Leonardo
Falla soffrire un'altra volta e sappi che non sarò più così gentile con te. Erano queste le parole che Adele mi aveva detto non appena aveva sentito i passi di sua nipote allontanarsi. L'avevo rassicurata e le avevo promesso che avrei cercato in tutti i modi di evitare di farla soffrire, ma le avevo anche detto chiaramente che non potevo sapere cosa ci avrebbe riservato il futuro. Nonna Adele aveva annuito sovrappensiero per poi dirmi che sperava vivamente che io riuscissi a regalare ad Alice quella serenità e quella spensieratezza che non era mai riuscita a provare.
Il suono della campanella mi riporta alla realtà. Sono in ritardo per la prima ora ed oggi c'è la correzione dei saggi breve e se non mi sbrigo, neanche il mio fascino avrà effetto sulla professoressa d'italiano. Entro in classe giusto in tempo. La professoressa Rinaldi mi guarda con aria di rimprovero.
– Ferrari, vada al suo posto, le è andata bene che non ho ancora fatto l'appello e dunque non dovrò segnarle un ritardo, ma per punizione sarà il primo a leggere il saggio breve. – Dice, per poi posare la valigetta in pelle marrone sulla cattedra.
Mi dirigo al mio posto, mentre passo di fronte ad Alice le faccio l'occhiolino e lei mi sorride timidamente. Non vedo l'ora che passino queste due ore per poi baciarla di fronte a tutti in palestra e dimostrare che ora stiamo insieme e che devono starle alla larga. Già fremo al pensiero e quasi spero sia presente il nipote della professoressa, cosicché possa ufficialmente cancellare qualsiasi film mentale su Alice Russo. Saluto Andrea con un cenno del capo mentre prendo il quaderno dallo zaino.
I miei piani romantici vanno in fumo nel momento esatto in cui la Rinaldi dà solo un otto al saggio breve di Alice facendole esattamente le critiche che le avevo fatto io il giorno prima.
– Guarda che otto non è un brutto voto! – Cerco di tirarle su il morale mentre ci dirigiamo in palestra.
– Certo, conta molto detto da uno che ha preso un dieci! – Sbotta adirata, come se fosse colpa mia se il mio saggio breve era perfetto.
– Ti avevo proposto una mano e non l'hai accettata. – Le ricordo.
Alice non mi risponde e scompare dietro la porta degli spogliatoi della palestra. Sospiro perplesso, non capisco veramente perché sia così fissata con i voti. Va bene, ha bisogno di uscire con il punteggio massimo per avere agevolazioni il prossimo anno in vista dell'Università, ma non c'è bisogno di farsene una malattia.
Vengo travolto da Giovanni e Marco che mi pregano affinché giochi nella loro squadra in una partita di calcetto che stanno organizzando sul momento con un'altra classe e mi trovo costretto ad accettare.
Alice
Sono nervosa. Sono dannatamente nervosa. Com'è possibile che io abbia preso un otto? Avevo creduto che quel compito fosse perfetto, ignorando completamente le correzioni che Leonardo mi aveva gentilmente consigliato di apportare. Ho peccato di arroganza ed ora mi trovo costretta a doverne subire le conseguenze e a dover studiare il doppio per l'ultima interrogazione e l'ultimo compito in classe. Che seccatura. Adesso non ho neanche voglia di giocare a pallavolo. Giulia nota il mio malumore e mi convince ad uscire fuori dalla palestra e a dirigerci verso gli spalti del campetto da calcio. Quando raggiungiamo le gradinate noto che ci sono già alcune ragazze intente a guardare la partita o meglio, intente ad osservare i giocatori. Tra di loro c'è anche un Leonardo sudato e senza maglietta con gli addominali e le spalle larghe belle in vista. Non è il solo a torso nudo, ma tutti gli sguardi femminili sono incentrati principalmente su di lui. La cosa mi infastidisce notevolmente e vorrei tanto urlargli di mettersi una maglietta addosso, ma so già che non cambierebbe niente. Lui è così: è bello, trasuda sicurezza da tutti i pori. E' come se fosse circondato da un'aura magnetica che costringe gli altri a notarlo anche quando non fa nulla di eclatante. Questo però, è uno di quei momenti in cui si mette in mostra volutamente. Rincorre energicamente il pallone scontrandosi con i difensori della squadra avversaria di tanto in tanto e puntando dritto alla porta. Il portiere dell'altra classe si piega in avanti, i suoi occhi sono incollati alla palla che Ferrari pensa bene di passare da un piede all'altro e poi succede tutto in un attimo: fa finta di tirare il pallone in una direzione e dopo che il portiere si è già lanciato da quel lato, calcia dalla parte opposta, segnando. I miei occhi si spalancano, non lo avevo mai visto giocare a calcio, anche perché solitamente io sono impegnata sul campo di pallavolo.
Mi alzo in piedi e batto le mani.
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Perché proprio lui?
ChickLit✨️ COMPLETA ✨️ "Alice Russo viene lasciata da Andrea dopo un anno di relazione. Poco dopo, la sua migliore amica Noemi, lascia il suo fidanzato Leonardo Ferrari, nonché migliore amico di Andrea. Inizia l'ultimo anno di superiori e ben presto Alice...