Cap 29

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Da sola in stanza ,immersa nei miei pensieri con lo sguardo fuori dalla finestra ,seguendo il volo dei piccioni che si poggiavano sui cornicioni e tubavano .Ero completamente presa dal loro rituale amoroso che non mi accorsi di una presenza nella mia stanza che cercava di attirare la mia attenzione con un colpo di tosse , di quelli fatti apposta.
Mi girai di scatto e Marco era accovacciato comodamente sulla poltrona a braccia conserte che mi guardava chi sa da quanto tempo.
<< che ci fai qui?>>esclamai
<< non ricordo mi avessi detto di non venire a trovarti!
<< credo che dopo l' ultima chiacchierata ....insomma... non ti aspettavo>>
<< non avrei rinunciato per nulla al mondo di venirti a trovare fuori dallo sguardo del tuo amico Matt... Perchè siete amici ! Non è così>>
<< che te ne frega di cosa è per me Matt>> risposi infastidita.
<< più di quanto tu creda!>>
Quando stavo con Marco era come accendere un fiammifero vicino alla benzina ,come toccare un filo elettrico scoperto.
Detestavo il suo fare spavaldo e nello stesso tempo ne ero attirata.
<<sei cambiata molto Sara>>
<< è ci credo!>>
<< sei molto attraente>>
Questa proprio non me l' aspettavo e imbarazzata cercai di non farlo trapelare.
<< sarà che data la tua professione cominci ad essere attratto dalle malattie e dalle malate>>
Alzò il capo guardando il soffitto come a volermi dire che non ne poteva più della mia ironia macabra.
<< riesci a distruggere ogni mio tentativo di essere carino con te>>
<<perché dovresti?>>
<<forse perché mi piaci? Non ti è mai passato dalla mente?>>
L' imbarazzo non poteva nascondersi dietro il rossore delle mie guance e se avesse potuto percepire i battiti del mio cuore avrebbe capito che le sue parole mi lusingavano.
<<Marco io non posso!>>
<<Cosa non puoi! Allora è vero che ti piace Matt, è per questo che non puoi vero? >> alzò il tono di voce.
Rimasi a lungo a guardarlo, i suoi occhi brillavano e sembrava soffrisse , chi sa chi gli aveva detto quel infondato pettegolezzo o almeno in parte non vero.
<< Sara ascolta ,non prendere decisioni affrettate sul mio conto , voglio solo una possibilità , voglio solo poterti frequentare fuori di qui , farmi conoscere per quello che sono oggi , farmi giudicare solo da te e non mi importa quanto tempo ci vorrà per fartelo capire, avrò pazienza e se sarà necessario aspetterò.
Tu non sai nulla di Matt e di me conosci una verità che io stesso disprezzo ma che è parte di me e dovrò conviverci .Promettimi che mi darai una possibilità.>>
Mi guardava come un agnello al macello e avevo una sensazione di potere mai provata prima su un uomo accompagnata da sbigottimento incredulità e curiosità , tanta curiosità che da sempre mi contraddistingueva.
<< va bene!>> uscì fuori senza volerlo , come se fosse stato detto dal mio inconscio.
Marco tirò un sospiro come se avesse risalito una montagna .
<< allora cado... vado..>> disse impacciato << ho tante cose da dirti Sara... Aspetterò prima o poi uscirai guarita da qui e fuori ci sarò io ad aspettarti>>
Mi venne in mente l' immagine del giorno che sarei uscita da qui e fuori ad aspettarmi i miei genitori ,Cristina , Melissa, Matt da una parte e Marco dall' altra, proprio un bel quadretto familiare, pensai rabbrividendo all'idea.
Marco mi mandò un bacio sfiorando le sue labbra con suo indice prima di uscire dalla mia stanza e non potetti fare a meno di sorridere.
Se me lo avessero detto qualche mese fa che nella mia situazione avrei avuto due uomini così diversi fra di loro in fase di corteggiamento mi sarei sbellicata dalle risate e sicuramente non ci avrei creduto.
La mia paura di uscire aumentava sempre di più e la situazione che si era creata era surreale , presi il diario datomi dalla psicologa e scrissi ogni particolare della mia conversazione e di cosa avevo provato.
Del senso di paura che mi teneva stretta il collo quasi a non farmi respirare e del cuore a mille che sentivo battere nelle orecchie al solo pensiero di affrontare il mondo fuori da qui.
Matt continuava a chiamarmi sempre più spesso ed io avvertivo verso di lui una sorta di senso di colpa , come se stessi tradendo la sua fiducia.
Ovviamente omessi nel raccontare della mia quotidianità con Matt di riferirgli che Marco era venuto a trovarmi , un po' perché non volevo farlo preoccupare ma soprattutto perché non volevo farlo incazzare per poi finire a litigare per il nulla.
In fondo non avevo detto una bugia , avevo solo omesso la verità a fin di bene .
Allora perché stavo così male?
Ma il diavolo fa le pentole e si dimentica del coperchio.
Dopo neanche 10 minuti che Marco aveva lasciato la mia stanza ecco che Matt fece capolino dalla porta.
Avevamo parlato al telefono poco prima e non mi aveva detto che sarebbe venuto anche perché ero sicura che non gli era ancora permesso di uscire da casa.
Panico!
Sicuramente si saranno incontrati , pensai.
Era la prima volta che vedevo Matt da vicino , che sentivo il suo profumo .
Indossava ancora la mascherina e i suoi occhi grandi puntati su di me mi emozionavano.
Era bellissimo nei suoi jeans consumati e non indossava il suo solito cappello ,gli erano cresciuti anche i capelli neri ancora molto corti e spettinati che gli donavano molto.
Ero senza parole , mani sudate , guance infuocate ... cercai di balbettare qualcosa
...<<che...ci..fai qui?>>
Credo che il mio cuore non avrebbe retto altre emozioni oggi.
Il suo sguardo era serio e il suo profumo mi faceva girare la testa.
<< volevo farti una sorpresa ... Invece ... Perché non mi hai detto che Marco è venuto a trovarti?>>
Ops ! Fregata! Era come se fossi stata scoperta con l' amante.
Che dire cavolo davanti all' evidenza?
<< non me lo hai chiesto>> esclamai con finta naturalezza , recitazione degna di premio nobel.
<< ALMENO NON RISPONDERE!>> gridò.
Contrattacco.
<< non ho fatto nulla di male , e poi non devo rendere conto a tè di chi vedo>>
<< SEI SOLO UNA STRONZA ,COME LUI D'ALTRONDE ,SIETE FATTI L' UNO PER L' ALTRO E IO CHE CREDEVO TU FOSSI DIVERSA DALLE ALTRE >> continuava a gridare tanto che un' infermiera del reparto gli ordinò di andarsene.
<< Cancella il mio numero dal tuo telefono >> concluse usando un tono di voce più basso ma netto e risoluto.
Rimasi a bocca aperta a guardarlo senza parole.
Credo che la sua reazione era stata un tantino esagerata e ne fui così sorpresa che non seppi come reagire.

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