Cap 20

1K 45 6
                                    

Il cellulare trilla , un messaggio? Da un numero sconosciuto.
<< 100 giorni >> scrive
Non capivo cosa volesse dire quel messaggio , forse uno sbaglio ,pensai.
<< più o meno 40 qui e il resto in reparto, sei pronta?>>altro messaggio.
Mi girai e vidi Matt con un cellulare in mano, mi guardava e sorrideva.
<< da Melissa>>
Rispose ad una domanda non fatta.
<< grazie per il sostegno, se fossi stata depressa questa è un istigazione al suicidio>>
<< ah ah ah! Però ,sei spiritosa. Non volevo ,era solo che stai tutto il giorno a scrivere sul tuo cellulare che mi hai incuriosito.Ma che cavolo scrivi?>>
<< ma tu sei sempre così indiscreto ? O ti viene con me l' ispirazione>>
<< sono solo stanco e annoiato e ho deciso di romperti le scatole>>
<< ah ah ! Scarica wattpad e leggi le storie di asteras, quando le avrai lette tutte votate e commentate ne riparliamo>>
<< caspita sei una scrittrice?>>
<<non proprio, ma mi diverte scrivere e ora che sono in questa prigione mi fa stare bene>>
<< mi suonano alla porta devo lasciarti>>
<< ah ah! Questa è graziosa!>>
Devo dire che la conversazione con Matt era stata piacevole quanto imprevista.
Mentre digitavo china sul mio cellulare una goccia rossa ne sporcò lo schermo e mi accorsi che perdevo sangue dal naso.
<< cavolo ! Di nuovo.>>
Un infermiera corse ad aiutarmi e credo persi molto sangue ,tanto da farmi girare la testa.
Mi somministrarono due sacche di sangue e piastrine fresche di frigorifero e tamponarono le narici con delle spugnette emostatiche . Vidi Matt osservarmi in piedi con le mani attaccate alla plastica.
Appariva come preoccupato eppure non mi conosceva.
Provai la stessa sensazione di quando con Rex andavo a passeggiare per le montagne e degli sconosciuti che incrociavo lungo il sentiero mi salutavano.
Qui eravamo sconosciuti , si, ma legati dalla stessa sorte uniti dallo stesso dolore .
Quello che succedeva ad ognuno di noi ,o era già successo all'altro o sarebbe potuto capitare.
Anche Melissa era in piedi e dopo un po' mi gridò << stai bene tesoro?>>
Alzai le mani e feci ad entrambi cenno che tutto era passato.
Matt si sedette sul letto e prese la chitarra intonando una melodia che riuscì a farmi rilassare.
Avevo i brividi e piedi e mani gelate forse a causa del mio ematocrito basso.
Mi addormentai spossata sotto lo sguardo vigile del personale medico.
I miei angeli custodi mi collegarono ad un monitor che controllava il mio cuore e li avvertiva se qualcosa non andava .
Avevo capito che qualche rischio lo correvo oggi ma loro erano sempre con il sorriso sulle labbra cercando di non far trapelare i loro timori.
Avevano distrutto il mio midollo per poter accettare quello di mia sorella e questo mi rendeva molto vulnerabile a tutto.
Mi svegliai molto presto e il reparto era già in subbuglio credo si preparassero al mio trasferimento in sala operatoria.
<< andrà tutto bene >> scriveva Matt
<< in bocca al lupo>> Melissa
<< tua sorella sta bene e il prelievo è riuscito e ti aspetta>> scriveva Cristina.
Mio Dio quanto ero felice nel leggere l' ultimo messaggio.
Uscendo dalla stanza con mille protezioni incrociai lo sguardo di mia madre e di mio padre e mi commossi.
Non potetti neanche sfiorarli e durò pochissimo.
Le precauzioni erano snervanti ma essenziali.
Entrai in sala operatoria dove mi prepararono all' anestesia e devo dire che presto persi i sensi sentendo la voce dell' anestesista allontanarsi e quella del mio medico che mi rassicurava come ovattata.
Dopo un tempo che per me durò un attimo mi risvegliarono dandomi degli ordini tipo << apri gli occhi , esci la lingua >> ero stordita e dolorante.
Mi ritrovai nel letto del mio box trasparente, ma non ricordavo come c' ero arrivata.
Chi sa da quando non mangiavo e il bello era che non avevo fame.
La gola mi bruciava e la bocca era come se avessi mangiato loti immaturi.
Ero piena di fili e tubicini e non riuscivo a muovermi.
Vidi entrare un uomo in tuta da astronauta bianca , era il dottor Ruggeri.
<< è andato tutto bene Sara>>disse
<< non ti alimenterai per bocca ma solo in vena>>
Con un filo di voce risposi
<< vorrei una pizza per via endovenosa >>
Rise.
<<è questo che mi piace di te Sara ed è il tuo carattere che ti farà vincere. Riposati tornerò a trovarti>>

Da lunedì a dietaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora