Cap 13

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Il solito gruppo di medici entrò in camera per la visita , c' erano dei nuovi tirocinanti .

" carne fresca " li chiamava Melissa , lei stava ogni giorno meglio ,specie adesso che le avevano comunicato che c' era un donatore compatibile per il trapianto di midollo.

<< cazzo!>> esclamai sotto lo sguardo contrariato di un un' infermiera che mi fece cenno di non parlare.

<< fra i tirocinanti credo di aver vist........Noooo ... Marco. Non è possibile che stia succedendo a me. Indossai subito la mascherina .

Credetti di morire e il gruppo si dirigeva proprio verso di me.

<< buongiorno Sara>>

<< bu..on gio..rno>> balbettai imbarazzata sentendo il cuore battere all' impazzata e le guance riscaldarsi.

Tutti gli sguardi erano su di me ed anche il suo.

Non era stupito di vedermi e subito capii che non lo era visto che non mi aveva riconosciuta.

Sospirai, da una parte felice che non mi aveva riconosciuta , dall' altra triste visto che mi resi conto di essere cambiata veramente tanto fisicamente.

Mamma mia quanto era bello! Ancora più di prima e poi il camice gli donava.

Cercavo di non incrociare il suo sguardo per paura che i miei occhi mi tradissero.

<< Sara va tutto bene?>>

<< si .. si dottore, aspetto che me lo dica lei che va tutto vene>>

<< hai ragione ,dopo vieni nel mio studio devo informarti di una cosa in privato>>

Che sarà mai ,pensai.

La cosa mi creò un po' d' ansia e non vedevo l' ora di sapere.

Il mio medico spiegava ai colleghi il piano terapeutico scelto per me e spesso parlavano come in un codice tutto loro.

La mia malattia ad esempio " LLA" era una delle poche cose che capivo.

Per fortuna che andarono via in fretta e con loro anche Marco.

Come avrei voluto abbracciarlo o anche solo parlargli, ma non ne avevo il coraggio adesso ,tirai un sospiro quando uscirono.

Mi tremavano le mani e sudavo freddo << bella scarica di adrenalina oggi!>> dissi a bassa voce.

Andai in bagno a rinfrescarmi e osservai il mio viso pallido allo specchio , il foulard colorato sulla testa e le mie guance evidentemente afflosciate.

Dovevo assolutamente ricorrere al trucco per non rischiare di spaventarmi alla vista del mio volto allo specchio.

Melissa e il personale mi trovavano bellissima ma io non ero riuscita ad abituarmi ai veloci cambiamenti del mio corpo e del mio volto.

In me riconoscevo solo i miei occhioni verdi.

Da lunedì a dietaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora