CAPITOLO 18

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Juliet

Avverto una presenza massiccia prendere posto accanto al mio ed un braccio robusto avvolgermi le spalle. Guardo prima la mano che ricade alla mia destra e riconosco subito il tatuaggio: un sole disegnato vecchio stile con dei grandi occhi che mi fissano e una 'J' situata al centro: se lo è fatto fare tre anni fa, sostenendo che io sono il suo sole.

"Ciao fratellone" dico appoggiando la testa sulla sua spalla.

"Ehi ragazzi! Come va?"

Ben è all'ultimo anno, di solito si siede dalla parte opposta della mensa con quelli del suo corso e infatti Maddie non si lascia sfuggire l'occasione di ricordarglielo.

"Cosa ci fai seduto al tavolo con noi comuni mortali? Non vorrai mica rovinarti la reputazione?" lo provoca portandosi una mano sul cuore ed ostentando un'espressione scioccata per sottolineare il suo stupore.

"Rilassati Mad, nessuno mi vieta di stare con voi piccoletti del secondo anno, ma c'è una gerarchia da seguire, capisci? Ci siamo noi, i più grandi ed oserei dire più belli della scuola e poi tutti gli altri. Alcune volte decidiamo semplicemente di essere clementi beandovi della nostra presenza, dovresti sentirti onorata" conclude quel cretino di mio fratello con tono derisorio.

Tra di loro è sempre stato così: si prendono in giro l'un l'altro, ma in realtà si vogliono bene. Jason sorride seguendo il loro battibecco ed infine i due si battono il cinque, scambiandosi uno sguardo complice.

Uomini. 

Alzo gli occhi al cielo continuando a mangiare: oggi ci sono hamburger e patatine fritte. Ben e Jason iniziano a parlare di football mentre io e Maddie li ascoltiamo interessate. Tra un discorso e l'altro, mio fratello prova a prendermi le patatine dal piatto ed io mi infurio: odio quando mi rubano il cibo e lui lo sa benissimo.

"Smettila Ben!" mi indispettisco.

"Vuoi davvero rischiare di farmi morire di fame?" continua lui afferrando un'altra patatina.

"Che brutta persona..." gli da man forte Jason.

"Giù le mani!" continuo, infischiandomi dei loro commenti: è una questione di sopravvivenza.

Ben afferra il sacchetto con le patatine alzando il braccio verso l'alto, con lo scopo preciso di evitarmi di raggiungerlo. Salgo sulle sue ginocchia facendo del mio meglio per arrivare ad impossessarmi di quel maledetto pezzo di carta, ma lui lo agita passandoselo agilmente da una mano all'altra, rendendo così vani i miei tentativi di riprenderlo.

"Ben!" mi lamento con un tono di voce forse un po' troppo alto, per poi esplodere in una risata che contagia immediatamente anche lui.

Dopo qualche secondo, mi accorgo che forse abbiamo attirato un po' troppa attenzione: mio fratello non è un tipo che passa inosservato e di sicuro il nostro teatrino ha divertito i nostri amici.
Come se ne sentissi il richiamo, alzo gli occhi e vedo Grayson che mi sta fissando con una strana aria incuriosita, lo fulmino con lo sguardo distogliendolo subito dopo: ho preso una decisione ed ho intenzione di rispettarla. Mi risiedo composta, dando però una spallata a Ben che nel frattempo ha quasi finito tutto il mio pranzo.

Ma come diavolo ha fatto? Il sacchetto era pieno!

Mi volto verso Jason, notando un ghigno sospetto sul viso e mi accorgo che il suo panino è pieno di patatine, ma lui aveva preso l'insalata.

"Ridammele traditore!" replico mentre lui sgrana gli occhi simulando una finta espressione innocente.

"Così mi ferisci nel profondo J." recita ancora.

Riporto l'attenzione su mio fratello e noto che sta continuando ad inghiottire le patatine una dopo l'altra come se nulla fosse. Assottiglio lo sguardo con fare omicida e lui si blocca con il cibo sospeso a mezz'aria, usando lo stesso sguardo innocente che aveva Jason un attimo fa. Poi con la bocca piena e sputacchiando qua e là, mi chiede:

"Le rivuoi?"

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