Cap 39

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" Crisi blastica" era così che Marco mi spiegò la fase terminale e acuta della malattia leucemica ed era la parte che non avrei mai voluto conoscere.
<< quanto tempo gli rimane?>> chiesi
<< Sara non lo so forse è meglio che tu parli con il dottor Ruggeri>>
Capii che mentiva e che non voleva essere lui a dirmelo.
Due giorni dopo, alla vigilia di Natale andai in ospedale per vederlo e suo padre mi permise di fargli visita nonostante le sue condizioni.
Apparentemente aveva un buon aspetto anche se gli stavano facendo la seconda trasfusione di sangue.
<<ti ricorda qualcosa questo posto?>>
<< ciao Matt come stai?>>
<< bene come un vampiro>>
Diede uno sguardo alla sacca di sangue che gli stavano trasfondendo.
<< trascorreremo il Natale insieme quest'anno, come stabilito>> lo disse come a volermelo semplicemente annunciare.
<< ti dimettono?>>
<< mi dimetto>>
<< Matt non fare cazzate>>
<< io Natale in ospedale non lo passo o con te o senza di te ,io esco>>
Guardai suo padre in cerca di un alleato, ma credo che avessero già fatto una discussione prima finita con la decisione di Matt di uscire.
<< chiamerò la band a casa e faremo baldoria >>
<< tu sei fuori Matt!>> dissi infastidita.
<< é stupido>>
<< credevo avessi capito che non ho cervello>>
<< Matt non puoi farmi questo>> gridai.
Per un attimo vidi uno smarrimento nel suo sguardo, ma durò il tempo di un alzata di spalle in segno di menefreghismo.
<< aveva ragione Marco su di te allora >>
Drizzò la schiena innervosito ma poi rise istericamente.
Lo avevo appena ferito ,volevo stimolarlo ad una reazione, una qualsiasi che dimostrasse il suo voler lottare.
<< Marco... Probabilmente si... Sara sono molto stanco per favore vorrei rimanere da solo , torna a casa non ti fa bene stare qui >>
<< cazzo! Finiscila di dirmi cosa e giusto per me, mi hai rotto Matt, reagisci!>> gridai
Ricominciò a ridere.
<< oggi hai deciso di farmi morire dalle risate?>>
<< battuta di cattivo gusto direi>>
Andai via brontolando , ero furiosa come poteva farmi questo.
<<Che cretina che sono>> borbottai
<< ci vediamo a casa mia il giorno di Natale >> mi gridò quando avevo raggiunto l' uscita.
Scrollai il capo allontanandomi.
Matt si era arreso , lui non era stato fortunato come me , lui non aveva un componente della sua famiglia compatibile e aveva fatto il trapianto da un donatore con basso indice di compatibilità e dopo la prima ricaduta il suo stato psicologico era pessimo.
Alcuni decidono di lottare fino alla fine e alcuni si arrendono per paura. Paura di soffrire , paura di non poter vincere una battaglia che decidono di perdere senza lottare.
Fuori dall' ospedale un gruppo di medici in camice bianco chiacchierava , uno di loro mi sembrò di conoscerlo ma a causa del mio astigmatismo mi accorsi solo a 3 metri di distanza che si trattava di Marco.
Lui si allontanò subito dal gruppo per venirmi in contro.
<< ciao Sara , vai a casa?>>
<< si >>
<< come sta Matt>>
<< da pazzi.....domani esce>>
<< scherzi?>>
<< Marco scusa devo andare>>
<< se aspetti un attimo andiamo via insieme>>
<< non fa nulla prendo l'autobus>>
<< non se ne parla te lo proibisco>>
Effettivamente non era il massimo girare in autobus , mi fermai a pensare un attimo e accettai l' invito.
Marco aveva delle commissioni di sua madre lungo la strada di ritorno , lavanderia , panetteria e fruttivendolo.
Dalla panetteria tornò con un sacchetto che conteneva un filone di pane e dei muffin al cioccolato ripieni di nutella.
<< mi puoi dare qualche pezzo di muffin , muoio dalla fame>>
Ne presi un pezzo e si girò aprendo la bocca e seguendo contemporaneamente la strada mentre guidava con la coda dell' occhio.
Chiuse le labbra sulle mie mani sporche di nutella sfiorandole ,ne percepii il calore e un brivido imprevisto mi percorse la schiena.
La cosa mi imbarazzò anche perché la mia fantasia per un attimo prese il sopravvento e me lo immaginai intento a mangiare la nutella dalle mie dita ...
<< ooooh...non si mangia guidando>> dissi di colpo
<< mmm è buonissimo assaggiane un pezzo, li adoro>>
<<Marco hai altro da fare ?Se fossi andata in autobus sarei già arrivata>>cercai di cambiare discorso
<< ma ti saresti persa la mia compagnia>> disse sorridendo maliziosamente.
Misi il resto del muffin in busta e pulii le mie dita sporche con un tovagliolo umido.
Non avevo voglia di scherzare ma devo ammettere che fu piacevole e direi molto sensuale tutta la scena.
Marco ruppe il breve silenzio
<< allora a capodanno a casa tua a quanto ho capito dai discorsi di mia madre>>
<< Si? Con l' imprevisto di Matt non ho parlato con mia madre e poi non so che farà lui , credo ne parleremo domani a casa sua >>
Arrivammo a casa e prima di scendere mi trattenne per un braccio
<< ci tengo a trascorrere con te la notte di capodanno Sara>>
Mi imbarazzai e non seppi che dire <<ci vediamo Marco >>
Mi fece l' occhiolino e mi allontanai.
Il suo fascino su di me non aveva mai smesso di farmi effetto e quando stavamo vicini sentivo come se l' aria fosse elettrica.
Che mi stava succedendo, cavolo!
Matt, il mio ragazzo rischiava la vita e io mi imbarazzavo solo stando vicina a Marco.
<<Ma che razza di persona sono?>> dissi a me stessa ad alta voce come a voler rimproverare i miei comportamenti non consoni al mio modo di pensare.
Era come se Sara fosse stata posseduta da un' altra persona che la spingeva pericolosamente tra le braccia di Marco.
Il desiderio travolgente ,che non avevo mai provato per Matt ,di fare cose indicibili con Marco disturbavano il sonno con sogni erotici a luci rosse che cercavo di cancellare dalla memoria al mattino dopo.
Alcune scene le ricordo ancora , così reali da farmi paura e tutto sto casino mi creava assurdi sensi di colpa verso Matt.
In un certo senso è come se l' avessi tradito anche se solo nei miei sogni.
Credo che i sogni erotici sono anch' essi una forma di tradimento ma nessuno ha mai fatto il processo ai sogni . Se in sogno fai sesso di gruppo non fa nulla, se lo fai per davvero sei una p...
Certo !durante il tuo sogno sei da sola , il sogno è tuo, solo tuo , non ci sono scomodi testimoni ne qualcuno che spifferi tutto in piazza.
Comodo no?
Chiudi gli occhi e via verso sentieri proibiti.
La cosa mi fece sorridere anche perché io non avrei fatto sesso di gruppo neanche in sogno.

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