CAPITOLO 1

64.7K 1K 337
                                    

Juliet

Appena suona la sveglia l'unica cosa che riesco a fare è infilare la testa sotto il cuscino e cercare a tastoni il telefono per far smettere all'istante quel suono fastidioso.

Sono le sette del mattino, ieri sera Maddie e Jason hanno insistito per uscire visto che era l'ultima sera prima dell'inizio delle lezioni, così ho acconsentito: è difficile fargli cambiare idea quando si mettono in testa qualcosa. Peccato però che la serata si sia trasformata in un bicchiere di troppo per Jason e alla fine lo abbiamo dovuto portare a casa quasi in spalla.

Ultimamente è strano: più distaccato e scontroso, anche se chi lo conosce poco direbbe che è lo stesso di sempre. 
Ogni volta che apro l'argomento si irrigidisce e cambia discorso, prima o poi dovrà parlarmene però non voglio forzarlo... lo farà quando sarà pronto. E comunque se fosse stato qualcosa di grave sicuramente me ne avrebbe parlato.

Oggi è il primo giorno del secondo anno del college e sono davvero felice di ricominciare, anche se so che questo significa rivedere certe persone: dovrò soltanto farci l'abitudine, di nuovo, basterà ignorarle come ho sempre fatto.

Mia madre mi chiama dal piano di sotto per assicurarsi che sia sveglia, così mi alzo, vado in bagno e mi faccio una doccia veloce. Asciugo i capelli decidendo di lasciarli naturali, mi sono cresciuti molto quest'estate e adesso mi arrivano poco sopra il fondoschiena. Non li ho mai tinti: credo che il biondo stia bene con i miei occhi azzurro ghiaccio.

Non sono una di quelle tipe piene di sè che si credono il centro dell'universo: so di essere carina, come so che ce ne sono tante altre meglio di me, semplicemente con gli anni ho imparato ad accettarmi e a stare bene con me stessa.

Mi infilo un paio di jeans stretti con un piccolo strappo al ginocchio, una t-shirt bianca e delle sneakers ai piedi, poi uscendo dalla camera mi scontro con quel muro gigante di mio fratello, Ben. Lui è l'opposto di me: capelli castano chiaro, occhi marroni, alto un metro e ottantasette e con un fisico da atleta. Gioca a football nella squadra della scuola, è bravo e lo fa con passione, anche se dice che dopo il college non vuole continuare: vorrebbe viaggiare un po' prima di stabilizzarsi da qualche parte oppure andare in Italia per proseguire gli studi universitari.

Abbiamo un bellissimo rapporto ed è sempre stato il mio supereroe fin da quando eravamo bambini e l'idea che si allontani così tanto da casa non mi piace, però non me la sento neanche di scoraggiarlo: è la sua vita ed è giusto che se la viva come vuole. Ha un sacco di ragazze che gli ronzano attorno ma lui sostiene di non avere ancora trovato la sua anima gemella. Non ha mai portato nessuna in casa: non ne ha mai avuta una seria che durasse più di qualche mese.

"Buongiorno sorellina! Dormito bene stanotte?" mi chiede con quel ghigno sulla faccia che mi fa solo venire voglia di prenderlo a calci: lo sa che sono tornata tardi, la sua camera è di fianco alla mia e sono sicura che mi abbia sentita.

"Togliti quel sorrisino dalla faccia, non vedi come sono raggiante?" Sfodero il mio sorriso migliore solo per non dargliela vinta, lui sorride e mi abbraccia poi, insieme, scendiamo le scale.

Nostra madre ci sta aspettando in cucina e riesco a sentire l'odore dei pancakes fin da qui, mentre papà è già uscito per andare al lavoro.  Li spazzoliamo in pochi minuti ed usciamo: che il primo giorno abbia inizio!

GET MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora