Cap 47

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Lei era sempre li , sulla mia scrivania che aspettava di essere aperta.
Ripensai a quello che avevo detto a Marco " se ti va la leggiamo insieme".
Presi la busta e la ficcai nella fessura della cornice dello specchio e la guardai da lontano , il francobollo raffigurava la statua della libertà con sfondo i grattacieli .
Non ero mai stata in America ed era uno dei viaggi che avrei voluto fare un giorno nella mia vita.
Forse chi sa ,in viaggio di nozze.

Oggi 2/01/ .....Anche se oggi è venerdì e visto che segue una festività ho deciso che da oggi comincia la mia dieta o meglio ricomincio a stare attenta a non ingerire calorie inutili specie quelle che ingeriamo il sabato e la domenica.
Credo che mettersi a dieta di venerdì sia la cosa più giusta , ora che ci penso.
Se solo avessimo detto ogni venerdì di ogni settimana dell' anno " da venerdì a dieta" sicuramente avremmo evitato molti chili di troppo.
Altro pensiero malato che cerca di giustificare il motivo per cui ingrasso.
Mi pesai e salivo e scendevo più volte dalla bilancia con la speranza che quel 73 si sbloccasse scendendo a 72 , ma niente.
Sconsolata segnai il mio peso sul diario e annunciai a mia madre ,che aveva imbandito il tavolo della cucina con diverse leccornie per colazione , frittelle , crostata e fette di pane fritte con l' uovo ,che da oggi si ricominciava a stare attenti al cibo.
<< da oggi?>> disse sbuffando visto che aveva preparato il ben di Dio per colazione.
<< e si , prendo solo una spremuta e dello yogurt, vado a fare un giro con Rex>>
<< mi sa proprio che inviterò le mie amiche a colazione oggi>> concluse mia madre.
Indossai una tuta e uscii di casa per la felicità del mio cane.
La macchina di Marco non era parcheggiata di fronte casa al suo solito posto ed io non avevo sentito ancora la sua voce oggi.
Gli telefonai ... Squillò a lungo e proprio quando decisi di chiudere mi rispose
<< buon giorno dormigliona>>
<< ciao, credevo saremmo andati per i boschi insieme oggi>>
<< sono fuori per fare commissioni per mia madre ,se ti va ti vengo a prendere>>
<< no, no ci vediamo dopo sono a passeggio con Rex>>
<< stai attenta e non ti allontanare>>
<< tranquillo! So badare a me stessa>>
<< ti chiamo quando torno>>
Tirai un sospiro e ci incamminammo per una lunga passeggiata.
Stavo bene , veramente bene ,anima e corpo , mi sentivo forte , invincibile e finalmente avevo raggiunto un equilibrio.
Sentivo di poter fare progetti .
Immaginavo la mia vita con Marco avrei preso il diploma e mi sarebbe piaciuto fare psicologia.
Mi piaceva ascoltare gli altri e spesso mi ritrovavo a dare consigli basati solo su criteri logici e non scaturiti da studi specialistici, il che mi rendo conto che è azzardato e potrebbe rivelarsi a volte anche contro produttivo.
Avevo voglia di fare ,di dare e una sete implacabile di ricevere attenzioni, amore che Marco mi proponeva su un piatto d' argento.
Dovevo solo allungare una mano per afferrare la mia felicità da quel piatto e la mia paura era perennemente quella che qualcuno spuntasse dal nulla per bacchettare la mia mano come una scolara disubbidiente degli anni '60.
<< positivo.... positivo>> ripetevo camminando.
Dovevo pensare positivo e tutto avrebbe preso la sua strada.
Il mio cane aveva trovato un'amichetta e si era completamente dimenticato di me intento com' era a corteggiarla.
<< cerca di tenere a freno il tuo cane>> sentii gridare da lontano.
Mi girai per rispondere a tono <<sono sempre le donne che invogliano gli uomini a fare il primo passo>>
Rise.
Il suo viso non mi era nuovo
<< ciao Sara... non è così che ti chiami>>
<< ci conosciamo ma... non riesco a...>>
<< sono il batterista della banda di Matt>>
<< a ....si ora ricordo>>
<< mi chiamo Tommaso .... Tom ci siamo trasferiti da poco in zona e Bella oggi aveva voglia di correre un po', vieni qui spesso?>>
<< quando posso>>
<<mi ha fatto piacere vederti >>
Incontro strano , pensai ma sorvolai guardandolo allontanarsi e intento a tirare letteralmente il suo cane lontano da Rex.
<< Tom>>
Sapevo che i componenti della banda di Matt erano anche suoi vecchi e fedeli amici e mi sembrò strano che Tom non fece cenno minimamente a Matt.
Mi dava l' impressione di un incontro non troppo casuale ma io come al solito avevo un modo di pensare poliziesco e scrollai la testa per far andar via pensieri grotteschi di confabulazioni e pedinamenti da parte di Matt che tra l' altro si trovava dall' altra parte del mondo chi sa in che condizioni.
Mi venne in mente la sua lettera che forse avrebbe spiegato tante cose o forse mi augurava solo un buon anno.
Tornai a casa e raccolsi la posta in parte caduta a terra dalla buca delle lettere.
Altro francobollo con la statua della libertà, era una seconda lettera di Matt quando ancora io tenevo chiusa la prima.
<< cazzo >> dissi
Cominciavo a sentire che mi sarebbe stato impossibile evitare di aprire anche questa.
Salii in camera ,feci una doccia e ancora in accappatoio mi sdraiai sul letto tenendo in mano davanti a me la prima lettera.
<< tanto ormai io ho capito cosa voglio, io voglio Marco e niente qui dentro potrà mai turbare la mia felicità>> dissi a me stessa e aprii la busta cominciando a leggere con gli occhi la lettera che vi era dentro.
Una lunga lettera e sentivo le mani tremare involontariamente.
Feci un bel respiro e ...

