GET ME

CAPITOLO 13

Grayson

Mi da una spinta che a malapena riesce a spostarmi e non faccio nemmeno in tempo a chiedermi perché lo ha fatto, che sento la guancia bruciare.

Ma che cazz..?

La guardo mentre scappa via quasi correndo e rimango lì come un'idiota a chiedermi cosa sia appena successo.

"Aia amico! Te le ha suonate di brutto!" mi sfotte Cam avvicinandosi e circondandomi le spalle con il braccio.

Non apro bocca: sono ancora sconvolto per lo schiaffo, ma poco a poco mi sale una rabbia che non riesco a controllare e staccandomi dal mio amico, esco da quella stanza senza guardare in faccia nessuno. Con la coda dell'occhio vedo Cameron e Jace che mi seguono, ed insieme ci fermiamo in un angolo appartato fuori dalla casa. Jace mi passa una sigaretta ed io l'afferro con un movimento brusco: non fumo nemmeno, ma per stasera farò un'eccezione.
I due si scambiano un'occhiata e poi, non riuscendo a trattenersi oltre, scoppiano a ridere. Vorrei prenderli a calci in culo tutti e due, invece mi limito a fargli una smorfia infastidita.

Stupida ragazzina, è tutta colpa sua.

"Devi ammettere che ha le palle Gray!" mi dice Jace.

"Dovevi vedere la tua faccia!" continua invece Cameron scoppiando a ridere di nuovo.

Adesso lo uccido.

"Stai zitto coglione! Mi ha solo preso alla sprovvista" mi giustifico.

"Lo abbiamo notato questo!" afferma lui continuando a prendersi gioco di me.

"Ti sta fottendo il cervello amico, devi solo ammetterlo e noi smetteremo di prenderti in giro e forse ti aiuteremo a conquistarla"

Aspetta, cosa?

"Io non voglio conquistare proprio nessuno! Quella ragazzina viziata non mi interessa!" ammetto, ostentando una sicurezza che non ho.

E poi anche se fosse lei non mi vuole, lo schiaffo ne è stata la prova, ma questo non lo dico ad alta voce. I due si scambiano di nuovo uno sguardo d'intesa e la cosa inizia ad infastidirmi.

"Va bene, allora se non ti interessa credo che ci proverò io. Dovete ammettere che è davvero un bel bocconc...."

"Tu non fai proprio un cazzo di niente invece!" sbotto senza neanche pensarci prima ancora che finisca.

Nel momento esatto in cui finisco la frase, mi rendo conto di avere abboccato alla provocazione ed entrambi i miei amici sorridono trionfanti. Faccio loro il dito medio, avendo perfettamente capito il loro gioco, poi mi dirigo verso la macchina e torno a casa.

Fanculo.