La avvolgo tra le mie braccia e adagio il mento sulla sua spalla.
Il fuoco che scoppietta e le onde del mare che si infrangono sulla riva sono tutto ciò che si sente. Vorrei poter fermare il tempo. Racchiudere questo momento di tranquillità in un contenitore per riaprirlo nei momenti più bui, perché so che ce ne saranno. Questi piccoli battibecchi mi piacciono, mi fanno divertire e mi fanno sentire di avere una relazione normale. Con Noemi tutto ciò non accadeva, non c'erano mezze misure: litigavamo per cose assurde per giorni interi e quando riprendevamo a parlarci facevamo sesso. Anche Alice ed Andrea litigavano, qualche volta, ne avevo un vago ricordo.
Sfioro il collo di Alice con la punta del naso. Pensare a lei con un altro mi fa venire un magone allo stomaco. La stessa sensazione che mi assale quando cerco di trattenermi dal rimettere quando bevo troppo. Ho voglia di ricordarle che ora è la mia ragazza e non voglio che nessuno oltre me la baci o la sfiori in un certo modo.
- Sai, sto pensando a qualcosa che non mi piace affatto - ammetto al suo orecchio per poi prenderne il lobo tra i denti.
Alice sospira sommessamente, tentando di trattenersi.
- A cosa? - Domanda, voltandosi leggermente verso la mia direzione e guardandomi con la coda dell'occhio.
Delicatamente prendo il suo mento tra indice e pollice, costringendola a puntare lo sguardo nel mio.
- Ripensavo a quando stavi con Andrea, mi fa uno strano effetto adesso. - Le confesso.
- Che tipo di effetto ti fa? - Sussurra, a qualche centimetro dalle mie labbra.
Non resisto più e la bacio. Spesso un gesto vale più di mille parole, l'ho letto da qualche parte. Alice ricambia subito. Le nostre labbra si sovrappongono lentamente e con dolcezza. La sua mano sinistra è immersa nei miei capelli e quando li stringe tra le sue dita, capisco che ha voglia di qualcosa di più. Schiude le labbra per poter permettere alle nostre lingue di intrecciarsi. Indietreggio fino a far adagiare la schiena sul telo da mare, porto Alice giù con me e ci separiamo per prendere fiato. La guardo bene, lei è stesa sopra il mio petto, ha i capelli arruffati, le gote arrossate e la bocca gonfia.
- Heidi, sei proprio bellissima in questo momento - dico, facendola arrossire maggiormente.
- Smettila di dire stupidaggini! - Dice alzando gli occhi al cielo per poi riposarli su di me.
- E' a questo che mi riferivo prima. Quando penso che qualcun altro ti ha vista così e che probabilmente ha pensato "Cazzo, quanto è bella!" sento le mie budella attorcigliarsi, Russo. E allora ho come la voglia di...- mi blocco, perché noto che mi guarda in modo confuso.
- Di... - mi sprona a continuare.
E' una cosa orribile da dire e non voglio farlo. Non voglio che Alice pensi che per me è un oggetto che mi appartiene, ma non so come spiegare a parole quello che provo.
- Mi assale la voglia di ribadire a me stesso, a te, a tutti, che stiamo insieme. - Cerco di spiegarmi nel modo meno strano possibile.
Alice si porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Si alza dal mio petto e si accoccola accanto a me, utilizzando il mio braccio come cuscino. Il fatto che non stia dicendo niente mi tranquillizza e mi preoccupa allo stesso tempo.
Restiamo in silenzio per qualche minuto, finché Alice non mi prende per mano e giocherellando distrattamente con le mie dita, inizia a parlare.
- Entrambi abbiamo avuto un passato con altre persone e non possiamo farci niente. Così come non possiamo controllare i pensieri che hanno gli altri su di noi. Non sei strano e non devi sentirti così. Anche a me dà fastidio quando le altre ragazze ti spogliano con gli occhi. A volte mi accorgo di serrare i pugni quando parli con Noemi e mi sento davvero stupida nel farlo, però lo faccio. Poi mi soffermo a pensare che non importa se le altre ti spogliano con gli occhi, purché tu ti faccia spogliare solo dalle mie mani. E non importa se trovi ancora che Noemi sia bella, so che lo è. L'importante è che tu tenga il tuo amichetto nei pantaloni. - Dice donandomi un'occhiata veloce.
Il suo discorso non fa una piega, peccato che sono molto peggio di quanto pensa. A me non interessa avere la consapevolezza che lei è me che vuole, indipendentemente da ciò, se un altro la guarda mi viene voglia di sferrargli un pugno e non posso far niente per colmare la mia ira.
- Quindi, piccola Heidi gelosa, vuoi spogliarmi con queste manine? - Dico portando il dorso della sua mano alle labbra e lasciandole un bacio delicato.
Alice inizia a tossire, probabilmente è una tattica per perdere un po' di tempo e trovare una risposta adatta alla mia domanda, che sappiamo entrambi sfocerà in un discorso sconcio.
- Può darsi - risponde distogliendo lo sguardo e lasciandomi piacevolmente sorpreso.
- Ne sarei davvero felice, ma non voglio metterti in alcun modo fretta e ci tengo che tu sia a tuo agio. Non importa cosa vorrebbero i miei ormoni, per me conta solo ciò che ti senti di fare. Sarà un momento importante per te, che non potrà ripetersi, quindi desidero che tu sia convinta di volerlo fare davvero. -
Alice di tutta risposta, si volta verso il mare e abbraccia le proprie ginocchia, schiacciandole contro il petto.
- Torniamo a casa? - Domanda dopo qualche secondo di silenzio.
- Certo. -
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Perché proprio lui?
ChickLit✨️ COMPLETA ✨️ "Alice Russo viene lasciata da Andrea dopo un anno di relazione. Poco dopo, la sua migliore amica Noemi, lascia il suo fidanzato Leonardo Ferrari, nonché migliore amico di Andrea. Inizia l'ultimo anno di superiori e ben presto Alice...