CAPITOLO 20

29.6K 716 78
                                    

Grayson

Entro in casa sbattendo la porta e mi dirigo in cucina, abbastanza sicuro di non trovare nessuno: mia madre sarà ancora al lavoro a quest'ora. Quello che vedo, invece, mi fa immobilizzare sul posto e spalancare la bocca per la sorpresa: mia madre è appoggiata con la schiena al frigorifero e non è sola: con lei c'è un uomo che la tiene abbracciata e la guarda in un modo che mi fa ribollire il sangue. Appena si accorgono di me, lei lo sposta delicatamente rivolgendomi un'espressione confusa, che io ovviamente ricambio.

È vero, sono rientrato un po' prima del solito ma comunque non di tanto e poi cosa ci fa un uomo che non conosco in casa nostra?

"Chi cazzo sei?" tuono impulsivo.

"Grayson!" mi rimprovera subito mia madre. "Dove sono finite le buone maniere?" aggiunge poco dopo guardandomi dritto negli occhi e chiedendomi con lo sguardo di riparare a quello che ho appena detto.

"Oh chiedo perdono buon uomo, mi saprebbe dire gentilmente chi è lei e di cortesia anche cosa cazzo ci fa in casa mia abbracciato a mia madre?" Okay, forse non era proprio questo che intendeva e la sua espressione me lo conferma.

So che avevo detto che avrei fatto di tutto pur di vedere mia madre felice e che sarei anche stato disposto ad accettare un uomo al suo fianco purché lei stia bene ma cazzo, poteva avvisarmi.

E poi chi è? Perché sono sicuro che tanto per cominciare non sia alla sua altezza.

Dall'espressione di mia madre, capisco che è arrabbiata, del resto non posso biasimarla, credo, ma doveva avvisarmi! Doveva dirmi che stava uscendo con un uomo maledizione! Non ero pronto a vederla con qualcuno.

"Grayson Jones! Adesso basta!" perde infine il controllo alzando di parecchio il tono di voce.

"Non preoccuparti Michelle, lo capisco, lo abbiamo preso alla sprovvista. Non si aspettava di vedermi qui" interviene lui guardandola in un modo che mi fa venire voglia di mettergli le mani addosso.

"Stai con Michelle?" la chiamo di proposito per nome, voglio indispettirla e da quello che vedo sto andando alla grande.
Capisce il mio gioco, dopo tutto sono suo figlio e non c'è nessuno al mondo che mi conosce meglio di lei: riesce a prevedere le mie reazioni prima di chiunque altro, persino di me.
Mi guarda con aria omicida assottigliando lo sguardo, poi cerca di calmarsi tirando un lungo sospiro.

Lei è arrabbiata?

"Grayson, tesoro ascolta" mi dice cambiando improvvisamente tono, "Mi dispiace non avertene parlato prima, non era previsto che venisse qui oggi e che tu lo incontrassi in questo modo. Te ne avrei parlato con calma quando avremmo deciso di ufficializzare la cosa, ma ormai ci siamo e mi sembra inutile rimandare: lui è Vincent, è stato un mio cliente qualche mese fa... ci frequentiamo da tre mesi".

Tre mesi? Questi due si vedono da tre mesi e io non mi sono accorto di niente?
E poi che cazzo di nome è Vincent?

Non rispondo, non so cosa dire. Sono rimasto spiazzato, quindi mi comporto facendo la cosa che mi riesce meglio in queste situazioni: lo stronzo.

"Bene! Allora vi lascio soli, riprendete pure da dove eravate rimasti. Divertiti con Vincent!" pronuncio il suo nome con un tono più aspro di quanto vorrei ma ormai l'ho detto, così mi volto e marcio verso camera mia sbattendo la porta. So che è stato infantile da parte mia, non ho nemmeno capito che cosa penso di tutta questa storia, quel che è certo è che sono arrabbiato: con Michelle, con quel ruba-madri di Vincent, con i miei amici e con quella stupida ragazzina che non riesco a togliermi dalla testa!

Devo sfogarmi o rischierò di impazzire,
quindi scendo nel seminterrato chiudendomi la porta alle spalle, mi avvicino al sacco da boxe, mi sfilo la maglia ed inizio a colpire.

GET MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora