Cap 19

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Una sedia a rotelle mi portò in radiologia e poi nel reparto super protetto.
Mi spogliarono ,mi pesarono e feci una doccia con un bagno schiuma al profumo di ospedale per poi indossare un pantalone e una maglietta bianca che profumavano allo stesso modo.
Il personale paramedico era molto attento tutti indossavano maschere protettive e guanti, riuscivo a vedere solo i loro occhi stanchi dal duro lavoro che svolgevano ma allo stesso tempo dolci e pazienti.
La stanza era come un' enorme capannone e conteneva quattro box di plastica trasparente , in ognuno di loro alloggiava un paziente .
In uno c' era Melissa che mi salutò con la mano dal suo letto e alzò il pollice a pugno chiuso.
Che bello ! Lei era nel box di fronte al mio e il suo aspetto ,a parte i fili che le pendevano dappertutto ,era buono.
Alla mia sinistra un ragazzo che non avevo mai visto prima e di fronte a sinistra una bambina di non più di dieci anni.
Sembravamo al Grande Fratello , osservati dalle telecamere ventiquattro ore su ventiquattro.
Dei teli di stoffa azzurri scorrevoli fra le stanze di plastica all' occorrenza proteggevano la nostra privacy .
Dopo poco l' irrequieta Melissa scrisse il suo numero di telefono su un foglio e lo appiccicò alla plastica della stanza in modo che lo vedessi e poter così comunicare con lei.
Le telefonai subito anche perché era l' unica che poteva informarmi su tutto e tutti e poi devo dire che avevo sentito molto la sua mancanza.
<< ciao Sara! Benvenuta al Grande Fratello>>
<<ah ah ! L' ho pensato anch' io non appena arrivata qui>>
<< fai radio?>>
<< si per 6 giorni ancora>>
<< io ho fatto il trapianto e sono sotto immunosoppressori , sembra che funzioni però ,ma non ti dico i dolori alle ossa, sono felice che sia qui>>
<< anch' io >>
<< sei stanca non è vero ?>>
<<tanto!>>
<<è normale>>
<< andrà tutto bene vedrai>>
<< lo spero>>
<< Sai che quello a sinistra Matt è un cantante? Di solito la sera suona la chitarra e a volte quando è di buon umore canta pure. È un po' un tipo strano e al quanto lunatico a volte ad esempio gli telefono e non mi risponde o peggio rifiuta la telefonata>>.
A volte Melissa poteva diventare pesante e forse un po' capivo quel povero ragazzo e credo che con l'appunto era come volesse dirmi ,<< Quando ti telefono rispondi>>.
Avevo una televisione in camera e le cuffie per non disturbare.
Siete mai rimasti in una piccola camera per un giorno intero sapendo che non sareste potute uscire per non si sa quanto tempo, forse mesi?>>
Solo l' idea fa paura.
Era come vivere un' incubo e non potersi svegliare.
La mia alimentazione cambiò radicalmente.
La paura di un' infezione intestinale era sempre all' agguato e cominciarono a nutrirmi con liquidi bilanciati dai vari gusti che sostituivano i pasti.
Era come una di quelle diete che pubblicizzano con le polveri da diluire in acqua che sostituiscono il cibo.
Uno schifo!
Il tutto ben bilanciato e dosato in base ai miei chili.
Mangiavo come gli astronauti in missione in poche parole.
Dopo qualche giorno desideravo così tanto addentare una mela e invece dovevo ingoiare delle vitamine in capsule.
Oggi 21/07/2014 piena estate per gli altri .
Per noi il tempo si era fermato e la temperatura in camera era sempre stabile.
Pesavo 80 chili e la perdita di ben 30 chili mi aveva completamente trasformata.
Avevo dimenticato la scuola ,le lezioni e sicuramente avrei perso l' anno ,visto che era impossibile per me sostenere gli esami ,ma tutto aveva assunto un' importanza irrilevante ora.
Vivevo il mio incubo , la mia battaglia.
E pensare che volevo farvi ridere , volevo raccontarvi della mia prima volta , volevo solo condividere la mia dieta con voi.
E forse adesso penserete << e che cavolo ,dove è finito Marco?>>
Me lo chiedevo anch' io.
Che me ne faccio di un uomo così assente.
Avrebbe dovuto cercarmi, telefonarmi.
Niente! Sparito!
L' unico uomo che viene a trovarmi e il dottor Ruggeri, vestito da astronauta , ma direi che lui non conta.
Oggi mi ha informato che domani si fa il trapianto e non potetti non pensare alla mia sorellina .
Ho come la sensazione di essere osservata.
Guardo verso Melissa , dorme.
Poi verso la piccola del gruppo che è intenta a giocare ad un video giochi.
Mi giro verso Matt era sdraiato di fianco rivolto verso di me e mi osservava chi sa da quanto .
Ero qui da circa una settimana ed era la prima volta che incontravo il suo sguardo serio e assente.
Mi girai di scatto verso Melissa e poi lo riguardai di nuovo ed era ancora lì che mi osservava.
Feci un cenno con la mano come a voler distogliere il suo sguardo incantato e accennò appena un sorriso.
Era proprio strano quel tipo! Pensai.
Forse gli mancava qualche rotella.
Di colpo si girò dal lato opposto.
Indossava sempre un cappello scuro forse per lo stesso motivo per cui non toglievo il mio foulard e credo avesse più di venti anni ad occhio e croce.

Da lunedì a dietaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora