CAPITOLO 24

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Juliet

Il fine settimana passa abbastanza veloce: ho sentito Maddie per telefono e mi è sembrata tranquilla, sta passando del tempo con i suoi nonni e sono contenta per lei: sono la cosa più vicina a dei genitori che le sono rimasti. Jason invece non si è fatto vivo, mi ha detto che questo weekend avrebbe avuto da fare e che ci saremmo visti direttamente lunedì a scuola. Ho pensato di seguirlo quando sabato pomeriggio l'ho visto uscire con l'auto, sono troppo curiosa di sapere cosa sta combinando, ma continuo a ripetermi che prima o poi me lo dirà e se così non fosse lo costringerò a farlo: sono pur sempre la sua migliore amica!

Quindi ne ho approfittato per riposarmi e passare del tempo con i miei genitori, papà durante la settimana non è mai a casa così abbiamo trascorso il sabato sera a mangiare schifezze e guardare film.

Oggi è lunedì e dopo essermi vestita velocemente con un paio di jeans scuri ed un maglioncino rosa, scendo in cucina a fare colazione dove trovo mio fratello intento a divorare una montagna di uova e bacon.

"Buongiorno.. vieni con me stamattina?" mi chiede con aria assonata. Che entusiasmo, penso.

Ieri sera Jason mi ha scritto che si sentiva poco bene e che oggi non sarebbe venuto a scuola, crede che sia l'influenza, ma quando l'ho sentito non aveva ancora misurato la febbre. Gli scriverò più tardi per sapere come sta.

Annuisco a mio fratello afferrando un pezzetto di bacon dal suo piatto, poi prendo la mia porzione di uova dalla padella che è decisamente meno abbondante della sua, e mi siedo al suo fianco.

Arriviamo a scuola in orario e dopo essere scesi, mi dirigo subito verso l'entrata cercando Maddie con lo sguardo: non la vedo ed estraendo il telefono dalla tasca, noto che mi ha inviato un messaggio:

- Sono tornata tardi ieri sera, non ho la forza di alzarmi dal letto, a domani.

Magnifico! Mi hanno abbandonato entrambi! Mi avvio verso l'entrata con aria sconfitta, cercando di rassegnarmi all'idea.

Sento una strana sensazione addosso e prima ancora di capire di cosa si tratta, mi ritrovo un braccio muscoloso avvolgermi le spalle ed il suo profumo mi investe nell'immediato. Non mi giro a guardarlo, non credo che sopravvivrei all'impatto con i suoi occhi: in questo momento è già difficile ricordarmi come si fa a respirare. Faccio del mio meglio per non fargli capire l'effetto che ha su di me, quindi alzo gli occhi al cielo fingendomi più scocciata di quello che in realtà sono.

Perché non mi lascia in pace?

"Ciao bambolina! come stai?" sento dalla sua voce che sta sorridendo.

"Cosa vuoi Grayson?" proprio non riesco ad essere gentile con lui.

"Siamo un pò acide stamattina. Dove sono i tuoi amici? Hanno deciso di abbandonarti per qualcuno di più simpatico?" Che ridere.

"Non sono venuti stamattina, Jason è malato e Maddie è rimasta a casa" ma poi perchè glielo sto spiegando?

"Capisco, ci vediamo presto bambolina" mi dice con uno strano ghigno sul viso prima di allontanarsi a passo sicuro.

Ci vediamo presto? Anche no, grazie.

Decido che non mi interessano i suoi giochetti ed entro in classe scuotendo la testa: non ho di certo tempo da perdere con lui.

La giornata scorre velocemente e tutto sommato non mi sento neanche così stanca.
Entro in biblioteca sedendomi in un tavolo appartato in fondo alla stanza posizionato in mezzo a degli scaffali, in un punto abbastanza in vista da permettere al ragazzo di vedermi quando entrerà dalla porta principale: non mi piace stare al centro dell'attenzione. Prendo il libro di matematica e lo appoggio sul tavolo, infine tiro fuori il cellulare e aspetto il mio salvatore: spero almeno che ne valga la pena.

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