25.2. La consapevolezza fa schifo.

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Alice

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Alice

Arriviamo dopo circa cinque ore di autobus nella zona dei campeggi. I professori si affrettano a darci istruzioni mentre ognuno prende il proprio bagaglio.
Saranno i proprietari del campeggio che ci daranno le tende in cui dormiremo per le prossimi due notti.
Sono dannatamente emozionata all'idea di trascorrere tre giorni a contatto con la natura, non lo avevo mai fatto. Lo immaginavo un po' come nei film, dove durante il giorno si facevano escursioni e la sera ci si sedeva tutti attorno al fuoco a cantare e ad arrostire marshmallows.

– Terra chiama Alice! – Giulia mi fa svolazzare la sua mano davanti al viso, facendomi ritornare alla realtà.

– Oh...scusa. Ero intenta ad immaginarmi mentre addentavo un marshmallows. – Le dico, facendola scoppiare a ridere.

Alcune persone si voltano verso di noi, Leonardo compreso. Mi lancia uno sguardo fugace per poi tornare a discutere con i suoi vecchi compagni di classe.
È un po' strano, sul pullman non mi ha minimamente rivolto la parola, eppure ho rifiutato l'invito di Andrea a sedersi accanto a me.
Provo ad avvicinarmi abbastanza da riuscire a sentire i discorsi dei ragazzi ma mantenendo una certa distanza, in modo da non dare nell'occhio.

– Che cosa stai facendo? – Domanda Giulia.
– Diciamo che sto cercando di affinare le mie doti uditive. –
– E vuoi farlo originando? –
– Esattamente. –
Faccio segno alla mia amica di avvicinarci ancora di qualche passo.
– Senti qualcosa? – Sussurro.
– Sì, chiedono a Leonardo chi è la prescelta quest'anno. –
– La prescelta per cosa? –
– Davvero non ne sai niente? – Domanda perplessa. Quando capisce che seriamente non so a cosa lei stia alludendo, si schiarisce la gola.

– Solitamente la gita è un ottimo pretesto per far venire a galla alcune coppie o fare cose come: nuove conoscenze, scherzi idioti, guerre tra ragazzi e ragazze. C'è chi addirittura punta a perdere la verginità e indovina un po' chi è il ragazzo più gettonato per far sì che ciò avvenga? –

La sua domanda retorica non mi piace affatto. – Leonardo Ferrari, è lui il più gettonato? – Chiedo mentre sento il cuore in gola.

– Sì, proprio lui. Voci di corridoio dicono che lo scorso anno la prescelta è stata Jenny, ma quella inventerebbe di tutto pur di stare al centro dell'attenzione. –

– Ma lo scorso anno Leonardo stava con Noemi. – Le ricordo.

Giulia mi guarda come se avessi appena detto una stupidaggine.

– Non credo che a quelli come lui importi realmente qualcosa della propria situazione sentimentale. – Mi fa notare.

Riporto nuovamente i miei occhi sulla figura di Leonardo Ferrari. Continuo a ripetermi che con me è diverso, che non mi sta prendendo in giro. Nonostante la sua fama da donnaiolo, nonostante molte ragazze gli vadano dietro, davanti ai miei occhi si è sempre comportato bene, non ha mai accettato le avance di nessuna.
Ma quando non lo vedo? Quando non sono presente, come si comporta? 
Questo dubbio si insinua tra i miei pensieri e mi fa attanagliare lo stomaco. Ferrari sorride al suo amico e dice che è venuto qui solo per rilassarsi e che non ha voglia di appartarsi con nessuno. Un po' ci rimango male ma capisco che lui non voglia far sospettare Andrea di niente. 
La giornata prosegue in maniera fin troppo tranquilla, con noi studenti che montiamo le rispettive tende. Io dividerò la mia con Giulia ovviamente e devo ammettere che abbiamo fatto un discreto lavoro, quantomeno la nostra sta in piedi. Gli altri stanno riscontrando qualche difficoltà, motivo per cui salta l'escursione che avremmo dovuto fare nel pomeriggio.

Perché proprio lui?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora