Cap 44

717 29 2
                                    

Chiamai Cristina , se non le avessi raccontato tutto sarei scoppiata.
Dopo poche parole mi chiuse il telefono
<< no no non dire altro vengo subito da te >>
Era praticamente volata da me si era seduta a gambe incrociate sul letto e mi teneva le mani incitandomi a parlare.
Raccontai per filo e per segno tutto quello che era successo in ospedale fra me e Marco con l' entusiasmo di una quindicenne
<< che dolce >> disse
<< e tutto quello che hai da dire?>>
<< no, devo dire che è un amore>>
<< smettila non mi sei d' aiuto così>>
<<Stasera devi essere bellissima , sexy e truccata da arresto cardiaco>>
Risi, anche perché sapevo che non sarebbe stato facile contraddirla, era euforica come quando da bambini combinavamo una marachella e cercavamo di nasconderla ai nostri genitori , come quando a 10 anni marinammo la scuola per andare al parco giochi spendemmo i soldi della merenda sulle giostre.
Aprì l' armadio alla ricerca di qualcosa da farmi indossare
<< non indosserò mai qualcosa in cui non mi sento a mio agio, voglio essere semplice>>
<< e sexy?>>
<< e un po' sexy>>
Alla fine eravamo arrivate ad un compromesso .
Gonna nera sul ginocchio a tubo e maglione verde petrolio con sopra un giubbotto nero con il collo in morbida pelliccia lapin grigio scuro e nera.
Devo dire che stavo proprio bene e le diedi il cellulare per farmi una foto ed immortalare quel momento.
Uno spruzzo di blu light un filo di trucco ed ero pronta .
Marco mi chiamò per avvertirmi di scendere ed era davanti la porta di casa ad aspettarmi bello come il sole ed elegante come sempre .
Ero imbarazzata quasi impacciata direi , ma lui mi mise subito a mio agio con un abbraccio.
<< finalmente>> mi sussurrò all' orecchio prima di baciarmi sulla guancia.
Il suo profumo era afrodisiaco e il contatto con la barba incolta indescrivibilmente sexy.
Mi portò in un ristorante tranquillo con pochi tavoli molto distanti l' uno dall' altro che assicurava una perfetta privacy ,sembrava fosse stato ideato per coppiette di innamorati.
C' erano altre due coppie intente a consumare la cena al centro di ogni tavolo un bouchè di rose rosa e due candela accese adornava il tavolo.
Marco cercava continuamente la mia mano e devo dire che a volte mi imbarazzava e con la scusa di grattarmi il naso la sfilavo via dalla sua.
<< guarda che non sono scemo e sul tuo naso non c' è nulla che ti provoca questo continuo prurito>>
Abbassai la mano come colta in fragrante.
Ordinammo è durante l' attesa << andiamo fuori?>> disse
Il ristorante aveva organizzato un gazebo con dei divani fuori molto romantico per i clienti in cerca di tranquillità o solo per fumare una sigaretta una stufa ad ombrello riscaldava la zona .
Ci sedemmo sul divano e
<< vieni qui che ti riscaldo>> disse abbracciandomi.
Tremava e aveva le mani gelate come d' altronde erano anche le mie.
<< non sarà meglio rientrare>>
<< non prima di dirti una cosa Sara>>
Lo guardai con sguardo inquisitore ed effettivamente mi aspettavo delle spiegazioni sul fatto che non mi aveva detto nulla di quella ragazza.
<< io .. Sara io ti amo.. Ho cercato in tutti i modi di toglierti dalla mia mente ma non ci riesco, io voglio stare con te , voglio renderti felice>>
Ero persa nel suo sguardo
<< e con l' altra come la metti>>
<< con chi?>>
<< la tua collega innamorata>>
<< ma come fai a non capire che Gina è stata per me un ripiego , io sono stato sincero sin dall' inizio con lei, lei sapeva tutto di te perché io non facevo altro che parlarle di te , a volte mi è capitato di chiamarla per sbaglio con il tuo nome e non ti dico come si incazzava. Era Gina ad essersi innamorata di me ed io , io ero solo e lei molto carina>>
<< aaaa molto carina eeee>>
<< oggettivamente Gina non è brutta>>
<<Ma ?>>
<< ma io amo te>>
<< cosa?>>
<< io amo te>>
Avvicinai lentamente il mio volto al suo e gli sfiorai le labbra per poi lasciarci andare in baci appassionati da perdere la cognizione del tempo, eravamo come due assetati alla vista dell' acqua e non riuscivo a saziarmi delle due carezze e del modo in cui mordeva e assaporava le mie labbra facendosi strada nella mia bocca.
Non avevo risposto al suo "ti amo "volontariamente , era banale dire un " anch' io ".
Volevo essere sicura che quello che mi stava succedendo era l' Amore , si proprio così, quello scritto con la A maiuscola.
Le nostre effusioni furono interrotte dalla voce di un cameriere che ci invitava ad entrare per degustare la cena che altrimenti si sarebbe freddata.
Avevamo ordinato un risotto agli scampi e del pesce arrosto e rientrammo affamati, per chiudere portarono un sorbetto ai limoni di Sorrento che chiudeva alla grande la cena.
Avevamo riso per tutto il resto della serata e sentivo come un senso di libertà ,di spensieratezza mai provata prima.
Non saprei dire se quello che sentivo nello stomaco era frutto degli scampi appena consumati o erano le cosiddette farfalle dell'innamoramento ,fatto sta che sentirlo era terribilmente piacevole.
Prima di scendere dalla macchina
<< ah ! Marco quasi dimenticavo, ho con me gli esami fatti oggi >>
<< non c' è bisogno che me li mostri , io li ho già visti in laboratorio e va tutto alla grande>>
<< davvero ... sei andato in laboratorio?>>
<< il microbiologo è un mio amico e mi ha chiamato, quando ti entrerà in questa testolina il fatto che io ci tengo a te>> con un dito diede due colpetti sul mio capo e mi sfiorò le labbra con le dita.
<< non ti libererai facilmente di me, ora che ti ho ritrovata non permetterò a nessuno di portarti via da me>>
<< ooooh che paroloni!>>
<< quanto sei brava a far diventare un momento romantico e serio, di poca importanza>>
<< hai ragione lo faccio spesso quando le situazioni mi imbarazzano>>
<< forse è meglio che non ti permetta di parlare>>
Mi baciò più volte lasciandomi praticamente senza parole.

Da lunedì a dietaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora