ATTENZIONE
Questo capitolo potrebbe urtare la sensibilità di qualcuno.
Proprio per questo motivo, l'ho impostato in modo tale che possa essere ignorato senza ripercussioni sulla comprensione della trama.
Se in qualsiasi momento dovessi sentirti disturbato durante la lettura, sappi che puoi skippare al capitolo successivo senza problemi (sarà pubblicato domattina).
Ti chiedo, tuttavia, di provare ugualmente a comprendere le dinamiche che lo rendono a mio avviso molto meno carnale e più profondo di quanto non possa sembrare.Avere un cuore in due non è facile,
ognuno vuole più della metà per sé,
e se mi faccio male poi lo senti tu,
qualcuno ne ha di più.Un cuore in due (Francesca Michielin)
______Sentì il corpo di Toby, stretto nel suo, farsi più pesante. Percepì il contatto deciso della sua mandibola sulla spalla, la mano stretta sulla sua schiena ed il suo respiro, adesso lento e regolare, sfiorarle il collo.
-Non lasciarmi più da solo...- mormorò, quasi sussurrando, mentre muoveva la testa in preda ad un paio di tic. -Ti prego...-. La sua voce era profondamente triste, fioca ed impotente come la fiammella di una candela esposta al vento.
Lyra allentò la presa delle sue braccia perché voleva guardarlo in volto, ma lui non glielo concesse; si abbandonò quasi del tutto sul suo corpo, come volesse sprofondarci dentro. O meglio, come cercasse in qualche modo di svincolarsi del suo stesso peso.
Troppo dolore, troppa solitudine e troppa tristezza erano caricate sulle sue gracili spalle; ed il peso delle sue angoscie schiacciva facilmente il suo corpo fragile e denutrito.
-Non voglio più stare solo...- ripeté, al suo orecchio.
Quel ragazzo non aveva avuto niente dalla vita, se non solitudine ed agonia; era cresciuto nel buio di quello stretto sotteraneo, nascosto dal mondo e forse anche da se stesso. Non conosceva il profumo dei fiori, il sapore del caffè, il suono di nessuna melodia; non aveva visto le luci del natale, sentito i rumori del traffico, assaggiato la pelle di qualcuno. E adesso che aveva quella ragazza tra le braccia, si rendeva conto che lei era ormai diventata tutto il suo mondo.
Il resto delle cose divennero in quel momento prive d'importanza, coperte da un velo opaco che quasi ne cancellò l'esistenza; c'era solo lei, la sua pelle morbida a contatto con il suo mento, i capelli leggiadri che le pendevano sulla schiena. Sentì il suo sesso inturgidirsi nei pantaloni; persino il suo corpo pareva volergli dire quanto quel momento fosse intensamente carico di emozione, per lui.
Lyra si rese conto in fretta del cambiamento nel comportamento dell'altro; aveva iniziato ad esplorare il suo corpo con le mani, dapprima attraverso il tessuto, poi infilando una mano sotto alla felpa bagnata che copriva il suo torso. Eseguiva movimenti estremamente lenti e calcolati, come stesse maneggiando un oggetto di inestimabile valore; allo stesso modo però, nelle sue movenze non vi era nulla di osceno. Pareva un bambino intento ad esplorare con curiosità ed emozione qualcosa che gli appariva come completamente sconosciuto, ma che lo attraeva in un modo che non risuciva a spiegare.
E Lyra lo lasciò fare; in quel momento, si disse, avrebbe fatto qualsiasi cosa per affievolire il dolore che aggrediva l'anima fragile di quel ragazzo. E sì, sarebbe stata pronta anche a dargli in dono il suo corpo, per questo.
Non si sentì sporca nel pensarlo, e allo stesso modo non pensò fosse profondamente sbagliato quando sentì la mano destra di Toby raggiungere il suo seno ed iniziare a sfiorarlo, per poi premervi sopra il palmo. Mentre Toby era intento a scoprire fin dove l'avrebbe portato qel sentimento profondo che stava provando nei suoi confronti, lei lo lasciava fare aspettando di vedere fin dove sarebbe stata disposta a spingersi, per farlo stare bene.
Perché non è mai sporco o sbagliato, se è amore.
E Lyra era certa di poter affermare che avrebbe fatto davvero qualsiasi cosa per cancellare la tristezza da quel paio di occhi marroni, per riempire il vuoto che lui aveva nell'anima, per donare calore all'inverno che aveva nella testa.
Voltò la testa in sua direzione, e per un attimo crebbe che lui volesse baciarla; glielo avrebbe lasciato fare ma, con una buona dose di stupore, si rese conto che le mani di Toby adesso armeggiavano sui suoi fianchi, cercando di abbassarle i pantaloni. In quel momento la ragazza ebbe parecchia esitazione; si chiese fino a che punto sarebbe stato giusto assecondarlo, si domandò se in quel momento avrebbe dovuto chiedergli di fermarsi.
Ma non una parola uscì dalla sua bocca, quando lui fu riuscito a spogliare la parte inferiore del suo corpo. Era goffo ed inesperto, probabilmente sapeva a malapena che cosa stava facendo; pareva essere mosso quasi esclusivamente dall'istinto primordiale che gli comunicava quello che avrebbe dovuto fare per appagare quel desiderio sconosciuto che lo stava torturando, pulsando nel suo basso ventre e facendo accellerare ancora una volta i suoi battiti cardiaci.
Non guardò Lyra in faccia per un solo secondo; forse non conosceva la vergogna, ma percepiva comunque una certa tensione in quel momento. Si abbassò i pantaloni, liberando finalmente quella fastidiosa erezione, e le si avvicinò nuovamente.
-Aspetta...- mugolò Lyra, che soltanto adesso aveva trovato la forza di parlare. Non era più sicura di voler lasciare che ciò accadesse; iniziava a sentirsi sporca, iniziava a pensare che si trattasse di un gesto profondamente immorale. Dopotutto, Toby era suo fratello.
Avrebbe voluto fermarlo, siccome era ancora in tempo; eppure, si sentì stringere ancora dalle sue mani, e percepì un forte nervosismo nel corpo di lui. Era a disagio, poteva sentirlo; ma allo stesso tempo, pareva cercare disperatamente un contatto più profondo possibile con il suo corpo; come volesse nascondersi al suo interno, annullare la sua stessa esistenza.
Lyra chiuse gli occhi e si limitò ad smettere un flebile lamento, quando il membro iniziò a premere sulla sua intimità per poi scivolarle dentro.
Il corpo magro di Toby aderì al suo petto, e lo sentì ansimare sul suo collo con movimenti più decisi.
Quello, pensò Lyra, fu il momento più dolce e più triste della sua intera vita.
STAI LEGGENDO
Ticci Toby - Ripudiato
Fiksi Penggemar"-Cosa è, questo?-. -È un pennello, serve a dipingere. Vedi? Lo bagno nel colore, e poi...-. -E questo... Cosa è questo?-. -Questo si chiama abbraccio, Toby. Serve a dire a qualcuno che gli vuoi molto bene-". Lyra ha da poco compiuto diciott'ann...