CAPITOLO 23

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Juliet

Oggi è venerdi: questa sera Maddie partirà per andare a trovare sua madre ed io sono un pò preoccupata per lei: non mi piace quella donna, né come la guarda né come le parla. L'ho accompagnata a farle visita l'anno scorso: Mad non se la sentiva di andare da sola perché era la prima volta che la rivedeva dopo due anni, così ho insistito per andare con lei. All'inizio non mi sembrava molto convinta, poi ha accettato di portarmi con sé.

Ricordo che era stato un totale disastro: quando siamo entrate, Susan le aveva rivolto uno sguardo di ghiaccio girandosi un istante dopo dall'altra parte, nemmeno un ciao.
Non oso immaginare come si sia sentita Maddie in quei giorni e mi piangeva il cuore mentre eravamo in macchina di ritorno verso casa: era delusa, e posso capirla. Da quella volta non è più andata a trovarla.

Ora, capisco che i dottori le abbiano riferito che sta facendo progressi, ma perché ritengono così importante che lei la veda?
E se la madre invece non vuole e la tratta di nuovo come l'ultima volta? Insomma, non voglio vedere Maddie soffrire ancora.

La mia amica ha un carattere forte, ma so che dietro al suo sorriso e quel suo essere sempre positiva, si nasconde un dolore che non ha ancora superato. Qualche volta mi ha confidato che le manca suo padre: aveva solo nove anni quando l'ha lasciata ma si ricorda ancora di quanto fosse affettuoso e premuroso con lei. Sono questi i momenti in cui mi rendo davvero conto di essere fortunata: io una famiglia ce l'ho, ho due genitori che mi amano alla follia e che sarebbero disposti a fare qualsiasi cosa per vedermi felice, un fratello meraviglioso che ammiro e che sosterrò sempre in qualsiasi cosa faccia, come so che lui farà con me.

Non posso capire quello che prova la mia amica, ma di sicuro posso fare del mio meglio per starle vicino, sarei anche disposta a prendermi un pò del suo dolore pur di vederla stare meglio.

"Mad, te lo chiedo di nuovo" le ripeto mentre ci avviamo verso l'uscita della scuola, "sei sicura che non vuoi che ti accompagni?" lei sospira rivolgendomi uno sguardo stanco.

"Si J., non preoccuparti. Ho deciso che prima passerò a trovare i miei nonni paterni e chiederò alla nonna di venire con me. Non credo di volerci andare da sola, ma non voglio che tu assista di nuovo a certe scene" lo sapevo che era per questo, non vuole che io veda ancora sua madre e forse la capisco.

"Sai che per me non un è problema, devi solo chiedere" provo di nuovo, invano: ormai ha deciso e conoscendola, so che non portò fare niente per convincerla.

"Chiamami quando arrivi, tienimi aggiornata e non azzardarti a non rispondere ai messaggi perchè corro da te in un lampo!" le intimo.

"Okay speedy adesso calmati. Andrà tutto bene e se così non fosse prometto che ti chiamerò." mi rassicura infine lei ed io mi tranquillizzo appena rilassando le spalle.

"Ma dove diavolo è finito Jason?" cambio discorso ricordandomi che ancora non lo abbiamo visto uscire.

"Parlavate di me signore?" ci dice lui comparendo da dietro. Sobbalziamo dallo spavento: non mi ero accorta che ci aveva raggiunte.

"Signore tua sorella!" inveisce Mad puntandogli un dito contro.
Scoppiamo a ridere.

"Dove eri finito?" gli chiedo curiosa, e lui alza le spalle.

"Mi sono fermato a parlare con un amico. Andiamo?" spiega frettoloso.

Ancora quel sorriso, cosa stai combinando Jason Miller? Lo guardo con sospetto e lui sa che ho capito che c'è qualcosa che non mi dice. Salutiamo Maddie che si incammina verso il suo appartamento: abita proprio vicino la scuola e con dieci minuti di camminata è arrivata. Abbiamo provato a convincerla a darle un passaggio, ma lei si rifiuta ogni volta: dice che le fa bene camminare un pò e che preferisce così, quindi ad un certo punto ci siamo rassegnati e abbiamo smesso di insistere.

Salgo nella macchina di Jason e subito ripenso alla giornata di oggi: i brutti voti in matematica, Grayson che continua ad infastidirmi e poi Maddie e sua madre.

"Cosa ti ha detto il professore stamattina?" domanda il mio amico con aria perplessa.

Appunto.

"In poche parole che i miei voti fanno schifo e che se voglio, posso farmi aiutare sui primi argomenti da uno dei suoi studenti" dico tutto d'un fiato.

"E tu cosa gli hai risposto?" continua lui con cautela.

"Ho accettato! Cos'altro potevo fare? Non voglio rovinarmi la media per degli stupidi numeri che non riesco a capire!" mi rendo conto che il mio tono di voce si è alzato di parecchio: non ce l'ho con Jason, ma ho proprio bisogno di sfogarmi. La matematica è sempre stata il mio punto debole e sapere che c'è una materia in cui non ho il massimo dei voti mi fa andare fuori di testa.

"Vedrai che una volta finite le ripetizioni andrà meglio" afferma lui cercando di rassicurarmi.

E' quello che spero.

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