Cap 5

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<<Sara ! ... svegliati >> mia madre come al solito mi dà a suo modo il buon giorno.

Ovviamente è già tardissimo ma il mio umore sale alle stelle quando indossando il mio solito pantalone mi accorgo che oggi è proprio comodo.

Scendo in cucina e bevo una spremuta d' arancia. Oggi a colazione mangerò un uovo sodo a pranzo spinaci saltati in padella e una mozzarella che a me piace far sciogliere al centro della padella fra gli spinaci e per cena insalata di pomodoro , lattuga e tonno in scatola ,in acqua.

Cristina mi aspetta per andare a scuola seduta sulla panchina di fronte casa e durante il tragitto mi racconta della sua storia con Luigi che sembra vada bene ,senza volerlo penso a Marco.

Chi sa quando lo rivedrò.

La finestra della sua stanza resta chiusa ed è difficile sapere di lui.

Cavolo ! Penso.

È un bel po' che non lo vedo non sarebbe male se lo salutassi con un messaggio in Facebook.

Detto , fatto. Dal cellulare scrivo << Ciao , come te la passi ?>> poi cancello e riscrivo << Ciao! Che tempo fa a Londra?>> cancello...che cretina che sono ma che cavolo scrivo? << Ciao, come va ?>> .

È la prima volta che tento un'approccio con Marco e non sono sicura che mi risponderà ma tentar non nuoce.

Entriamo in classe ci aspettano 5 ore oggi e non sono proprio in vena .

Cristina parla, parla e dico si ,si senza ascoltare .

<<Mi ascolti?>>

<<Si, si>>

<<sei una stronza>>

<<Si , si >>

<<Sara!>>

<<Si?>>

<<Da un ora ti parlo...e non mi senti?>>

<<scusa...ma pensavo a ... a niente .. ho sonno>>

Cristina si gira seccata e mi manda a quel paese brontolando e dicendo cose tipo <<non sei un amica...non mi cachi...e io che contavo su di te per un consiglio sincero..>>

Mi sento in colpa ma ultimamente non so dove ho la testa.

Finalmente suona la campanella che annuncia la fine della giornata scolastica e si torna a casa.

Luigi aspetta Cristina fuori e lei ,che è ancora incazzata per prima ,mi saluta senza guardarmi agitando una mano e dandomi le spalle.

Rimango per un po' a guardarli a bocca aperta ,dai... un po' me la sono anche cercata.

Mi incammino verso casa e leggo i messaggi in facebook , mi accorgo che Marco non ha risposto e intenta alla lettura prendo in pieno un palo di ferro faccio fare un volo al mio cellulare che inerme vedo frantumarsi sull'asfalto e provoco le risate isteriche di un gruppo di ragazzi in attesa alla fermata dell'autobus .

Ora vorrei che si aprisse una di quelle voragini nell'asfalto come quelle che si vedono in tv proprio sotto ai miei piedi.

Abbasso lo sguardo e alzo il dito medio al gruppo che entra nell'autobus sparendo dalla mia vista.

Raccolgo il cellulare in frantumi e bestemmiando vado verso casa con un bel bernoccolo al centro della fronte.

Il pranzo è a tavola ,il profumo invitante e la fame ,tanta quanto il mio nervosismo.

A tavola manco solo io.

<<ma... ho rotto il cellulare ma non mi chiedere come>>

<<come?>>

<<mamma!>>

<<dovrò pur sapere perchè spenderò del denaro per una cosa che avevi!>>

<<mi è caduto, ora cambia qualcosa?Non hai neanche notato il mio bel bernoccolo>>

<<dovrai aspettare le feste di Natale amore, usa il mio per un po'>>

<<grazie per l' interesse per la mia salute, preferisco senza mamma>>

<<è solo un bernoccolo, passerà , guarda che squilla il mio cellulare!>>

<<non prendermi in giro>>

Il telefono di mia madre era un vecchio nokia a tasti ,ammaccato e per miracolo ancora funzionante.

Il cellulare è tutto per me ed è come se mi avessero appena esclusa dal mondo.

Ti accorgi di quanto è indispensabile qualcosa quando non c'e l'hai e spesso questo vale per tante cose nella vita.

Ho i miei genitori ,dovrei abbracciarli e dirgli che li amo più spesso. Invece mi accorgo che mi allontano da mio padre che è sempre soprappensiero e che oggi non mi ha neanche ascoltata a tavola. Mia madre cerca di far quadrare i conti ogni mese con lo stipendio di mio padre e credo stia diventando un' impresa ultimamente , anche se cercano di non farcelo pesare.

Mia sorella Nadia , la mia piccola coccolona ha dieci anni e a lei non possiamo negare nulla. Lei è la mia gioia , il mio amore e anche se non pretende vestiti firmati o cose inutili solo per il gusto di avere se lo desiderasse toglierei dal mio per darlo a lei.

Per fortuna Nadia è più espansiva di me con i miei genitori e così compensa la situazione.

Mi ripropongo di rivalutare la mia esistenza e assaporare ogni momento con meno superficialità.

<< papa ,tutto bene?>>

<< bene!>>

Mi alzo per sparecchiare e lo abbraccio dandogli un bacio sulla fronte.

Lui mi guarda a bocca aperta, era da tanto che non lo facevo.

Nadia scoppiò a ridere divertita.

Mio Dio ,appariva così inusuale quel gesto che doveva essere così naturale?

Mia madre mi osservò soddisfatta.

Avrei voluto dirgli quanto gli volevo bene ma mi guardava quasi commosso e non ne ebbi la forza visto che a stento trattenevo le lacrime.

<< Sara stai bene?>> disse mio padre.

<<E che cavolo! Certo che sto bene>>

Mi stavo cominciando ad incazzare e preferii andare in camera mia a cambiarmi e riposarmi un attimo.

Mi sdraiai sul letto osservando il soffitto e mi ritrovai a viaggiare con la mente ed a fantasticare momenti mai vissuti con l' uomo dei miei sogni finché Morfeo senza accorgermene si impadronì del mio corpo e della mia mente.

Da lunedì a dietaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora