28.2. Perchè proprio lei?

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Leonardo

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Leonardo

È da una settimana che tento di parlare con Alice e lei non accenna neanche lontanamente a cedere.
Anche quella mattina, era entrata in aula e come al solito aveva fatto finta che non esistessi. Andrea sembra parecchio divertito da questa situazione, ma nonostante ciò, neanche con lui il rapporto è più lo stesso.
Dopo la rivelazione che mi aveva fatto Alice, mi ero diretto dal mio migliore amico e avevamo litigato pesantemente anche se solo a parole.

Aspiro un'ultima volta il filtro della mia sigaretta per poi gettarla per terra e spegnerla con la punta della scarpa.
Non posso credere di essere arrivato a tanto. Che quella dannata ragazzina da me odiata solo qualche mese fa, ora mi abbia portato a fare questo.
Prendo il cellulare e chiamo Noemi, risponde al terzo squillo.

Cosa vuoi, Leonardo? – Domanda non troppo sorpresa della mia chiamata.

Sono fuori casa tua. Ho bisogno di parlare con te, si tratta di Alice. – Le spiego.

La sento sospirare dall'altro capo del telefono, ma alla fine mi dice di aspettare dieci minuti perché deve prepararsi. So già che i suoi dieci minuti saranno venti, come minimo.
Mi accendo un'altra sigaretta, la porto alle labbra e alzo gli occhi verso il cielo plumbeo.
Prima di prendere la decisione di chiedere aiuto alla mia ex, avevo spremuto le meningi per cercare un'altra soluzione. Avevo pensato letteralmente a chiunque.
Andrea non sapeva neanche che stessimo insieme, inoltre, dubito sia mai venuto a conoscenza dell'effettiva situazione familiare della sua ex.
Giulia mi aveva detto che Alice non era entrata nei particolari e che dunque non poteva aiutarmi.
Ero sicuro che nonna Adele non ne sapesse proprio niente di questa storia e molto probabilmente sua nipote non le avrebbe mai riferito la frase esatta che le avevo detto, era troppo crudele e se ne sarebbe vergognata. Me ne vergogno anche io, adesso, di tutto.
Infine era rimasta solo lei. Noemi Bidoli, mia ex storica e migliore amica di Alice Russo sin dall'asilo. Nessuno meglio di lei conosceva cosa fosse successo, perché lei aveva vissuto sulla propria pelle i cambiamenti di Alice e le era sempre stata accanto.
Inoltre, lei sapeva di noi. Lo aveva sospettato sin da subito e ci aveva messo in guardia entrambi ed entrambi le avevamo dato della pazza per poi confermare le sue teorie.

Quando sento aprire il portone di casa, torno a volgere lo sguardo verso il basso.
Noemi indossa un pantalone nero a vita alta ed un top azzurro che le lascia scoperto lo stomaco e ha lo stesso colore dei suoi occhi. Si affianca a me, adagiando la schiena alla mia Jeep, mi prende la sigaretta dalla mano e la porta alle sue labbra, facendo un tiro.

– Potevi chiedermene una, anziché prenderti la mia. – Le faccio notare.

Lei alza gli occhi al cielo, seccata, ed espelle il fumo dalla bocca per poi restituirmi la sigaretta. Quando nota la mia titubanza, ride ironicamente.

– Cosa c'è? Ora ti schifi a condividere una sigaretta? Perché fino a qualche mese fa mi baciavi tranquillamente...e non solo su queste labbra. – Dice indicandosele e facendomi l'occhiolino.

Malgrado tutto, mentalmente le do ragione e mi scappa una risata, ma le dico che può finirla lei se vuole, perché io stavo fumando solo per noia e non per necessità.

– Allora, cosa vuoi da me? – Domanda, stringendo gli occhi.

Metto le mani nelle tasche, mi sento dannatamente a disagio a parlarne proprio con lei.

– Ho litigato con Alice, durante la gita scolastica e mi chiedevo se tu potessi aiutarmi a fare pace con lei. – Le rivelo le mie intenzioni.

