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"un tempo gli uomini erano esseri perfetti, non mancavano di nulla e non v'era la distinzione tra uomini e donne.
Ma Zeus invidioso di tale perfezione, li spaccò in due:da allora ognuno di noi è in perenne ricerca della propria metà, trovandola si torna all'antica perfezione"

Avevo 16 anni quando lessi questa frase. Avevo 16 anni quando risposi a alla frase:

"Mikasa ma che cazzata è?" chiesi alla ragazza di fronte a me dopo aver letto il biglietto che aveva scritto.

Mikasa sbuffò e si riprese il biglietto.

"vai ad un corso di filosofia extra ma non senti un cazzo!" esclamò la corvina guardandomi male, posò il biglietto nel suo quaderno degli appunti.

"se il professore Erwin parla di queste cazzate amorose ci credo che non ascolto un accidente!" mi giustificai abbassando lo sguardo sui miei appunti di filosofia...mi correggo, sui miei appunti di filosofia inesistenti.

La filosofia era l'unica materia in cui andavo male, la odiavo, trovavo inutile studiare su teorie insensate, realizzate da dei vecchi che non avevano di meglio da fare.

"anche se sono cazzate amorose, sono cazzate amorose che dovresti studiare per non farti bocciare, coglione" ribatté Mikasa, odiavo doverle dare ragione. In realtà ero sempre io nel torto. Odiavo doverle dare sempre ragione.

Mikasa era la mia migliore amica:ci conosciamo da quando eravamo piccoli, all'incirca all'età di 9 anni. I nostri genitori erano amici e ci hanno fatto conoscere.

Io ero un bambino impulsivo e che odiava i suoi coetanei. Mikasa era una bambina timida e con problemi a relazionarsi con i suoi coetanei. Questo 'problema' portò alla nostra amicizia. Abbiamo fatto le elementari, medie e liceo assieme.

"forse dovresti parlare col professore Erwin e chiederti di darti un tutore di filosofia" propose quel giorno la mia migliore amica. Pensai che non fosse una brutta idea. Ma cambiai subito idea:apparte lei e quel coglione di Jean non avevo nessun amico.

Ero conosciuto per il mio carattere impulsivo, per le mie risse che facevo e per i litigi con chiunque. Pensai che nessuno del corso di filosofia mi avrebbe aiutato.

"magari ci penso" dissi solo per non deludere Mikasa, pensai che se ne sarebbe dimenticata. Infatti annuì, poi arrivò quel coglione di Jean.

Non lo sopportavo:ronzava attorno a Mikasa come una mosca, aveva una cotta per lei. Nonostante Mikasa facesse finta di non essere interessata, non gli dispiaceva.

Jean veniva solo per Mikasa, non era mio amico, non era interessato a me. A me infastidiva la sua presenza, ma avevo anche paura che mi avrebbe portato via Mikasa. Sembravo un bambino.

Quel giorno finì per litigare con Jean, come sempre, come ogni giorno.

Era diventata una routine noiosa.

filosofia//ereminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora