26.1. Stronzo recidivo.

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Alice

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Alice

Siamo tutti intorno al fuoco, acceso grazie alla legna che hanno raccolto Andrea e Leonardo, considerando che poi io ero andata via, si erano messi loro due a lavoro.
Cerco di far finta di niente. Cerco di non mettermi a frignare con una bambina, ma soprattutto, cerco di non incrociare il suo sguardo. Non abbiamo proprio avuto modo di parlare, dopo quanto accaduto e spero vivamente che non avremo modo di farlo.
Non ho bisogno delle sue giustificazioni, anche perché se dovesse dirmele, probabilmente cadrei nuovamente in trappola e diventerei nuovamente il temibile segreto di Leonardo Ferrari.
Porto le ginocchia al petto e le avvolgo con le braccia. Giulia accanto a me canta allegramente insieme ai nostri compagni. Anche io avrei voluto passare la serata così, esattamente come l'avevo immaginata più volte nella mia testa.
È la mia prima gita, avrei voluto solo divertirmi e magari passare un po' di tempo insieme al mio ragazzo e invece mi sento più triste che mai e non ho più un ragazzo.
Sospiro, sento di non voler stare più qui. Mi avvicino Giulia e le sussurro all'orecchio che ho intenzione di andare nella nostra tenda inventando che ho mal di testa e che ho bisogno di dormire. Lei mi sorride, sembra aver capito che si tratta solo di una scusa ma in ogni caso non me lo fa pesare e annuisce dicendo che a breve mi avrebbe raggiunta per vedere se stavo meglio. Non appena arrivo alla tenda mi sdraio e mi avvolgo con una coperta per poi iniziare a piangere a dirotto.

Leonardo

Vedo Alice sgattaiolare via e subito lancio un'occhiata interrogativa alla sua amica la quale mi fa segno con la mano che mi spiegherà più tardi.
Dopo qualche minuto, si alza per prendere da bere e si siede accanto a me. Ha in mano due lattine di CocaCola e me ne porge una. La ringrazio e vado subito dritto al dunque.
- Perché è andata via? - Domando.
Giulia beve un sorso dalla lattina. I suoi riccioli biondi sono liberi e le incorniciano il viso in modo grazioso.

- Speravo me lo dicessi tu. A me ha detto solamente che Andrea ci ha provato nuovamente con lei e che hanno litigato, ma non so per cosa di preciso. -

Stringo la lattina tra le mani, Andrea è quasi vicino a me, sta scherzando con una nostra vecchia compagna di classe e non sembra neanche essersi accorto dell'assenza di Alice.

- Stamattina ho detto ad Andrea che mi piace Alice e diciamo che lui non l'ha presa molto bene. - Confesso.

Giulia fa un piccolo sorriso e si volta verso di me. - Lo so. Vi ho sentito. - Dai suoi occhi chiari trapela un po' di compassione nei miei confronti. Sospira e porta nuovamente il suo sguardo verso il fuoco.

- Comunque secondo me il tuo amico è solo uno stronzo e tu dovresti comunque dichiararti ad Alice. - Mi dice la sua opinione, inconsapevole che io e la sua amica ci eravamo dichiarati, messi insieme e lasciati, nell'arco di tre mesi.

- È ancora innamorato di lei - affermo in modo poco credibile, perché persino io ne sono poco convinto.

- Sbagli. Tu sei innamorato di lei, lui è solo infastidito perché Alice l'ha lasciato e crede sia stato a causa tua. C'è una bella differenza. - Fa spallucce, poi con la testa mi indica Andrea, invitandomi ad osservarlo.
- Guarda, non si è neanche accorto che Alice non c'è. Sembra starci provando con la vostra amica e scommetto che spera di portarsela a letto per rubarti la scena. -

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