– So bene che avete litigato. Mi ha spiegato quello che è successo. – Afferma gettando il mozzicone per terra.

Se solo ci vedessero gli ambientalisti, mi ritrovo a pensare.

– Cosa mi suggerisci di fare allora? – Domando con un tono di voce che fa trapelare tutto il mio nervosismo circa questa questione.

Gli occhi azzurri di Noemi si posano su di me. – Non credo ci sia molto che tu possa fare, a dire il vero. Non hai semplicemente toccato un tasto dolente per lei, ma l'hai preso e fatto in mille pezzi per poi buttarci sopra del sale in modo che bruciasse ancora di più. – Mi spiega.

– Ti ha detto perché sono arrivato a dirle quelle parole? – Chiedo.

Annuisce e il suo volto cambia espressione, intenerendosi un minimo. La verità era che nonostante parlassimo poco e avessimo passato gran parte dell'anno trascorso insieme a litigare e fare sesso, io e Noemi avevamo iniziato la nostra relazione esattamente nel periodo in cui avevo scoperto il tradimento di mio padre, anzi, lo avevamo scoperto insieme. A modo suo, dunque, mi era stata vicina e aveva cercato di farmi pensare il meno possibile ai problemi dentro casa per poi chiedermi di tanto in tanto come si fosse evoluta la situazione.
Probabilmente era questo il motivo che mi aveva indotto ad innamorarmi di lei o almeno, a pensare che lo fossi.

– Il problema di fondo, Leonardo, è che quando tu le hai detto quelle parole, l'hai fatto sapendo tutta la storia che c'era dietro. Sapevi che l'avresti ferita e l'hai fatto comunque. La storia dei suoi genitori ed il fatto che sia stata cresciuta da sua nonna, la fanno sentire tremendamente a disagio, nonché abbandonata. Alice infondo non sapeva niente della tua storia, o di quello che hai provato e che provi. Ha saputo solo la versione raccontatale da Andrea. –

– Credi che se le raccontassi tutto, cambierebbe qualcosa? – Domando speranzoso.

Noemi mi riserva uno strano sguardo, che non riesco a decifrare.

– Davvero Leonardo Ferrari è disposto ad aprirsi per qualcuno? – Mi prende in giro.

Annuisco, sconfitto. – Lei con me l'ha fatto, dopotutto. – Mi giustifico.

– Perché proprio lei? Come mai, per anni l'hai odiata al punto che quando la nominavo sbuffavi ed ora sembri essere disperato all'idea di averla persa? – Domanda con sarcasmo.

Ci ho pensato tante volte, a questa domanda. Mi sono domandato spesso perché fra tutte le ragazze che potevano farmi questo effetto, il mio cuore avesse deciso di martellare per l'unica che avevo sempre evitato.

Sarà stata la sua empatia. Saranno stati i silenzi condivisi. Sarà che è stata la prima a trattarmi come se potessi essere fragile anch'io. Sarà stato il suo caffè orrendo oppure i suoi pancakes buonissimi.

– Non c'è un motivo ben preciso. So solo che di punto in bianco ho iniziato a desiderarla. Inizialmente pensavo fosse solo attrazione fisica e invece credo di essermi innamorato di lei ancora prima di baciarla. – Ammetto per la prima volta ad alta voce e a me stesso.

Noemi sospira. – Non sarà facile farsi perdonare. Potresti provare a fare come dici tu, ma non credo che lei cambierebbe idea. – Dice convinta.

– Vedremo. –  Borbotto.

Autrice:
Salve e scusate per il giorno di ritardo.
Il capitolo è corto perché si tratta della continuazione di quello precedente.
Ad ogni modo,
spero che la conversazione tra Leonardo e Noemi vi sia piaciuta.
Cosa succederà secondo voi nei prossimi capitoli?
Fatemelo sapere in un commento.💥🖤
Un bacio e alla prossima!

Alexandria Lewis.

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