Gummy Bear -Taegi

23.Adesso sei mio

La piccola stanza del dormitorio è completamente riempita dal rumoroso suono di forti risate, i tre ragazzi stanno facendo decisamente troppo casino. E Jungkook è pressoché sicuro che tra qualche minuto uno dei poveri ragazzi, che sfortunatamente ha ricevuto la stanza vicino alla sua, verrà a lamentarsi per l'eccessivo rumore. In fin dei conti è il dormitorio di un college e sono le sei del pomeriggio,  la gente normalmente a quest'ora studia, di certo non si mette a giocare ad Uno.

Taehyung si imbroncia sentendo le risate dei suoi due amici. Ovviamente, e Taehyung ci tiene a sottolineare l'ovviamente, dato che è sempre stato pateticamente sfortunato nei giochi di carte, i due stronzi gli hanno appena fatto prendere circa dodici carte, segnando così l'esito della partita, che sicuramente finirà con il grigio perdente. Come se non bastasse i due stanno anche ridendo di lui, come se fosse divertente prendere per il culo i più bisognosi.

Ora, in realtà il maggiore non è poi così tanto arrabbiato, soprattutto perchè la risata di Yoongi non permette a nessun altra emozione, se non alla gioia, di entrare nel suo petto. Ma chiaramente deve mantenere un certo contegno, così butta drammaticamente le carte a terra, alzandosi dal pavimento.

"Non ci posso credere! Come avete potuto tradire così il vostro dolce Tae?"

I due ragazzi di fronte a lui iniziano a ridacchiare, e quando Taehyung lo vede, si rende conto che decidere di rimanere è stata la miglior scelta che abbia preso nella sua intera vita. Quando, infatti, il castano lo aveva invitato dentro dopo la loro breve conversazione, Taehyung si era detto che forse rimanere con i due uccellini innamorati non sarebbe stata una buona idea, non credeva che il suo povero cuore avrebbe potuto resistere alla vista. Eppure, alla fine, aveva deciso di restare, più che altro perchè si era auto-convinto di poterli controllare.

"Oh ma stai zitto, non è mica colpa nostra."

Jungkook lo dice avvicinandosi a Yoongi e poggiandogli un braccio sulle spalle, Taehyung alza gli occhi al cielo tornando giù, senza però lamentarsi della cosa.

"Ora che facciamo? Non ho intenzione di continuare a perdere come un fesso."

"Se vuoi smettere di fare la figura del fesso dobbiamo eliminare tutti giochi di carte..."

Taehyung alza il dito medio verso Yoongi, che non fa altro se non ridere alla sua risposta.

"...Kook hai la PlayStation?"

Jungkook scuote subito la testa, mettendo anche lui su un'espressione di profonda riflessione.

"Non la ho, mia madre me l'ha fatta lasciare a casa dato che teoricamente dovrei studiare qui e non giocare."

"Oh ma che secchione che abbiamo qui!"

Il castano si volta verso Yoongi con l'espressione più ferita di sempre, come se fosse un offesa per lui dire che preferisce lo studio al gioco.

"Parla il piccolo genio qui."

Yoongi si apre subito in un enorme sorriso, sapendo già che la sua risposta darà fastidio al maggiore. Taehyung intanto guarda l'intera scena passivamente, chiedendosi quando i due siano entrati così in confidenza da essere arrivati al punto in cui prendersi per il culo è accettabile.

"Proprio perché sono un genio devo studiare per dieci minuti al giorno Kook, non come te che impieghi ore."

Jungkook scoppia a ridere, decidendo quindi di prendersi la sua vendetta; si butta sul corpo del minore senza troppe cerimonie, iniziando a fargli il solletico.

Il cuore di Taehyung perde un battito: quello è decisamente un contatto che Yoongi non si aspettava, ti prego fa che non stia male.

Quando, però, sente una leggera risata uscire dalle labbra del minore, tira immediatamente un sospiro di sollievo, felice che non stia succedendo nulla di grave.

Passano alcuni minuti, in cui il grigio osserva Jungkook fare il solletico al minore, prima che Yoongi inizi a scalciare per liberarsi.

"Non ci provare nemmeno stronzetto, adesso sei mio."

Jungkook continua con il suo lavoro, senza però rendersi conto che Yoongi non si sta più dimenando per via delle risate, che il respiro accellerato ed il tremore del corpo non derivano più da quello, ma da una vera e proprio espressione di terrore.

"B-Basta Kook, basta."

Il castano si blocca immediatamente, e non appena vede gli occhi sgranati e scuri di Yoongi, il suo cuore viene stretto da una morsa di preoccupazione, si volta verso Taehyung per cercare aiuto, e con sua sorpresa, il grigio non sembra per nulla scosso.

Invece, reagisce immediatamente, stringendo il minore tra le braccia, e sussurando nel suo orecchio parole che il castano non può sentire.

"Va tutto bene, sta tranquillo. Segui il mio respiro, ok? Segui il mio braccio."

Taehyung inizia a muovere il braccio sulla schiena di Yoongi, sopra e sotto, per indicargli quando ispirare e quando espirare, facendo lo stesso con il suo stesso respiro. Passano circa dieci minuti prima che Yoongi riesca finalmente a respirare normalmente, terrore ancora chiaramente presente nei suoi occhi.

"M-Mi dispiace. L-Lui non mi lasciava ed io... io mi sentivo in trappola, mi dis-"

Taehyung gli rivolge un dolce sorriso, continuando a muovere il braccio sulla sua schiena, questa volta per calmarlo e non per fornirgli un ritmo.

Jungkook si muove in fretta, riavvicinandosi ai due senza però provare a toccarli. È decisamente impaurito dalla cosa ora.

"Mi dispiace Yoon."

Il nero scuote a malapena la testa, senza spostarsi dalla rassicurante stretta del maggiore. Invece, decide di parlare, cercando di capire come Taehyung abbia fatto a reagire così in fretta.

"C-Come sapevi cosa fare?"

Taehyung lo stringe un po' più forte al petto, cercando di fare del suo meglio per non mettere a disagio il più piccolo. Cerca di tenere il tono il più basso e dolce possibile, perchè ha letto che aiuta.

"Mi sono informato dall'ultima volta."

Yoongi sente il petto riscaldarsi a quelle parole: Taehyung ha sprecato il suo tempo per leggere qualcosa di così stupido, si sente così bene, come se il grigio si stesse prendendo cura di lui. E adora questa sensazione, adora l'idea che Taehyung si preoccupi per lui.

"Grazie Tae."