CAPITOLO 52

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Juliet

Al suono della sveglia apro un occhio ma non appena mi muovo, sento qualcosa bloccarmi. Faccio mente locale ed infine ricordo: mi trovo sul divano di Maddie e in questo momento le gambe e le braccia di Grayson mi stanno soffocando. Le mie labbra prendono involontariamente la forma di un sorriso e cercando di non svegliare nessuno, mi volto verso il mio ragazzo. Ha gli occhi chiusi e sono costretta ad ammettere a me stessa che sembra un angelo quando dorme. Lo vedo arricciare il naso in modo buffo e gli si forma una strana espressione sul viso: è sveglio.

"Mi stai fissando?" borbotta poco dopo, e, colta sul fatto, non posso fare altro che dire la verità.

"Si" ammetto.

Ride e mentre lo fa, penso che sia il suono che vorrei ascoltare per il resto della mia vita. Dopo qualche minuto si svegliano anche Maddie e Cole ed alzandoci controvoglia facciamo colazione tutti insieme. I ragazzi tornano a casa per cambiarsi e prendere le loro cose e noi facciamo lo stesso. Decido di farmi una doccia rapida senza però lavare i capelli e prima di uscire, li lego in una coda di cavallo che mi arriva a metà schiena. Infilo un vestitino a fiori di Maddie che mi arriva appena sopra il ginocchio ed infine indosso le mie sneakers bianche. Dopo mezz'ora siamo pronte e ci incamminiamo verso scuola.

"Mi hanno richiamato dal centro di riabilitazione due giorni fa" mi informa lei durante il tragitto. "Ritengono che sia d'aiuto a mia madre se fissassimo degli incontri periodici, tipo una volta alla settimana o una volta ogni due" continua.

Okay.

"E tu cosa ne pensi?" le chiedo.

"Beh, a dire il vero non lo so. E' mia madre J., voglio fare tutto il possibile per aiutarla"

"Lo capisco Mad, davvero. Magari potresti iniziare con un incontro ogni due settimane e poi se vedi che le cose vanno bene provare con degli incontri settimanali" le consiglio.

"Hai ragione" commenta dopo averci pensato un po' su, "credo che farò così"

"Quando pensavi di andare?"

"Questo weekend, parto venerdì sera" quindi domani.

"Posso accompagnarti se vuoi, mi piacerebbe rivedere i tuoi nonni" tento di convincerla io: so che non mi chiederebbe mai aiuto, ma so anche che è ancora un po' spaventata all'idea di trovarsi da sola con sua madre e, anche se non vuole che entri con lei nel centro di cura, quanto meno posso farle compagnia durante il viaggio e nella restante parte della giornata.

"Sei sicura di volerci venire J.? Non sei obbligata" mi chiede lei, e da questa risposta capisco che ne ha bisogno.

"Assolutamente!" dico sicura riuscendo a convincerla.

Entriamo in classe e quando notiamo Jason seduto nelle prime file, ci avviamo nella sua direzione per prendere posto vicino a lui. Non ci ha ancora viste, quindi affrettiamo il passo e comparendo al suo fianco lo stringiamo in un abbraccio schioccandogli un bacio sulla guancia: lui con finta aria infastidita fa il gesto di pulirsele entrambe e poi sorride.

"Certo che si sente quando ci siete eh" commenta.

"Ti siamo mancate?" gli domanda Maddie.

"Non direi" continua lui trattenendo una risata.

Lo colpisco sul braccio e lui inizia a fare degli strani versi, come se gli avessi fatto male sul serio, poi si mette una mano sulla spalla e continua:

"Ahi, mi verrà il livido!" rivolgo lo sguardo al soffitto: quante scene.

"Credo che sopravvivrai" lo liquido.

Continua ostentando smorfie di dolore, cercando forse di farmi sentire in colpa poi, non appena entra il professore, si raddrizza e con estrema naturalezza si sistema di nuovo comodo sulla sedia.

Buffone.
Gli regalo un altro pugno: se lo merita.

Finita la lezione lo informiamo dei nostri piani per il weekend e lui senza pensarci troppo, dice che ci raggiungerá sabato pomeriggio. Lo guardo con un misto di orgoglio e ammirazione: ho già detto che nel momento del bisogno è sempre il primo a farsi avanti.

Quattro ore dopo entriamo a mensa più affamati che mai e quando arriva il mio turno, riempio il vassoio con un piatto abbondante di pasta al pomodoro ed uno di carne con verdure. Ci sediamo al solito tavolo e Grayson e gli altri ci raggiungono poco dopo.

"Domani ci sarà la presentazione del progetto" dice Maddie rivolta verso Cole.

Hanno lavorato su un compito per due settimane: lo stesso per il quale, i primi giorni di scuola, la mia amica era andata fuori di testa dicendo di non volere lavorare con lui. Sorrido pensando a quante cose siano cambiate in così poco tempo: io e Grayson, Maddie e Cole, Jason e Ryan e noi che ora siamo seduti al tavolo con questi ragazzoni essendoci diventati addirittura amici. Se me lo avessero detto qualche settimana fa, non ci avrei mai creduto.

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