GET ME

CAPITOLO 7

Juliet

Quando torno a casa trovo la mamma in cucina, è talmente concentrata su quello che sta facendo che nemmeno si accorge di me, quindi decido di farle uno scherzo: mi avvicino, attenta a non fare alcun rumore e quando sono dietro di lei la afferro per i fianchi gridando:

"Ciao mamma!"

Lei caccia un urlo, lanciando in aria la spugna che stava usando per lavare qualcosa al quale non faccio caso.

"Juliet!!" si porta la mano libera al cuore e con tono drammatico continua:
"Non ti avevo sentito, non farlo mai più! Ho una certa età...potrei rimanere secca nel colpo!"

Rido di gusto ripensando al salto che ha fatto.

"Dovevi vedere la tua faccia, sembrava che stessi per avere un infarto!" le dico con i lacrimoni agli occhi e lei mi punta il mestolo contro: "non è divertente signorina!"

"Cosa cucini di buono?" domando cambiando discorso sentendo un odore buonissimo provenire dal forno.

"Pollo e patate arrosto" Mi riferisce lei entusiasta.

Lo adoro!! Me lo cucina almeno una volta alla settimana: sa che ne vado matta.

Mamma ha vissuto in Italia per qualche anno quando era più giovane ed ha avuto la possibilità di frequentare una scuola di cucina dove ha imparato tantissime cose.

È lì che lei e mio padre si sono conosciuti: erano a Verona e lui stava frequentando l'università, anche se diversa dalla sua.
Papà è di Boston mentre la mamma ha sempre vissuto a Philadelphia, fino a quando entrambi non si sono trasferiti in Italia per studiare. Si sono incontrati per caso in un bar ed è stato subito colpo di fulmine, anche se mia madre dice che lui era una testa calda a quei tempi. Hanno vissuto lì per cinque anni: mio padre si è laureato un anno prima ma senza di lei non è voluto ripartire, quindi si è tenuto occupato con qualche lavoretto e poi sono tornati insieme. Adesso viviamo in un piccolo quartiere nel Massachusetts e a me piace stare qui.

Salgo in camera buttando lo zaino sul letto, mi spoglio e indosso dei vestiti comodi: pantaloni della tuta e canotta. Mi sdraio sopra le coperte decidendo di fare un pisolino: la giornata di oggi mi ha sfinita!

Non faccio in tempo neanche a chiudere gli occhi, che il mio telefono inizia a vibrare. Sbuffo controllando il display : Maddie e Jason in video chiamata.

Accetto: "Ciao bella addormentata!"

Farfuglio qualcosa con voce assonnata, giuro che se non è qualcosa di importante li uccido.

"Questo weekend c'è una festa" inizia la mia amica euforica.

"Scordatelo" la fermo subito io.

Non sono un'amante delle feste ma purtroppo i miei due migliori amici non sono della stessa idea, infatti, in un modo o nell'altro alla fine mi incastrano sempre.

"Dai J.! Ti prego ti prego ti pregoo!" insiste Maddie.

"Dai J., fammi compagnia... non puoi davvero lasciarmi da solo con questa pazza!" interviene Jason con finta aria terrorizzata, Maddie in risposta gli fa la linguaccia.

"Ragazzi l'anno scolastico è iniziato da una sola settimana e voi siete già qui a parlarmi di feste! Abbiamo tempo ancora..." piagnucolo invano.

"Non fare la noiosa J.! Non accetto un no come risposta, noi andremo a quella festa e tu verrai con noi. Fine della discussione. Adesso devo andare, mia madre mi sta chiamando per la cena! A domani!" e riattacca senza neanche darmi il tempo di replicare.

"Dai J. che ci divertiamo! Ti fidi del buon vecchio Jason?" lo guardo storto attraverso lo schermo, ma quando mi fa gli occhi dolci non riesco a dirgli di no.

"E va bene!" cedo.

Lancia un pugno in aria con espressione trionfante ed infine ci salutiamo anche noi. Mi rimetto comoda nel letto, pronta ad incontrare i miei sogni, quando mio fratello spalanca la porta di camera mia entrando come una furia, lanciandosi sul letto di fianco a me. Mi guarda senza dire una parola, ma l'espressione che ha non mi piace per niente.

"Che c'è?" Gli chiedo infastidita.

"Ho conosciuto una ragazza!" mi confida con un sorriso sollevando le sopracciglia ripetutamente. Alzo gli occhi al cielo: ci risiamo.

Mi sa che oggi il pisolino salterà.