" Scusa Sara... Scusa se ti ho fatto del male sappi che non era mia intenzione."
A queste parole devo dire che mi ero emozionata lasciando che gli occhi diventassero lucidi.
" Sono stato un codardo con te e con me stesso, oggi sto male proprio male fisicamente e questa potrebbe essere una delle ultime cose che scrivo.
Non voglio rattristarti con le mie parole voglio solo che tu sappia che ti ho amata veramente anche se sapevo che per te sarei stato sempre un buon amico.
Io lo vedevo nei tuoi occhi e lo sentivo nei tuoi baci.
Sono felice che esci con Marco.... Io so e saprò sempre tutto di te anche se non ti vedo e non ti sento il mio desiderio più grande è che tu sia felice.
Sappi che il motivo per cui sono qui adesso , sei tu... No
No non perché voglio che tu ti senta in obbligo verso di me ma solo per farti capire che meraviglioso dono tu abbia.
Tu hai il dono di far star bene gli altri ed è il motivo per cui ti ho incontrata.
Volevo solo che capissi il motivo per cui ti ho lasciata in quel modo, io volevo solo che ti liberassi di me, che mi odiassi per poter aprire il tuo cuore a chi lo possedeva da sempre.
Permettimi , ti prego ,di scriverti anche senza averne una risposta da te .
Ogni qual volta riceverai una lettera da me vorrà dire che sono ancora in vita e che dall' altra parte della terra un tuo caro amico ti pensa.
Qui in ospedale il personale è di alto livello e le terapie ricche di effetti collaterali, e solo tu puoi capirmi.
Ogni giorno è una lotta e il sapere che tu leggi i miei pensieri impressionati su un pezzo di carta mi consola.
Non voglio crearti problemi con Marco anzi salutamelo e non è necessaria una tua risposta ai miei scarabocchi.
Lo scriverti fa bene a me ... è come mettere una lettera in una bottiglia e buttarla in mare , tu sei il mio mare.
Scusa ancora Sara.... A presto ... Se mi sarà permesso"
La lettera scriveva anche altri particolari della sua degenza in ospedale ma le lacrime mi impedivano di vedere e nonostante la curiosità di leggere la seconda lettera non potetti.
Per oggi era troppo per me.
Capii tante cose e capii che il sentimento che provavo per Matt era profonda amicizia ed era come se un filo invisibile legasse le persone come noi ... i malati di cancro.
Era come se appartenessimo ad una razza a parte , una specie di comunità invisibile con sentimenti comuni che gli altri non potevano capire.
Non potevano capire cosa provavamo come pensavamo e come ci si lega alla vita quando senti di perderla.

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