Cap 16

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<< Ciao Sara>>
<<salve dottor Ruggeri>>
<< dimmi!>>
<<io?>>
<<ho lo dici tu o ti dico che non aspetterò altro rischiando di perderti ,giovedì si fa il trapianto>>disse con tono severo il dottor Ruggeri.
<<così presto?>>
<< forse non ti rendi conto che rischiamo ogni giorno che passa>>
<< mia sorella è minorenne>>
<< di questo devo preoccuparmi io e non tu>>
<< ma potrebbe metterla a rischio >>
<< tutto verrà fatto con la massima sicurezza per te e per lei>>
<< sentirà dolore?>>
<< non sentirà nulla perché sarà in anestesia>>
<< Sara dimmi ,vuoi vivere?>>
<<certo che lo voglio>>
<< Senza il trapianto morirai>>
Era stato netto senza darmi possibilità di scelta e a volte credo che sia la cosa migliore per far capire qualcosa a qualcuno.
La cruda verità fa male , brucia ma a volte è l' unico modo per farsi capire.
Io avevo fatto prima lo stesso con Marco, e lo avevo bruciato con la mia verità.
A lui non era mai importato nulla di me e mi ero fatta un film che nessuno avrebbe mai visto.
Lui era lì per caso chi sa per quale scherzo del destino e
a me sembrava fosse stato cancellato il futuro, io non potevo sognare dovevo solo vivere l' oggi.
E poi quella cavolo di ricerca del cibo sano oggi mi appariva così ridicola e nello stesso tempo era diventata così essenziale per me.
Tornai in camera e Melissa raccoglieva le sue cose.
<< dove vai?>>
<< é arrivato il mio momento vado a riprendermi la mia vita>>
<<Tu?>>
<< giovedì>>
<< in bocca al lupo , ci rivedremo>>
<<ci conto>>
<< mi abbracciò ed era così bello sentirmi stringere da lei, non provavo da tanto tempo quella sensazione di solito evitavamo>>
Rimasi da sola in stanza ed era così triste il vedere quei letti vuoti e dall' altra l' augurio era quello di non occupare mai i letti di questo reparto.
L' unica cosa che mi faceva compagnia era il mio cellulare con cui lasciavo aperta una finestra nel mondo.
Mi collegai in facebook e lessi i vari messaggi.
<< scusa>> mi scriveva Marco.
<< non volevo offenderti e al diavolo la cartella , le tue parole mi hanno fatto molto male avrei preferito che mi dessi uno schiaffo, ma mi hai fatto riflettere e forse non sono tagliato a fare il medico>>
O mio Dio! Che avevo combinato.
Mi sentii molto in colpa perché conoscevo il suo amore per la medicina.
Non sapevo che rispondere ,qualsiasi cosa avessi detto era come una minestra riscaldata.
Pensai di ironizzare e non prendere troppo sul serio la cosa.
<< Ti prego potrei non esserci domani e tu potresti essere l' ultima persona in assoluto con cui ho parlato oggi , non puoi darmi il peso della tua folle decisione .
Sai quante ragazze stronze come me incontrerai nella tua vita?>>
<< Sei tutt' altro che stronza>>
<< già andiamo meglio>>
<< cosa vorresti chiedermi?>>
<< che vuoi dire?>>
<< voglio dire che potremmo compilare la tua cartella ,ma non ti sognare di visitarmi>>
<< ah ah ! Ci sto >>
Cominciammo a chiacchierare come dei vecchi amici ed era molto più semplice per chat aprirmi.
Gli raccontai della mia dieta e di tutto il seguito e credo trascorremmo più di un ora a scriverci.
Mi disse che sarebbe venuto a trovarmi giovedì visto che dava due esami due giorni di seguito.
Tralasciai di informarlo del trapianto era una delle cose che non avevo ancora digerito.
<< in bocca al lupo>>
<< crepi>>
<< Mi ha fatto piacere parlate con te paradossalmente quando chattiamo mi rilassi.
<< devo prenderlo per un complimento ?>>
<< se me lo avessi detto tu, io l' avrei preso per un complimento>>
<< allora lo accetto>>
<< buona notte Sara>>
<< notte Marco>>
Era stata l' ora più interessante trascorsa negli ultimi mesi e mi si era addormentato l' indice a forza di digitare.
Ero felice e mi addormentai con il sorriso sulle labbra.
<<Ma guarda se dovevo ammalarmi per dire di essere felice>> sussurrai a me stessa prima di addormentarmi.
Fui svegliata dal tintinnio delle tazze sul carrello della colazione e il profumo del latte caldo e del caffè che però preparavano solo per il personale mi mise di buon umore.
A volte quando era di turno Lucia me ne versava un goccio nel latte facendomi felice.
Si ! si può essere felici anche con un goccio di caffè nel latte.
Oggi Lucia mi portò anche qualcosa avvolto nella carta alluminio , era tiepido.
La guardai e mi schiacciò un' occhio.
<< che è?>>
Mi sentivo come quando si scartano i regali sotto l' albero di Natale.
<< l' ho fatto con stevia e cioccolato fondente>>
<< grazie!>>
Lo aprii e il profumo era come una droga.
<< Era una fetta di cake al cioccolato.
Mi commossi per il pensiero che aveva avuto Lucia e ne assaporai ogni pezzetto inzuppandolo nel latte.

Da lunedì a dietaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora