CAPITOLO 57

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Juliet

Quando Jason si ferma davanti all'enorme casa verde, scendo dall'auto con un salto rivolgendo a Maddie un sorriso sincero: so che è felice di rivedere i suoi nonni ed io sono contenta di averla accompagnata.

"Madelaine!" esclama Elisabeth chiamando la nipote con il suo nome di battesimo.

"Nonna!" grida lei correndole incontro.

Dopo qualche secondo esce anche George e, varcando il grande portone, si avvicina per salutarla.

"Ciao nonno!"

"Oh tesoro, ci sei mancata tanto!" le confessa Elisabeth in tono materno.

"Anche voi!" le risponde la mia amica stringendoli di nuovo in un abbraccio.

Dopo essersi salutati come si deve, i due anziani si girano dalla nostra parte e venendoci incontro ci rivolgono un caloroso sorriso.

"Venite dentro cari, ho preparato un dolce al cioccolato tutto per voi!" ci informa Elisabeth entusiasta... potremmo mai rifiutare? Ci sediamo attorno all'ampia tavola e mentre nonni e nipote si raccontano a vicenda le ultime novità, io e Jason divoriamo il dolce in silenzio: è talmente buono che lui ne mangia tre fette.

"Juliet tesoro, tu come stai?" mi chiede più tardi George "E' tanto che non ti vediamo, sei sempre più bella cara"

"Sto molto bene George, la ringrazio." gli rispondo cortese.

"Tu ragazzone? Mi sembri più alto!" dice in seguito rivolto a Jason.

Ridiamo tutti insieme e lui ed il mio amico iniziano a parlottare tra loro. Restiamo in loro compagnia ancora per un po' ed infine ci spostiamo al piano superiore per sistemare le nostre cose e andare a dormire: sono esausta!

Salgo fino al terzo piano ed entro nella stanza in fondo al corridoio: la stessa nella quale ho dormito quando sono venuta con Maddie per la prima volta. Jason si trova in quella di fianco alla mia, mentre la mia amica dorme in quella al secondo piano, ovvero quella che è stata la sua camera da letto quando abitava ancora in questa casa con i suoi nonni. Apro la valigia e sistemo sulla sedia i vestiti che ho portato per i giorni successivi, un paio di jeans, tre magliette e due paia di scarpe: non si sa mai.

Mi spoglio velocemente indossando i pantaloni della tuta e una maglietta abbastanza larga e poi, chiamando anche Jason, ci precipitiamo nella stanza di Maddie.
Bussiamo e senza aspettare una risposta apriamo la porta ritrovandoci la nostra amica stesa sul letto a gambe incrociate con il telefono in mano: sicuramente starà parlando con Cole.

"Si suppone che io vi debba dare il permesso di entrare, prima che voi lo facciate di testa vostra" puntualizza.

"Con chi parli?" le chiedo invece io curiosa.

Alza le spalle. "Non sono affari tuoi, bambolina" mi prende in giro lei facendomi la linguaccia.

"Certo che sono affari miei, polpettina" continuo io stando al suo gioco.

"Se avete intenzione di continuare così per tutta la sera vi prego di dirmelo subito perché torno in camera" scherza Jason.

Scoppiamo a ridere e ci sistemiamo sul letto vicino a Maddie stendendoci uno accanto all'altro.

"Ragazzi, sapete che non sono molto brava a parlare di queste cose, ma ci tenevo a dirvi che apprezzo il fatto che siete qui, significa molto per me." ci confida in tono serio Maddie.

Le prendo la mano stringendola delicatamente, neanche io non sono brava in queste cose, l'importante è che lei sappia che noi ci siamo e ci saremo sempre. Restiamo in silenzio per un momento, a quanto pare neanche Jason sa cosa dire, poi sempre lui dice:

"Okay momento miele finito! Potete tornare a parlare di bambole e polpette, io vado a dormire" annuncia divertito alzandosi dal letto. Gli lancio un cuscino che lui prende al volo.

"Mancato!" mi schernisce alzando e abbassando le sopracciglia.

La mia amica prende quello che tiene sotto la testa e glielo lancia a sua volta ma lui lo schiva facendolo ricadere sul pavimento, poi lo raccoglie e con entrambi i cuscini si avvicina a noi iniziando a colpire: è guerra.
Io e Mad gli saltiamo addosso facendolo atterrare sul letto e gli prendiamo i cuscini di mano iniziando a colpirlo senza pietà: non ha speranze.  Lui, con uno scatto felino inaspettato, ci afferra entrambe immobilizzandoci definitivamente.

Okay forse qualche speranza ce l'ha.

Quando torno in camera, mi metto a letto accoccolandomi finalmente sotto le coperte e prima di addormentarmi decido di scrivere a Grayson.

- Cosa fai?
Domando.

- Sono da Jackson.

Mi aveva informato che questa sera ci sarebbe stata una festa a casa di un suo compagno di corso e sì, sapevo che ci sarebbe andato, ma questo non mi impedisce di rimanerci male, anche se non so bene per cosa.

- okay.
Gli rispondo soltanto.

Dopo pochi minuti mi chiama.

"Si?" Rispondo.

"Tutto okay?"

"Si" mento.

"Juliet andiamo, ti conosco abbastanza da sapere che non è così" sbuffo .

"Va tutto bene, davvero. Sono solo stanca, stavo per addormentarmi.. il viaggio mi ha sfinita" provo a dire.

"Ciao bellezza!" sento Cameron gridare in sottofondo, poi la sua voce si fa più vicina:
"La festa senza di te è noiosa e il tuo fidanzato è una spina nel culo!" mi dice scoppiando in una risata e capisco subito che è ubriaco.

"Sta bene?" domando a Grayson lasciandomi sfuggire una risata divertita.

"Ha solo bevuto un po', sopravvivrà. Tu stai bene?" mi chiede di nuovo.

In un primo momento annuisco, poi rendendomi conto che non può vedermi, aggiungo:

"Si certo."

"Allora ci sentiamo domani, va bene?" sospira.

"Okay, a domani" dico, e poco prima di attaccare sento una voce familiare in sotto fondo.

Mi ripeto più volte che non devo darci peso, sono ad una festa ed è normale che anche Penny e le sue amiche siano presenti: non se ne sono mai perse una a quanto pare, quindi tiro un bel respiro profondo e un attimo dopo il mio telefono si illumina.

-Buonanotte bambolina, sognami stanotte.

-Buonanotte, forse lo farò.

-Forse?

-Fai il bravo.

-Ci sei solo tu.

Sorrido, anche se quella sensazione sulla bocca dello stomaco non ne vuole sapere di andarsene e, dopo avere sistemato il telefono sul comodino ed essermi accomodata meglio sotto le coperte, vado ad incontrare Morfeo.

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