CAPITOLO 16

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Juliet

"Juliet, Sbrigati! C'è Jason che ti aspetta!" grida mia mamma dal piano di sotto.

"Arrivo!"

Non riesco a trovare quello stupido quaderno di chimica ma decido che per oggi posso farne anche a meno visto che sono già in ritardo, quindi scendo le scale di corsa e salutando mia madre esco di casa.

"Possiamo andare principessa?"mi chiede Jason ironico quando salgo in macchina: forse mi sono fatta attendere un po' troppo.

"Non trovo il quaderno di chimica!" mi giustifico irritata.

"Perché ce l'ho io, me lo hai prestato la scorsa settimana per copiare gli appunti, ricordi?"

"Maledizione! Me ne ero dimenticata. Me lo hai portato?" me ne assicuro.

"No, l'ho lasciato a casa."

"Jason!" mi innervosisco gesticolando.

"Certo che te l'ho portato." commenta, come se fosse scontato.

"Che burlone!" concludo.

Arriviamo a scuola e, guardandomi intorno, noto che sono già quasi tutti entrati.

"Sbrigati siamo in ritardo!" dichiaro velocizzando il passo ed entrando in aula con il respiro affannato: non sono una grande atleta e questa ne è la dimostrazione. Per fortuna però, ci accomodiamo un attimo prima che entra il professore.
Finita la lezione mi alzo, consigliando a Jason di non aspettarmi: devo proprio andare in bagno. Mi dirigo verso quest'ultimo e dopo qualche secondo, sento delle voci entrare nella stanza: non faccio fatica a riconoscerle, infatti non appena esco mi ritrovo Penny, Emily e Cassandra che si ritoccano il trucco allo specchio.

Oggi deve essere il mio giorno fortunato.

Faccio una smorfia di disapprovazione: proprio non capisco come facciano a mettersi tutta quella roba in faccia.

"Guarda chi c'è, la secchiona sfigata" inizia Penny guardandomi attraverso lo specchio:
questo film l'ho già visto e di solito non finisce bene.

Decido di non risponderle per evitare di dare vita a discussioni inutili, quindi mi avvicino al lavandino prendendo in mano del sapone ed inizio a lavarmi le mani.

"Cos'è il gatto ti ha morso la lingua?" continua Cassandra sostenendo la sua amica.

"Non vedo nessun gatto qui" mi sento rispondere.

"Mi sembrava di averti detto di stare lontana da Grayson, quale parte di questa frase non ti è chiara?" abbaia Penny agguerrita avvicinandosi e fermandosi proprio ad un passo da me.

"Ti ho già detto che Grayson non mi interessa, te lo puoi tenere" dichiaro sicura alzando il mento.

"Non mi sembravi così disinteressata sabato sera alla festa" mi risponde lei con tono avvelenato.

Faccio per andarmene, ma Emily me lo impedisce prendendomi per un braccio e facendomi ritornare al punto in cui ero.

"Non rispondi alla mia amica?" cinguetta, appoggiandosi con una spalla al muro.

"Preferisco di no" sostengo.

"E per quale motivo, sentiamo."

"Se proprio vuoi saperlo te lo spiego: hai presente cosa si dice in giro delle persone ignoranti, Emily?" dico rivolta a lei ma riferendomi anche alle sue amiche.
Non lascio loro nemmeno il tempo di ribattere che subito aggiungo:

"Che non vale la pena perdere tempo a parlarci perché ti trascinano al loro livello e poi ti battono per esperienza" le do una leggera spallata e poi esco dal bagno soddisfatta, se pensano di farmi paura si sbagliano di grosso.

Mi avvio verso l'aula di letteratura tirando fuori il telefono dalla tasca quando tutto a un tratto sento un corpo venirmi addosso e, a causa dell'impatto, il cellulare mi cade di mano.

"Oddio scusami! Non stavo.." mi blocco all'istante non appena vedo di chi si tratta.

"Tu!" esclamo puntando il dito contro il petto di Grayson, "guarda dove vai!"

"Mi piace pensare che tiri fuori gli artigli solo quando si tratta di me bambolina, mi fa sentire speciale" risponde il coglione con un ghigno che mi fa ancora più arrabbiare.

"Cosa che non sei, quindi non montarti la testa"

"Tu dici?" fa per avvicinarsi ed io indietreggio velocemente di riflesso fino a sbattere la schiena contro il muro, lui sembra non curarsi della mia reazione perché continua ad avanzare: adesso i nostri nasi sono talmente vicini che basterebbe un respiro per toccarci.

"Sei sicura?" mi domanda.

Il mio cervello smette improvvisamente di funzionare, il respiro inizia ad accelerare e il cuore a battere frenetico, poi lo sento spostarsi ed avvicinarsi al mio orecchio.

"Perché allora il tuo respiro va più veloce?" sussurra.

"Stai farneticando" dico con il fiato spezzato.

"Quindi se provassi di nuovo a baciarti..."

Mi dimentico all'istante come si fa a respirare.

Faccio per rispondere ma dalle mie labbra non esce alcun suono, i suoi occhi sembrano leggermi dentro e poco dopo si avvicina di nuovo alla mia bocca: passa qualche secondo in cui rimaniamo immobili a fissarci... poi mi bacia.

No, no, no!

Maledizione, dovrei allontanarlo subito! Dovrei dirgli di andare al diavolo e poi fuggire, invece gli avvolgo le braccia al collo rispondendo al suo bacio che da prima parte lento per poi trasformarsi in qualcosa di più. Mi appoggia le mani sui fianchi avvicinandosi di un passo ed il suo corpo si scontra di nuovo con il mio: sento una scarica di brividi attraversarmi la schiena e impulsivamente, lo stringo più forte.
Gli infilo le dita tra i capelli intensificando il bacio e sento il suo petto alzarsi e abbassarsi affannosamente, poi all'improvviso si allontana e, guardandolo negli occhi, mi accorgo che le sue pupille sono dilatate: è bellissimo e credo sia questa la mia rovina.

D'un tratto però la sua espressione cambia trasformandosi in un ghigno soddisfatto, mi guarda un'ultima volta in un modo che mi fa tremare le ginocchia, ed infine se ne va dandomi le spalle.

Stronzo.

Le emozioni provate qualche secondo fa svaniscono in un baleno e vengono subito sostituite da una rabbia cieca: sono una stupida, non devo permettergli di giocare così con me. Dopo qualche secondo in cui rimango immobile a metabolizzare l'accaduto, mi avvio verso l'aula sedendomi vicino a Jason e Maddie che mi guardano perplessi: non dirò una sola parola di quello che è successo poco fa, questa cosa la porterò con me nella tomba.

Mi guardano, li guardo...

"Ho baciato Grayson, di nuovo".

GET MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora