CAPITOLO 44

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Grayson

Esco da casa di Juliet contento come un bambino: so l'importanza che ha avuto per lei quello che abbiamo fatto oggi e l'idea che lo ha voluto proprio con me mi rende euforico. In fondo, se ci penso bene, è stata in un certo senso la prima volta anche per me: non ho mai provato davvero qualcosa per una ragazza, è sempre stato puro piacere fisico, mentre con lei è qualcosa di più. Quando l'ho vista piangere di felicità pensavo che il cuore mi esplodesse nel petto e avrei voluto riempirla di baci.

...aspetta cosa ho detto? Scuoto la testa cercando di scacciare questi pensieri smielati, io non sono così e questa è la prova che Juliet mi sta facendo uscire di testa.

Arrivo a casa di Cole, parcheggio l'auto e faccio capolino in casa sua senza nemmeno bussare, tanto ho la chiave.

"Cole?" lo chiamo entrando.

"Divano" grida lui.

Quando lo raggiungo in salotto, lo trovo disteso con le gambe all'aria e il telefono in mano.

"Cos'è quel sorriso?" mi chiede subito.

Sul serio sono così trasparente?

Mi convinco che se ne sia accorto soltanto perché è il mio migliore amico e tra me e lui c'è questo rapporto che va avanti praticamente da sempre: non sono mai riuscito a nascondergli nulla e lui neanche.

"Allora? Cos'è successo? Dove sei stato?" continua curioso.

Alzo gli occhi al cielo per le mille domande ed infine lo accontento.

"Da Juliet" annuncio.

Si tira su con uno scatto improvviso, sedendosi e lanciando il telefono da qualche parte sul divano.

"E..?" incalza lui.

"E niente! Che cazzo vuoi sapere?" sbotto fintamente infastidito: tra noi due funziona così.

"Dai dimmi qualcosa coglione!" non demorde.

"Siamo stati a casa sua e abbiamo guardato un film" il sorriso che faccio subito dopo però, mi frega ed infatti Cole spalanca la bocca.

"Non ci credo" afferma.

"Cosa?" dico spalancando le braccia fingendomi esasperato.

"Te la sei fatta!" aggiunge con un ghigno alzando e abbassando le sopracciglia.

"Non parlare di lei così!" lo rimprovero alzando la voce.

Mi guarda per qualche secondo assottigliando gli occhi, come se stesse studiando la mia reazione.

"Allora fai sul serio amico! E dimmi un po', com'è stato?"

"Fantastico, dico sul serio, è stato...diverso" gli rivelo.

"Diverso come?" mi domanda serio lui.

"E' stato come morire e rinascere di nuovo" non l'ho detto davvero.

Chiudo gli occhi, consapevole che il mio amico mi prenderà in giro da qui all'eternità per quello che ha appena sentito uscire dalla mia bocca e, senza deludere le mie aspettative, scoppia in una fastidiosa risata in un tono di voce più alto del solito.

"Ti sei sentito Gray? Dovevo registrarti cazzo!" dice continuando a ridere.

"Stronzo" borbotto accomodandomi sul divano, ormai il danno è fatto e non posso rimangiarmi quello che ho detto.

"E' stato così bello che il tuo cuore ha iniziato a batt..." gli lancio un cuscino in faccia sperando che la smetta, quando ci si mette sa essere peggio di me.

"Sappi che se dovessi riferire questa conversazione a qualcuno negherò fino alla morte" gli dico minaccioso.

Continua a ridere di me come se non avessi parlato ed io incrocio le braccia al petto con fare offeso. Lo lascio sfogare ancora un po', poi decido che è il mio turno di fare lo stronzo.

"Ho visto Maddie oggi..." commento, e le sue risate si spengono: adesso mi guarda con interesse.

Alzo le spalle cercando di mantenere l'espressione più seria che posso.

"E' venuta a casa di Juliet verso sera e diceva di essere uscita con un tipo oggi pomeriggio, un certo.. Jake, Jakson, non ricordo" concludo guardandolo con la coda dell'occhio.

"Non vedeva l'ora di raccontarglielo" aggiungo, non contento.

Lo vedo stringere il cuscino e contrarre la mascella ed io sorrido rilassato.

Uno a uno.

Segue qualche minuto di silenzio nel quale mi trattengo con tutte le forze che ho per non farmi scoprire.

"Ho fame" gli dico infine.

"Questa casa non è un fottuto ristorante, se vuoi qualcosa da mangiare alzati e vattelo a comprare." sbotta infastidito.

Scoppio a ridere e questa volta è il suo turno di lanciarmi il cuscino. Decido che non è ancora il momento di rivelargli che non c'è nessun Jake o Jakson, così mi alzo e vado in cucina a prepararmi qualcosa da mangiare.

"Vuoi qualcosa amore?" gli urlo dall'altra stanza prendendomi gioco di lui.

"Fottiti!" lo sento rispondere.

Ghigno soddisfatto e penso che forse manterrò il segreto ancora per un po'. Sono uno stronzo, lo so, ma questo lo avevamo già chiarito.

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