9. Interrogazioni, McDonald's e confessioni.

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Alice

Il lunedì seguente, sono così felice che nonna Adele non smette di guardarmi per tutto il tragitto casa-scuola. Stranamente non chiede niente, si limita ad osservarmi e a regalarmi qualche sorriso di tanto in tanto.
Le do un bacio sulla guancia, le auguro di trascorrere una buona giornata e mi incammino per andare in classe.

- Ehi, Russo. - I capelli mi vengono completamente scompigliati.
- Ferrari, sono le otto del mattino e stai parlando. È successo qualcosa? - Domando.

Non appena alzo lo sguardo, però, capisco da sola cosa è successo. Leonardo ha un'evidente succhiotto sul collo, e qualcosa mi dice che è stata Noemi a farglielo.
Non riesco a sorridergli come al solito, quel segno mi disturba troppo. Infatti, il solo pensiero che Noemi stia giocando con i sentimenti di Leonardo, mi irrita. Tutto solo ed esclusivamente perché noi siamo diventati amici e perché io mi sono riavvicinata ad Andrea.
Lei ha semplicemente paura di rimanere da sola.

- Credo che Noemi voglia tornare insieme a me. - Dice sfoggiando un sorriso sornione.

Annuisco senza rispondere e ci dirigiamo in silenzio in classe.
Appena mi vede arrivare, Giulia mi regala uno dei suoi bellissimi sorrisi e mi infonde un immenso senso di calma. Le dico che la devo aggiornare su tante cose e lei, come risposta, muove le sopracciglia in un modo buffo.

Mi siedo al mio posto, Andrea non è ancora arrivato, fa sempre ritardo quel ragazzo.
La professoressa di matematica arriva con quindici minuti di ritardo, ha le gote arrossate e sembra aver corso fino a qui.
In classe non si capisce niente, tutti parlano con qualcuno o sono fuori a farsi un giro.

- Dove siamo, allo zoo? - Urla la Costanzo.

Quando capisce che tutti se ne stanno fregando altamente di lei che rischia di perdere le corde vocali, decide di dedicare il resto dell'ora alle interrogazioni sullo studio di funzione.
Cala il silenzio, la professoressa apre il registro e fa l'appello, una volta finito, prende il libro di matematica e lo apre in pagine a caso, somma le sue o le tre cifre e poi il numero che esce, corrisponderà a qualcuno di noi sul registro.
Io sono la numero ventitré, è raro che esca il mio numero, ma anche se dovesse uscire, non ho problemi ad andare interrogata.

- Pagina 258 - tuona la professoressa. - Ferrari, il numero quindici sei tu. Alla lavagna. -

Non si sente alcuna risposta, al che mi giro e noto con sorpresa che Leonardo si è addormentato con la testa sul banco. Tiro lui uno schiaffo in testa, facendolo svegliare di soprassalto.
Ciò che non mi aspettavo era che una volta sveglio bestemmiasse così forte da risvegliare i morti.

- Ma sei impazzita? - Inveisce contro di me.
- Scusa se tentavo di aiutarti. - Alzo le mani.

Mentre battibecchiamo, interviene la Costanzo, che decide di fare una nota ad entrambi e di chiamare i nostri genitori, nel mio caso ovviamente verrà contattata la nonna.
Come se non bastasse, alla fine decide anche di interrogarci.

Quello stronzo, prende anche più di me una volta terminata l'interrogazione.

Leonardo

Alice sembra insoddisfatta del voto ed incazzata nera con me. Non è colpa mia se fra tutti i modi che poteva scegliere di svegliarmi, ha pensato bene di tirarmi uno schiaffo, spaventandomi.
Non mi rivolge la parola neanche per sbaglio per le seguenti due ore.

Le tiro una ciocca di capelli per attirare la sua attenzione.

- Cosa vuoi, Ferrari? - Dice voltandosi.

Oggi Alice è parecchio carina. Non è affatto truccata e nonostante le sue imperfezioni, rimane comunque...carina.

- Sei arrabbiata con me? -
- No. - Risponde freddamente.

Perché proprio lui?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora